TOUR. Duecento chilometri di fatica e spettacolo

| 21/07/2011 | 09:00
Continua la trasferta italiana del Tour de France, che oggi parte da Pinerolo e torna a casa passando per Colle dell’Agnello e Izoard prima di arrivare in vetta al Galibier per la prima volta nella Storia.
La diciottesima tappa della Grande Boucle è quella che in molti si sono segnati in rosso già da un po’. Uomini di classifica, perché si può vincere il Tour; velocisti, perché bisogna stare attenti al tempo massimo; appassionati, perché i 200.5 kmm promettono un grande spettacolo.
Si parte da Pinerolo, che ieri ha regalato la quarta gioia da inizio Tour alla Norvegia e, dopo aver attraversato parte della provincia di Cuneo, si attacca il primo gigante di giornata. Il Colle dell’Agnello è, a detta di Contador, la salita più difficile di questa edizione: lunga  23.7 km, con una pendenza media del 6,5%, concentra nei 9 km finali le maggiori difficoltà. La vetta dell’Agnello, a 2744 metri d’altezza, è a 107 km dalla partenza e 93 dall’arrivo, e proprio in cima si attraversa il confine e si ritorna in Francia.
Dopo una spettacolare discesa non c’è neppure il tempo di rifiatare che già bisogna salire verso l’Izoard. Il secondo colle di giornata, la cui vetta è a 2360 metri, misura 14.4 km e ha una pendenza media del 7,3%. Dopo un’altra discesa non facile si arriva a Briançon e si inizia a intravedere, minacciosa, la sagoma della salita principe del Tour de France, il Galibier.
E’il cinquantasettesimo passaggio in vetta, il primo in occasione di una arrivo che sarà il più alto nella Storia del Tour. Mai prima d’ora la Grande Boucle è infaftti terminata a 2645 metri d’altezza.
La neve, che è caduta anche l’altro ieri, le due settimane e mezzo di fatica alle spalle, e le due ascese precedenti renderanno infernali gli ultimi 23 km di una tappa destinata ad entrare nella Storia della Grande Boucle. Il Galibier, che oggi viene affrontato dal versante sudorientale, ha una pendenza media del 5,1%  e un ultimo chilometro terribile, in cui si scende raramente sotto il 9%.
Questo pomeriggio è bene non prendere impegni. I protagonisti del Tour promettono di offrire uno spettacolo indimenticabile.

da Pinerolo, Francesco Cerruti
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COMMENTI
21 luglio 2011 11:03 foxmulder
Io tutta 'sta spettacolarità, specie a livello di percorso, oltre che di corridori (tolti Albertino e pochi altri), non la vedo proprio. Domani tutti temono l'Alpe d'Huez (signora salita, per carità) in una tappa che non arriva a 140km. Cosa avrebbero detto questi signori se fossero venuti al Giro, alla vigilia della tappa di Gardeccia, dopo quella del Grossglockner e dello Zoncolan? Si sarebbero tagliati le vene per lungo probabilmente...
Sarà anche vero che la corsa la fanno i corridori, ma penso che un corridore come Basso (che cito solo per fare un esempio) con un altro percorso avrebbe fatto un'altra corsa.

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