DAL LAGO. «Offeso da Petrucci, noi pronti a lasciare»

| 23/04/2011 | 12:19
E’ come se il Milan di Berlusconi o l’Inter di Moratti decidessero di lasciare il calcio. La Liquigas, colosso mondiale del Gpl, 700 milioni di euro di fatturato soltanto in Italia, marchio che fa parte della holding olandese SHV (fatturato di 15 miliardi di euro, ndr), sta pensando seriamente di lasciare il ciclismo.

A Paolo Dal Lago, presidente della società, non sono piaciute le parole pronunciate la scorsa settimana dal numero uno dello sport italiano Gianni Petrucci.
«Basta con il doping. Il ciclismo non può andare avanti così. Ognuno deve fare la propria parte, anche i presidenti di società».

Il signor Liquigas risponde duro a quella che lui considera alla stregua di una provocazione. «Sia ben chiaro, noi il doping lo combattiamo da anni e con tutti i mezzi possibili. Se è per questo siamo anche per la radiazione, altro che quattro anni come ha proposto il presidente della Federciclismo Renato Di Rocco – ci dice -. Oggi siamo in uno stato di emergenza totale e chi sbaglia deve togliere definitivamente il disturbo. E’ vero, noi due anni fa abbiamo preso Ivan Basso, ma la sua storia è radicalmente diversa, come diverso era il momento storico. Il suo approccio con la squalifica poi è stato esemplare. Oggi siamo invece di fronte a corridori (non fa nomi, ma pensa a Riccò e a Rebellin, al quale scade la squalifica il 27 aprile prossimo, ndr) che dimostrano di non aver capito nulla e si considerano ancora delle vittime. Non accetto però che si facciano accuse generiche come ha fatto il presidente Petrucci. Non si può fare di tutta l’erba un fascio. Io come presidente, anche del team Liquigas, mi sento profondamente offeso. Forse Petrucci non lo sa, ma noi come squadra spendiamo ogni anno 200 mila euro solo per la lotta al doping».

E’ profondamente amareggiato il presidente della Liquigas, la formazione di Ivan Basso e Vincenzo Nibali, per intenderci. La formazione numero due al mondo, seconda un anno fa solo alla Saxo Bank di Bjarne Riis, per nove miseri punti. Un Giro vinto con Basso, una Vuelta vinta con Nibali, ma tante amarezze, per una politica sportiva che «cannibalizza lo sport con la burocrazia», dice.

«Il presidente Petrucci ha ragione quanto lamenta il fatto che nel ciclismo giovanile si deve fare molto di più. E’ tra i giovani che si costruisce una nuova generazione di corridori e se si lasciano le maglie dell’antidoping larghe, passano pesci che nell’oceano del professionismo faranno danni enormi. Non capisco però quando dice che noi presidenti dobbiamo smetterla. Di fare che cosa? Come sponsor mi domando: è ancora il caso di rimanere in questo sport?».

Dal Lago aveva già perso la pazienza quando qualche mese fa il capo dell’antidoping Ettore Torri se ne uscì con la frase «tutti i corridori sono dopati». La Liquigas non esitò a dare mandato al proprio ufficio legale di tutelare la propria immagine e quella dei propri corridori. «Se Torri sa qualcosa lo dica, produca fatti e prove e soprattutto dimostri che tutti i corridori sono dopati, anche i nostri. Se così non è ne risponderà nelle sedi opportune. Forse Petrucci è infastidito anche da questa nostra presa di posizione. Sappia però che noi siamo l’unica squadra al mondo che ha chiesto i danni ad un nostro corridore (Beltran, positivo allp’Epo al Tour 2008, ndr). Questo per dire che noi siamo abituati a prenderci le nostre responsabilità, ma devono farlo anche gli altri».

Non le manda a dire nemmeno al numero uno del ciclismo mondiale (UCI), Pat Mc Quaid…
«Alcuni miei collaboratori mi hanno riferito che l’altro ieri, in un incontro a Bruxelles, il presidente dell’Uci ha usato una mia frase («il passaporto biologico va sostenuto, ma è sbagliata l’applicazione») dicendo che “chi la pensa a questo modo rischia di uscire dal ciclismo”».

Tutt’altro che tenero con i corridori…
«Ho letto che sarebbero l’anello debole. Ma non diciamo sciocchezze, sono i veri responsabili di tutto. Negli anni Cinquanta o Sessanta ci si trovava davanti a ragazzi sprovveduti e con un livello di scolarizzazione davvero basso. Oggi i giovani non sono per nulla sprovveduti e sanno perfettamente cosa devono fare e dove devono andare. Per questa ragione sono per la radiazione: chi sbaglia deve cambiare mestiere. Altrimenti a cambiare aria saremo noi sponsor. Petrucci e Di Rocco è quello che vogliono? Basta che ce lo dicano».

da «Il Giornale» del 23 aprile 2011 a firma Pier Augusto Stagi
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COMMENTI
Non è il Pres. Paolo Dal Lago che...
23 aprile 2011 13:14 magico47
Conosco benissimo il Pres. Paolo dal Lago,persona seria, corretta,non deve essere lui ha lasciare il CICLISMO,ma devono essere gli altri,quelli che da troppo tempo tentano di infangare solo il nostro amato SPORT,facendo "orecchie da mercante" per le altre discipline sportive,speriamo che la giusta decisione del Pres. Dal Lago faccia aprire gli occhi ha chi ha voce in capitolo nel nostro mondo delle due ruote.

Loriano Gragnoli DCI

grande dal lago
23 aprile 2011 14:06 camionista58
petrucci e di rocco si devono togliere dai piedi .noi del ciclismo vogliamo la lotta al doping e lo dimostriamo,loro la vogliono soltanto nel ciclismo,salvando gli altri sport sopratutto il calcio che non vuole fare nulla di quello che si fa nel ciclismo x la lotta al doping .viva il ciclismo pulito

Si spieghi meglio
23 aprile 2011 14:10 pickett
Premetto che sono un estimatore,oltre che un conterraneo ,di Ivan Basso,ma Dal Lago dovrebbe spiegarci perché mai la sua vicenda sarebbe"radicalmente diversa".Non si dopava esattamente come tutti gli altri corridori squalificati?E non ha forse mentito finché non è stato messo con le spalle al muro?Proprio come hanno fatto tutti gli altri.Del Lago probabilmente stava già pensando a lasciare il ciclismo,come dimostra l'indebolimento della squadra rispetto allo scorso anno,e vuole prendere come scusa le parole di Petrucci,tutto qua.

Solo persone come Lei per il bene del ciclismo
23 aprile 2011 14:41 Leonardosca
Egragio Dot. Da Lago,
ad oggi in prima persona dovrebbero essere in molti a chiedere umilmente scusa a questo meraviglioso sport , per affermazioni ed offese. Partendo dalle vecchie parole del Procuratore Torri, all’operato di Petrucci, di Di Rocco e a tutti quei corridori che hanno tradito ed infangato questo sport oltre ai milioni di sportivi che continuano a seguirci. A Lei, e chi come Lei, stà veramente lottando e combattendo per il ciclismo, tutti noi dobbiamo solamente che ringraziarVi ed umilmente chiederVi di rimanere a lottare al nostro fianco. Ritengo che interessi politico-economici, ormai facciano parte di questo sistema, per destabilizzare questo sport.
Il ciclismo stà combattendo e combatterà con tutta la sua forza il doping, ma non è più disposto ed essere colpito unicamente come capo espiatore di tutte le colpe. I preparatori e santoni non sono unici di ciclisti, ma dello sport in genere, pertanto si ricordi il Sig. Presidente Petrucci, Torri e chi altro, che sono a carico del CONI, (comitato olimpionico nazionale Italiano, e nono Del solo Ciclicmo Olimpionico Nazionale Italiano) porti avanti in primis la sua battaglia uniformando in tutti gli altri sport gli stessi criteri e le stesse metodologie di controlli come si applicano al ciclismo, dopo e solamente dopo, potrete permettervi di dare sempre la stessa similitudine di doping=ciclismo. Pertanto come Presidente, vada a combattere il doping equamente in tutti gli sport……perché sono tutti puliti, fino a che non adotteranno controlli con la stessa coerenza e durezza che sta applicano unicamente il ciclismo.
Purtroppo questo immagino siano le volontà finali a cui si cerchi d’arrivare per alcune forze……..allontanare i nostri sponsor.
Da amante del ciclismo mi rendo peò conto che la vostra forza, la utilizzate solo con i più deboli…….

Pétrucci e Di Rocco dovrebero loro laciare il nostro sport in pace
23 aprile 2011 15:05 Vincent
Pétrucci quando parla di doping e forte contro il ciclismo e l altri ?
Di Rocco ogni tanto dice la sua la e meglio che non dice niente perche si Veramente anno la volonta di un lotta al doping Vera non e cosi questa e una lotta falsa .

radiazione ????
23 aprile 2011 15:09 velenoso
Radiazione ???? Ma ci fosse stata la radiazione Basso non correrebbe più da un pezzo ...... chissà perchè la Liquigas appena ha finito la squalifica è subito corsa a prenderlo !!!!

Tenete duro
23 aprile 2011 15:45 faustino
Ill.mo dott. Dal Lago, tenga duro e si impegni insieme ai suoi colleghi presidenti per un ricambio dirigenziale quanto mai opportuno e necessario. Il movimento ciclistico e lo sport tutto, devono essere gestiti da dirigenti capaci e competenti e non da burocrati politicanti, tra l'altro con un passato discutibile in relazione al problema doping, che pensano solo alla propria immagine ed alla loro riconferma, e che ai loro scopi sacrificano uno sport intero senza nessun vergogna.

su Basso
23 aprile 2011 16:24 luki
Chissà perchè per il dott.Dal Lago il caso Basso è diverso dagli altri?
Come mai non se n'è guardato bene dall'accapparrarselo subito finita la squalifica? Se è per la radiazione dei dopati allora per lo meno licenzi subito Basso.

Sono solidale con il Presidente Dal Lago
23 aprile 2011 16:40 medioman
Sarebbe bello se i vertici del ciclismo leggessero questo dichiarazioni valutandone il contenuto, ma sono forse troppo concentrati nei loro giochi di potere e nel tener salda la loro poltrona.

Tanto per puntualizzare...
23 aprile 2011 17:40 lorianoclubbasso
Caro Picket sei sulla "strada sbagliata",Ivan Basso non è stato MAI trovato positivo nella sua carriera ad un controllo antidoping.E' stato sospeso per 2 anni per TENTATO USO di doping,se vuoi ti posso mettere qui il dossier del Prof.Veniero Gambaro della facoltà di medicina all'università di Milano che spiega il tutto.Lui non ha MAI confessato il REATO,perchè il reato non è mai stato commesso.Solo le 5 sacche di sangue (pulito)trovate fuori dal suo corpo gli sono costate la squalifica.
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Caro Leonardosca sei in gamba,hai colto nel segno e la verità sta nelle tue belle parole.

X Lorianoclubbasso
23 aprile 2011 19:11 velo
Basso, è stato scoperto per una cosa illecita. Non facciamo i coperchini se tutto andava liscio Basso barava come quello che assume farmaci.

X lorianoclubbasso e tutti quelli che la pensano come Te.
23 aprile 2011 19:30 gass53
Continuate ad arrampicarVi sugli specchi...è propio quello che ci vuole per salvare quel poco di buono che ci rimane nel Ciclismo. C'è rimasto veramente poco da salvare e tra poco ce ne sarà sempre meno! Ma Voi continuate con quelle idee e sicuramete contribuirete a ripulire si TUTTO ma per TUTTO intendo appunto Gli Specchi.....per le Allodole.

Non ce limite al ipocrisia
24 aprile 2011 02:01 Straminchia
Il ciclismo con questa gente qua e destinato a finire. Tra petrucci di rocco e l uci siam messi bene,e caro dal Lago l affare piu grande l hai fatto con basso, alla fine di che ti lamenti?

ORA QUALCUNO MI SCRIVERA'
24 aprile 2011 22:44 ewiwa
Per l'ennesima volta non avete pubblicato un mio intervento scritto nrl rispetto delle regole ,pubblicate solo i commenti di gente volgare, arrogante e che non sa neanche scrivere un italiano appena decente.........ed ora qualcuno mi scriverà bacchettandomi .....

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