CASO PELLIZOTTI. «Ha vinto la mafia del ciclismo»

| 09/03/2011 | 13:18
Il Tribunale arbitrale dello sport di Losanna (Tas) ha squalificato per 2 anni Franco Pellizotti, ciclista italiano fermato nel maggio 2010, alla vigilia del Giro d’Italia, per valori anomali nel passaporto biologico, ma poi assolto dal Tribunale nazionale antidoping del Coni. Due anni di stop sono stati inflitti per lo stesso motivo anche all’altro corridore italiano Pietro Caucchioli, confermando però in questo caso la sentenza iniziale del Tna.

Pellizotti, se l’aspettava?
«Proprio no, tanto che mi stavo allenando anche intensamente e ho fatto persino un periodo in altura perché pensavo di poter rientrare quanto prima alle corse».

Invece dovrà restare fermo fino al maggio del 2012...
«A questo punto tanto vale smettere, perché non ho più fiducia in questo mondo. Così si ammazza il ciclismo».

Le hanno anche tolto la maglia a pois del Tour 2009 e soprattutto il secondo posto al Giro d’Italia di quello stesso anno, alle spalle di Menchov, oltre a infliggerle 115 mila euro di multa.
«E senza mai essere risultato positivo a nessun controllo antidoping, mentre ci sono corridori che hanno avuto più casi di positività accertata e invece gareggiano regolarmente».

Come può succedere?
«Semplice: in ballo nel mio caso c’era il passaporto biologico. La mia assoluzione sarebbe stata un colpo durissimo al nuovo sistema di controlli personalizzati voluto a tutti i costi dall’Uci. E pensate a tutti gli interessi economici che coinvolge il passaporto biologico».

Vuole dirci che lei è la vittima sacrificale per salvare il passaporto biologico?
«La mafia non esiste solo in Italia. Il Tribunale nazionale antidoping del Coni, uno dei più severi al mondo, mi aveva assolto. Perché allora il Tas mi ha condannato?».

Ce lo spieghi lei.
«Io so solo che gli avvocati di parte del Tas hanno ammesso fin dall’inizio del mio processo che dovevano difendere prima di tutto il passaporto biologico, a prescindere dal mio caso specifico. Chiaro, no?».

Ma se è davvero così, potrebbe ricorrere a un Tribunale federale ordinario della Svizzera, la nazione nella quale è stata emessa la sua condanna sportiva.

«Il mio avvocato (Rocco Taminelli, lo stesso di Contador. ndr) mi ha detto che prima avrebbe aspettato le motivazioni della sentenza per poi tentare un ultimo ricorso, non ho capito quale nè come. Ma francamente non me ne importa più nulla. Sono nauseato da questa vicenda. Evidentemente ci sono interessi enormi da salvaguardare e io invece sono solo un numero, una cavia».

Lei parla come se il Tas avesse punito un innocente per non rischiare di far saltare in aria tutto il sistema...
«Non lo dico soltanto io. Il mio è diventato un caso molto delicato per il ciclismo e credo che in futuro farà riflettere molto e rappresenterà una svolta. Tutti erano ormai certi della mia assoluzione, che però avrebbe fatto crollare tutto il palazzo. Era più comodo sacrificare me, che non conto nulla. Ma se è così, allora lascio il ciclismo e dico addio alla bicicletta».

da «La Stampa» del 9 marzo 2011
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COMMENTI
Sono sempre I stesi che vincono ma che fa CPA DI BUGNO
9 marzo 2011 14:40 RM
Caro BUGNO perche non chiedi sciopero per difendere I corridor e non il sistema che ride Della vostra non solidarita fra ciclisti I primi gli ex pro che oggi stano in tv fanno I belli e condanno il gruppo I corridore e loro fanno finta di niente , fino a quando ci Sara questa ipocrezia in questo sport ci Sara DEI casi come PELIZZOTI sense parlare di altri casi .lo so che tutti dicono ma CONTADOR ok ma non bisogna sbagliare la lotta non e contro CONTADOR il problema e vogliamo cambiare questo sistema ho non ?sciopero per le radio line ok ma ce anche il problema di questo passaporto biologico che non va .

RM
9 marzo 2011 15:17 ale63
QUESTA VOLTA HAI DAVVERO RAGIONE! MA COSA ASPETTANO STI POVERI CORRIDORI A FARSI VALERE! ALE

X aple 3
9 marzo 2011 17:40 Vincent
Bravo e proprio questo che bisogna fare noi dobbiamo fare la protesta Pacifica ma bisogna fare una protesta contro L UCI corroti marcio sistema mafioso e siamo noi che dobbiamo fare quacks cosa di forte .

Oggi alla tirreno adriatic a cera DELLE scritte PELIZZOTI PULITO UCI SPORCA .
E un inizio ma bisogna proprio blocare una corsa UCI e tutti il sistema devono tremare graze a I tifosi .

Pensate Si nel GIRO 99 I tifosi avrebbero blocatto il Giro oggi PANTANI stave con noi .
Poi 6 mesi anno cambiatto le carte e a questo punto non sarebbe Mai stato fermato questa e l
Grande vergogna

9 marzo 2011 17:49 LEZINGARATE
a quanto pare per i vertici è meglio un giorno da Al Capone che cento da Delfino di Bibione

9 marzo 2011 19:21 elefante58
è la pura Verità...., si condannano le persone innocenti nel ciclismo...e si lasciano liberi i furbi...o quelli che hanno disponibilità finanziaria..., credo che uno dei dati che salta agli occhi, è la poca considerazione della nostra federazione..in campo internazionale e mondiale...,praticamente x paura di perdere la "SEDIA"....se ne stanno zitti e buoni....leggere x favore l'intervista fatta a DiRocco dalla sig Tonina Pantani..., bisogna fare qualcosa x il nostro ciclismo...,x quanto mi riguarda PELLIZOTTI è una bravissima persona ...e sopratutto un vero Campione nella Vita...condanando lui...la federazione si lascia dietro un macchia, mi spiace ...Forza sempre Franco.

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