TOUR. «Io la discesa l'avevo vista». «Ah, io invece no...»

| 20/07/2011 | 19:10
E quattro. Con la Gran Bretagna, o meglio Mark Cavendish, la Norvegia è il Paese più vincente di questo Tour de France, e le ultime due vittorie, ironia della sorte, sono arrivate grazie ad azioni in discesa, come da tradizione nazionale. E se questa volta sono in bicicletta e non sugli sci poco importa.
Dopo la doppietta firmata ieri a Gap dal campione del mondo, ecco quella di Edvald Boasson Hagen, entrato a inizio tappa nella fuga giusta e arrivato da solo a Pinerolo lasciandosi alle spalle corridori che, in teoria, in salita vanno più forte di lui.
“Fin da prima del Tour avevo messo nel mirino questa tappa ed ero venuto a studiare il percorso- esulta il norvegese, 24 anni -. Conoscevo alla perfezione la discesa finale: l’avevo provata due volte e visualizzata in video anche di più. Più che pericolosa direi che era molto tecnica, da specialisti. Ho aspettato ad attaccare e fatto il possibile per scendere da solo perché sapevo che sarebbe stato molto più semplice che in compagnia di altri. Ieri sera più che arrabbiato per il secondo posto ero onorato di essere stato battuto da Thor e caricato per oggi”.
Chi forse non è d’accordo con Boasson Hagen quando dice che la discesa non era pericolosa sono i francesi, ancora senza vittorie di tappa in questo Tour. Nel finale Jonathan Hivert, lanciato all’inseguimento del norvegese, è finito due volte fuori strada e poco dopo la stessa sorte è toccata alla maglia gialla Thomas Voeckler, che ha concesso così 27” agli altri favoriti, Basso escluso.
“All’inizio ho voluto provare a forzare il ritmo del gruppo per guadagnare secondi - dice il leader dopo l’arrivo -. Adesso mi sento fortunato ad essere qui, piuttosto che in ambulanza. Oggi ho pagato il mio modo di correre garibaldino, se avessi conosciuto la discesa finale non avrei attaccato e non sarei nemmeno caduto. Sono sorpreso di essere in testa a quattro giorni da Parigi, ma, almeno per quest’anno, non ho intenzione di cambiare modo di intendere la corsa. Dopo il Tour faremo le opportune riflessioni e non è detto che l’anno prossimo non torneremo con l’obiettivo dichiarato di fare classifica”.
Intanto i big si avvicinano: stasera Evans è a 1’18”, Frank a 1’22”, Andy a 2’36”, Sanchez a 2’59” e Contador a 3’15”.

da Pinerolo, Francesco Cerruti
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