TOUR. Pirenei, ecco il giorno della battaglia

| 16/07/2011 | 08:46
Pirenei e tre! Dopo il Tourmalet e Luz Ardiden giovedì e l’Aubisque ieri, la terza giornata pirenaica prevede una scorpacciata di salite: il paradiso per chi guarda, l’inferno per chi pedala.
La quattordicesima tappa del Tour porta la carovana da Saint Gaudens, in Alta Garonna, alla stazione invernale di Plateau de Beille, uno degli arrivi mitici dei Pirenei, dove la Grande Boucle transita oggi per la quarta volta.
Nei 168.5 km di corsa vengono affrontati cinque colli- due di prima, due di seconda e uno di terza categoria- oltre alla salita finale che porta ai 1780 metri di Plateau de Beille.
Il menu è ricco e per palati fini.
L’antipasto è il Portet d’Aspet, 4.7 km al 9,7% di cui si raggiungerà la vetta dopo 26,5 km prima di affrontare una delle discese maledette della Grande Boucle. Qui il 18 luglio 1995 ha perso la vita Fabio Casartelli, che è ricordato con una stele.
Il primo è il Col de la Core, prima categoria, salita lunga ma con pendenze più lievi, 14 km al 5,7%,, che si scollina 62.5 km dopo la partenza.
Il secondo è il Col de Latrape, seconda categoria, 5.6 km con una pendenza media del 7,2% in vetta alla quale si arriva dopo 94 km di corsa.
Il contorno è il Col d’Agnes, prima categoria, che prevede un’ascesa di 10 km all’8,2%  e che porta i ciclisti a meno di sessanta chilomtetri da Plateau de Beille e a 109 da Saint Gaudens.
Il dolce, anche perché il meno difficile, è il Port de Lers, che si affronta subito dopo l’Agnes, dura solo 3.8 km e ha una pendenza media del 5,5%. In cima gli atleti, che a questo punto sono a meno di cinquanta chilometri dal traguardo, si gettano in discesa fino a superare Trascon sur Ariege e ad attaccare, quando mancheranno 16 km, il caffè di giornata: Plateau de Beille.
La salita cara a Marco Pantani, che qui vinse nel magico 1998, e a Ivan Basso, che nel 2004 è arrivato in testa in compagnia di Armstrong, ha una pendenza media del 7,9% e, ultimi due chilometri esclusi, non scende mai sotto il 7.
E attenzione alla cabala: nei quattro precedenti passaggi su questo traguardo il vincitore si è poi semore vestito di giallo a Parigi (Pantani ’98, Armstrong ’02 e ’04 e Contador ’07).
Nel 2004, in una tappa molto simile, ha vinto Armstrong su Basso e Thomas Voeckler, maglia gialla allora come adesso, è riuscito a difendersi. Oggi sarà molto più difficile, ma tutto dipenderà da quanta voglia di battaglia avranno gli uomini di classifica.

da Saint Gaudens, Francesco Cerruti
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COMMENTI
16 luglio 2011 10:01 foxmulder
Tutto bello, però le salite del Giro sono un'altra cosa... Staremo a vedere se lo spettacolo si giova di salite più dolci o di quelle più toste. Io la mia idea ce l'ho: l'unica salita in grado di separare maschi e femmine è quella di Plateau de Beille, ma difficilmente a mio avviso ci saranno distacchi importanti.

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