DA LA GAZZETTA. Contador: «Oggi sposo la mia Macarena»
| 05/11/2011 | 10:04 «Este año... me caso. El dia es sabato 5 de noviembre». «Quest'anno mi
sposo. Il giorno è sabato 5 novembre». Oggi. Alberto Contador lo
confessa con un sorriso timido, quasi imbarazzato. Si sposa con
Macarena Pescador, la ragazza che frequenta da oltre dieci anni. In
bici lo spagnolo è un macchina da guerra, nella vita privata si nota
l'imprinting delle sue origini contadine: riservatissimo, famiglia
unitissima, amici di sempre. Anche sul matrimonio ci aveva chiesto di
non dire nulla prima, «altrimenti a Pinto mi trovo mezzo Madrid. Invece
voglio che sia una festa semplice, familiare, dove tutti possano
trovarsi a loro agio». La stagione, almeno per la preparazione, è alle
porte, per cui il viaggio di nozze sarà breve. E toccherà anche Roma.
Contador, a ruote ferme, che stagione è stata? «Bueno,
credo che la mia stagione sia stata buonissima. In ogni corsa sono
stato in lotta per la vittoria. Il mio primo obiettivo era il Giro e
l'ho centrato. Il secondo obiettivo era il Tour e non ce l'ho fatta,
sia perché ho avuto contro una quantità di fattori che non puoi
controllare, come la sfortuna, sia perché il Giro non è la miglior
preparazione per il Tour. Ma sono contento della mia scelta».
Che programma ha per il 2012? «Potrei
iniziare dal Tour de San Luis in Argentina, anche se non mi piace
correre a gennaio perché temo di entrare in forma troppo presto. Di
sicuro voglio esserci alla Tirreno-Adriatico, una corsa che non conosco
e mi motiva molto in un periodo dove di solito raggiungo un buon
livello di forma. Il resto lo vedremo».
Classiche? «Lo vedo complicato»
Giro d'Italia? «Non credo per quest'anno».
Mondiale? «Non conosco il percorso, però se è adatto a me mi piacerà esserci. Almeno nella crono».
L'Olimpiade? «Sì,
mi piacerebbe esserci, ma in tanti lo vorrebbero. Nella crono, che
viene dopo il Tour, credo di poter fare una grande prova».
L'Uci, ogni anno, allarga sempre di più il calendario con corse in ogni angolo del mondo. Lei è favorevole? «No,
a meno che non si allarghino anche le rose delle squadre. Il calendario
è già troppo saturo. Non contano solo i giorni di corsa, ma anche
quelli in ritiro per arrivare al top una condizione. Questi sono giorni
molto molto duri. Io nel 2011 ho fatto 62 giorni di gara, ma dei primi
200 giorni dell'anno ne ho trascorsi 140 fuori casa»
Il suo inverno? «Mi
piace andare a caccia, camminare nei campi. Poi preparazione in
palestra e da fine novembre comincio a fare sul serio in bici. Resto a
Pinto, ma se fa troppo freddo andrò sulla costa».
Fama e soldi. Com'è cambiato Contador? «Ma
no, sono quello di prima. L'unica cosa che non ho più è la tranquillità
di prima: più responsabilità, più obblighi. Sono sempre con l'agenda in
mano e questo mi stanca più che una corsa».
La sua giornata tipo? «Durante
la stagione agonistica mi alzo alle 9, un po' prima se fa caldo, un po'
dopo quando fa freddo. Poi, come le persone vanno in ufficio, io vado
in bici. Dopo pranzo, non mi faccio mai mancare una siesta, tipico di
noi spagnoli. Ma il corpo, come ha bisogno dell'allenamento, ha bisogno
anche del riposo. Il resto della giornata è dedicata agli amici, alla
fidanzata, alla vita normale. Vado a letto più tardi di quello che
dovrei, mai prima di mezzanotte e mezzo».
Che cosa la fa felice? «Mi
considero felice con quello che ho. Le cose che mi molestano cerco di
metterle da parte: falsità, mancanza di coerenza, amicizie interessate.
Nel mio gruppo questo non succede. Siamo una famiglia molto unita,
quattro fratelli, ognuno fa la sua vita, ma in costante contatto. Gli
amici sono quelli di tutta la vita, per loro è uguale che vinca o no.
Quello di cui parliamo meno è la bici».
Dal 21 al 24 novembre, lei verrà giudicato dal Tas sul caso clenbuterolo. Come si avvicina a quel giorno? «Con
molta tranquillità e molta fiducia. Quando uno non ha fatto nulla di
male non ha nulla da temere. Lotto per una questione d'orgoglio,
impensabile accettare qualsiasi tipo di sanzione».
da «La Gazzetta dello Sport» del 5 novembre 2011 a firma Claudio Ghisalberti
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