TOUR. Sfatato il mito di Plateau de Beille

| 16/07/2011 | 18:39
Il mito non è più tale: quest’anno chi ha tagliato per primo il traguardo di Plateau de Beille non arriverà in giallo a Parigi, come era sempre successo in passato, anche se, a ben vedere, il vincitore di giornata non è uno solo.
Ha vinto Vanendert, con l’unico scatto non controllato di tutta la salita finale; ha vinto Voeckler, giocando neanche troppo in difesa della sua maglia gialla, ma come un big della classifica; ha vinto Contador, che esce indenne dai Pirenei e adesso ha quattro giorni per recuperare la migliore condizione in vista delle Alpi.
Jelle Vanendert ha aiutato nella prima parte di Tour Gilbert e nella seconda avrebbe dovuto essere il gregario più importante per Van Den Broeck, ma la caduta dell’uomo di classifica della Omega Pharma gli ha liberato spazio per tentare azioni personali, come a Luz Ardiden, dove è arrivato secondo, e oggi.
«Sono felice per questa vittoria e per la conquista della maglia a pois che mi giocherò con Samuel Sanchez e che spero di portare fino a Parigi - gioisce dopo l’arrivo -. Sono fortunato perché nella prima settimana sono uscito di classifica e adesso, che sto benissimo, sono più libero di attaccare. Fino alla caduta di Van Den Broeck non avrei mai pensato di poter vincere una tappa, dopo per noi è cambiato tutto e ci siamo dovuti adeguare. E’ un peccato che Jurgen non sia in corsa, sono sicuro che avrebbe movimentato più degli altri gli ultimi chilometri».
Thomas Voeckler ha resistito, come e meglio che a Luz Ardiden, al ritmo dei big della classifica e guarda, a Pirenei archiviati, ancora tutti dall’alto.
«Ho sofferto tanto, ma come tutti- dice il sorprendente leader dopo l’arrivo- Stamattina pensavo mi sarei giocato la maglia per pochi secondi, ma durante la corsa tutto è andato bene e sono felice e sorpreso di aver tenuto il ritmo dei favoriti. In salita miglioro di anno in anno e in questa ultima settimana mi divertirò a vedere dove posso arrivare».
Alberto Contador non è lo stesso del Giro, ma anche oggi è rimasto incollato alle ruote di chi avrebbe dovuto attaccarlo. «Le sensazioni in corsa sono state positive e io miglioro giorno dopo giorno - commenta lo spagnolo -. Avrei
sperato in un inizio di Tour più tranquillo, ma il peggio è passato e guardo avanti con ottimismo”.

da Plateau de Beille, Francesco Cerruti
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