Avvocato dell'UCI: «Sul caso Armstrong ho carta bianca»
| 10/10/2005 | 00:00 «Stiamo mettendo insieme tutte le nostre informazioni e confrontandole con quelle degli esperti supplementari. Pensiamo di tirare le somme verso la fine della settimana», queste le prime dichiarazioni dell'avvocato olandese Emile Vrijman, incaricato di investigare, da parte dell'Unione Ciclistica Internazionale sull'eventuale uso di Epo da parte di Lance Armstrong durante il Tour de France del 1999. Le accuse furono lanciate dal giornale francese L'Equipe lo scorso agosto dopo che Armstrog aveva vinto il suo settimo giro di Francia. Il presidente dell'Agenzia mondiale antidoping, Dick Pound, ha accusato l'ex presidente dell'Uci, Hein Verbruggen, di aver occultato dei documenti sul presunto caso di doping. «In nessun modo essi possono conoscere in anticipo i rapporti o influenzare i relativi risultati - ha spiegato Vrijman - ho carta bianca per portare avanti le indagini. Penso che sia nell'interesse dello sport che si faccia luce con questa ricerca, e che si abbia la certezza che tutto si è svolto all'interno delle regole. Inoltre dobbiamo creare un precedente che dica come vadano affrontate in futuro questioni di questo tipo».
Vrijman è stato capo dell'agenzia antidoping olandese per 10 anni, poi si è dedicato alla difesa dei giocatori accusati di doping, incluso il giocatore di calcio Edgar Davids, squalificato per quattro mesi per aver fatto uso di Nadrolone, nel 2001.
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