RICCO'. Confermata in appello a Tolosa la condanna per doping
| 22/11/2011 | 18:54 Dopo essere risultato positivo all'EPO-Cera durante il Tour de France 2008, Riccardo Riccò era stato arrestato dai gendarmi poco prima della partenza della tappa Lavelanet -Narbonne. Nella sua camera gli inquirenti avevano sequestrato un falcone di prodotto coprente, delle siringhe e del materiale per le trasfusioni. Oggi, nel processo d’appello, il modenese è stato condannato a due mesi di carcere con la condizionale e a 3.000 euro di ammenda. Si tratta di una sentenza che conferma quella emessa dal tribunale di primo grado. L’avvocato del corridore ha criticato la decisione puntando sul fatto che non si possa essere giudicati due volte per lo stesso reato. «Dopo il controllo positivo, furono aperte inchieste in Francia e in Italia - sostiene l’avvocato Annamaria Tripicchio-Rogier -. In Italia si è fatto prima e Riccò è stato condannato a Padova a 2 mesi e 20 giorni di prigione, pena convertita in una ammenda di 3.040 euro». Ora Riccò potrebbe appellarsi alla Corte di Cassazione francese.
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