IL RICORDO. Zaina: Marco fu trattato come il peggior delinquente
| 14/02/2012 | 10:46 Intervenuto nel corso della trasmissione “Ultimo Chilometro” in onda su Radio Manà Manà Sport, Enrico Zaina, ex gregario di Marco Pantani, ha voluto ricordare così il campione romagnolo scomparso otto anni fa: “Avevo già corso con Marco nel 1996, quando eravamo insieme alla Carrera. Nel 1999, quando dovevo decidere se diventare capitano o essere un gregario, decisi di intraprendere quest’ultima strada. Nel 1999, l’anno in cui sono arrivato alla Mercatone Uno, c’era una pressione non indifferente su Marco, ma noi eravamo un grande gruppo molto affiatato e siamo sempre stati al suo fianco, anche quando ci sono stati gli avvenimenti di Madonna di Campiglio. In quel momento, devo dire la verità, noi come squadra ci siamo sentiti morire, perché tutte le nostre energie erano tutte dedicate a lui”. Zaina ha corso con Pantani gli anni più difficili, il 1999 e il 2000: “Nell’inverno tra questi due anni Marco voleva tornare a tutti i costi quello che è stato fino a pochi mesi prima, ma purtroppo ogni mese arrivava una procura a ricordargli tutto quello che era successo a Madonna di Campiglio. Purtroppo quella di Pantani non è una bella storia per lo sport italiano perché non si è mai guardato il lato umano: io credo che neanche il più pericoloso dei delinquenti sia stato trattato come Pantani in quegli anni. Io stesso, ad esempio, quando ho subìto una perquisizione da parte dei Nas mi sono sentito trattato come un delinquente, figuriamoci come può essersi sentito lui con tutto quello che gli succedeva. Purtroppo noi corridori negli anni abbiamo subìto questa immagine che in altri sport non c’è. Faccio un esempio: io non ce l’ho con Fabio Cannavaro, ma poco prima del mondiale di calcio è stato ripreso con una flebo al braccio; se fosse successo a un ciclista immagino già cosa sarebbe successo”. Infine, Zaina ha dichiarato che il ricordo più bello che ha di Marco “è il sorriso con il quale mi ha salutato nel 2003, un anno prima della sua morte: in quel sorriso avevo visto della speranza, ma poi purtroppo sappiamo tutti come è andata a finire”.
anche se fingeranno di non pensarci.... qualcuno lo avrà sulla coscienza!!
nessuno riuscirà a scalfire le sue imprese!!
Che riposi in pace immaginandolo insieme a tanti suoi amici che stanno lassu'
ciao Grande
14 febbraio 2012 15:23ciba
i Dirigenti ( o meglio "quel " dirigente) aveva predetto la tua fine....... non tenergli un posto lassù dove sei, perchè merita di finire nel girone dei bastardi. ciao Grande
a marco
14 febbraio 2012 16:06filos71
la cosa più bella dopo la tua scomparsa è l'affetto immutato da parte di tutti... il bello di questa triste vicenda è che nessuno l'ha dimenticato.Quando si parla di imprese ciclistiche moderne, il primo ed unico nome sulla bocca di tutti è quello di Marco Pantani...
Ciao Marco
14 febbraio 2012 17:02extremo1
Gli anni sono trascorsi, ma tu sei rimasto indimenticabile come uomo e come atleta, oggi come otto anni fa, sento ancora i brividi quando si parla di te,non voglio dare la colpa a nessuno, ma se c'è qualcuno che ha delle colpe le pagherà forse non in questa vita, ma sicuramente nell'aldilà,parecchi ti hanno abbandonato ma non gli amici, i tifosi e i tuoi cari.Caro Marco, ancora oggi sulle strade si sente ancora la tua presenza, nessuno viene ricordato come te,nemmeno i più grandi campioni sia del passato che del presente.Rimmarrai sempre nei nostri cuori per le tue geste leggendarie e per la tua grande umanità.Ciao Marco.
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