VUELTA. Cobo: «Mi attaccheranno, ma io e la Geox siamo pronti»
| 05/09/2011 | 19:10 Nel pomeriggio di oggi l'attuale leader della Vuelta España Juan Josè Cobo (GEOX-TMC) ha incontrato la stampa assieme al suo direttore sportivo Joxean Fernandez Matxin presso l'Hotel Camino Real di Arcahueja (León).
A riguardo della Vuelta fino a questo punto "Fino dalla partenza a Benidorm sentivo che le gambe giravano bene. Sapevo che questo fine settimana era un punto chiave e che avrei dovuto risparmiare le forze per usarle in queste tappe. A La Farrapona stavo bene ma forse non al meglio, in quella occasione De La Fuente è stato eccezionale, si è messo al mio servizio rinunciando a lottare per una vittoria di tappa che avrebbe meritato moltissimo. Sull'Angliru invece mi sono sentito alla grande per tutta la tappa per questo sulla salita ho attaccato subito senza aspettare di vedere come stavano i miei avversari. Poi una volta che mi sono trovato in vantaggio davanti a tutti ho cercato di tenere un ritmo elevato senza però finire le energie e arrivare così fino al traguardo, e ci sono riuscito".
La voglia di lottare per la vittoria "Per ora sono tranquillo. Le brutte esperienze avute in passato mi sono servite per presentarmi a questa Vuelta in un modo nuovo, senza eccessi di pressione con la consapevolezza di potere lottare per fare un buon risultato. I mie compagni Carlos Sastre e Denis Menchov (vincitore il primo del Tour de France e il secondo di Giro d'Italia e Vuelta Espana) mi consigliano sempre di mantenere la calma per superare i momenti di difficoltà". "Per quanto riguarda la mia condizione fisica dico che mi sento bene, è simile a quella che ho avuto in altre occasioni nelle quali sono riuscito a vincere come fatto al Giro dei Paesi Baschi. La differenza è che in questa occasione sono riuscito ad attaccare, staccare tutti, cogliere una splendida vittoria e balzare in testa alla classifica di una corsa tanto importante come la Vuelta".
Cosa accadrà fino a Madrid "Preferisco andare avanti giorno per giorno, sono consapevole che abbiamo davanti ancora una settimana di gara difficile. Non so cosa temere di più: il percorso, i rivali o me stesso. Squadre come la Sky e la Liquigas-Cannondale cercheranno di attaccare, ma con l'aiuto di tutta la GEOX-TMC e la mia conoscenza del territorio cercheremo di difenderci e rispondere. L'arrivo di mercoledì a Peña Cabarga sarà difficile e anche nelle altre tappe non sarà facile controllare la corsa ma potrò contare anche sull'esperienza dei miei compagni. Poi c'è la possibilità che io abbia un momento di difficoltà.ma non ci voglio pensare..in caso preferisco che siano gli altri a battermi e non io a perdere la corsa". "Sicuramente mi piacerebbe arrivare sulle strade della Cantabria, la mia regione, indossando la maglia rossa. Già sull'Angliru ho sentito tanti tifosi è stato bellissimo, sento che c'è tutta la mia gente a pedalare con me".
La filosofia di vita e la Vuelta "Grazie alla mia squadra e a questa corsa il mio modo di essere è cambiato rispetto a tutti quei momenti difficili nei quali avevo pensato di smettere con il ciclismo. Per me come per i miei colleghi è un sacrificio allenarsi duramente, sopportare la pressione delle gare e degli impegni. Per questo quando poi metti la bici da parte ti senti libero. Però la voglia di continuare con il ciclismo di stare con i colleghi e gli amici in gruppo è sempre stata più forte e anche Matxin mi ha aiutato molto a tenere duro.e per fortuna sono ancora qui".
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