CUNEGO. «Mi spiace per Ballan. L'inchiesta? Io non c'entro»
| 03/05/2011 | 19:16 «Mi dispice tantissimo per Ballan, siamo stati compagni di squadra ed e' un amico. Personalmente posso dire che io in questa inchiesta non c'entro niente. Non sono mai andato in quella farmacia». Le indagini della Procura della Repubblica di Mantova alimentano altri sospetti nel mondo del ciclismo. Nell'inchiesta, che ruota attorno al farmacista Guido Nigrelli, questa volta i riflettori sono puntati soprattutto sulla Lampre di Damiano Cunego. Il quale precisa che lui non e' tra i corridori coinvolti: «Ci tengo a dire che io ho sempre lavorato correttamente. L'unica persona che conoscevo era il preparatore. A inchiodare Ballan - che ai tempi dell'indagine (2008-2009) correva appunto per la Lampre e che fu iridato davanti proprio a Cunego - alcune intercettazione che comproverebbero la frequentazione dell'ex campione del mondo con Nigrelli. Secondo l'accusa i corridori della Lampre coinvolti sarebbero sedici (non tutti in organico), con loro tra gli altri anche il team manager Saronni e i direttori sportivi Fabrizio Bontempi e Maurizio Piovani. Tra i ciclisti oltre a Ballan c'e' anche Mauro Santambrogio, entrambi ora alla Bmc, che a causa di questi sospetti sono stati sospesi ieri dal loro team e per questo motivo non correranno il Giro d'Italia. Tutti sono accusati di aver assunto ''farmaci e sostanze vietate''. Tra i nomi dei verbali della procura anche quelli di altri ciclisti. L'ultima defezione dal Giro - ma senza spiegazione dei motivi - e' quella di Marzio Bruseghin; era tra gli iscritti, ma la sua squadra, la spagnola Movistar, ha deciso oggi di includerlo nella lista finale.
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