Lettera aperta. Il mezzo diabolico e la professione del tecnico

| 02/03/2011 | 09:53
Gentile Direttore,
Mi permetta di usarla come un tempo si faceva con Mecenate, nella speranza che questo mio scritto possa da lei trovare il giusto spazio e considerazione.
Ora le scrivo perché ho peccato, e sento il bisogno di espiare la mia colpa, ho peccato perché insieme ad altri centinaia di colleghi sono avvezzo all’uso del “mezzo diabolico”, la radio-auricolare.
Chiedo perdono, perché attraverso lo mezzo impuro, plagiavo i corridori, ne alleviavo le fatiche e soprattutto ne toglievo la fantasia! Mai a tanto avrei pensato, in quel piccolo pezzo di ferro tanto male era rinchiuso; ma ancora il detto strumento ha un ulteriore grande potere, ha la capacità di far calare gli ascolti televisivi in quel della terra di Francia!
E io povero illuso che pensavo che, con qualche suggerimento, avrei evitato ai miei atleti qualche triste malanno, avrei dato un po’ di consiglio nel momento della difficoltà, avrei incitato nel momento del bisogno, come ho potuto essere cosi’ cieco e non accorgermi di quanto male a codesto mondo stavo facendo.
A mia discolpa sia preso atto che nulla mi diede segnale di tanto potere, tanto è che nulla cambio’ nei risultati, nulla cambio’ in competizione, tanto è che i “generali” ancora chiedono a noi tecnici, che ancor piu’ ci si aggiorni, che ancor piu’ si diventi capaci,  che ancor piu’ si vada in terra svizzera ad apprendere come il nostro lavoro debba essere migliorato e svolto; ebbene cosi’ sia ma almeno ci sia concesso poi parlare nell’atto e nell’azione.
O Mecenate, perdonatemi tanta ironia, ma proprio plagiatore di menti non mi sono mai sentito, ladro di fantasia neppure e capace di far calare i desideri dei video affezionati tanto meno, al piu’ dopo anni di abbandono, io come tanti altri colleghi siamo tornati capaci di gestire ed abili a capire quelli che in realtà sono i soli a patir per davvero, vale a dire quei cavalieri che per cavallo han la bicicletta. Che sia questo il nostro vero peccato, esser tornati al nostro ruolo vero seppur usando un po’ di tecnologia?
Suvvia che la questione sia ricondotta nel cielo degli spiriti sapienti, e che ai prossimi incontri si scenda a compromesso, perché noi centurioni ai generali sempre porteremo onore e rispetto, ma a soldati e legionari dovremo pur sempre dare il segnale perché la battaglia abbia inizio.

Luca Guercilena
Presidente di ADISPRO
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COMMENTI
Ironia DOC
2 marzo 2011 11:22 discesaesalita
Complimenti, grande Ironia, veramente bello............ ma sai i Generali poche volte tornano indietro, pur rischiando la fine, la sconfitta definitiva in battaglia, in ogni caso se non lo faranno, dovete farvi consapevoli voi direttori e atleti che siete le pedine fondamentali del movimento, ragionate , uniti otterette quello che volete, basterà uno stop , vedi come corrono questi Generali senza le truppe e cavalli.
Certe decisioni le devano prendere chi va alla guerra e non chi sta negli uffici e non sanno neppure se le ruote sono tonde oppure quadrate.

IRONIA A PARTE
2 marzo 2011 14:07 ewiwa
Ironia a parte la verità è che questo mezzo tecnico annulla l’atleta, toglie ai corridori la fantasia, lo spirito d'iniziativa ,ritarda la maturazione e toglie l'anima allo sport.Molti corridori in alcuni momenti danno la chiara impressione di non saper cosa fare ed interrrogano il loro tecnico per consigli.Poi mica è detto che le innovazioni tecniche migliorino le situazioni!!!!!! I tecnici di ammiraglia sono quelli che giudicano insopportabile questo divieto , sembra che senza il loro giocattolino si sentano sminuiti nelle loro capacità e nella loro importanza.Nella formula uno, dove i problemi tecnici, però, sono preponderanti,vengono usati i collegamenti ma la monotonia è immensa mentre nella moto GP dove non ci sono collegamenti la musica cambia.

per Luca
2 marzo 2011 15:03 ninetto
bravo Luca....complimenti per la forma e per la sostanza. Speriamo che gli "Spiriti Sapienti" aprano uno squarcio di riflessione nelle menti offuscate dal business dei "generali" e li convincano ad ascoltare le proposte di "centurioni" e umili "soldati", che lottano e rischiano ogni giorno sulla loro pelle.

grande provocazione
2 marzo 2011 15:39 drinn
Complimenti Luca
Talvolta ci tocca usare l'ronia per far capire che questa lotta si sta giocando su due punti principali.
Il primo è la "pelle" dei corridori.
Il secondo è la dignità di un lavoro e di una categoria.
E' pur vero che non sempre la tecnologia fa crescere ma non ho mai visto nessun miglioramento con la dietrologia.
Abbiamo fatto statistiche chiedendo a tutte le categorie ma mi chiedo se si conosca veramente quanti DS pensano che le radio siano un buon strumento di lavoro.
Per finire chiedo a ewiwa di venire un giorno in ammiraglia con me, visto che certamente non ha mai visto una gara dal vivo.
Roberto Damiani

x ewiwa
2 marzo 2011 16:16 ullallerollerolla
smetti per un istante di parlare "per sentito dire", dicendo frasi fatte della serie la radiolina toglie la fantasia dei corridori e rifletti un pò sul problema. secondo te è corretto che un direttore sportivo non possa svolgere il suo lavoro in tutte le sue facoltà perchè gli viene negato di comunicare con i propri atleti? in un mondo, sportivo e non, proiettato al futuro noi vietiamo le radioline in corsa? pensa a un josè mourinho che non può comunicare ai suoi giocatori gli schemi di gioco...ma stiamo scherzando? a sto punto aboliamo anche i team, si corra tutti contro tutti!
ma pensiamo alle cose serie! antidoping, passaporto biologico, corridori che portano lo sponsor o corrono sotto il minimo, sicurezza nelle corse, albo dei procuratori, crisi economica e fuga di sponsor!

EWIWA...
2 marzo 2011 16:47 Cada
qui il problema non è la fantasia o la crescita agonistica di un atleta secondo me. Tralasciamo anche il discorso della sicurezza (che secondo me comunque rimane l'aspetto principale, visto le innumerovoli volte che dall'ammiraglia mi hanno comunicato incidenti in senso opposto o ostacoli di vario genere sulla strada e quant'altro...), ma vorrei solo far capire che se il lavoro del direttore sportivo si dovesse limitare ad una riunione pregara, con tutte le tattiche possibili ed immaginabili di questo mondo, che poi vengono stravolte da un corridore che scatta al KM 0, ed una riunione alla sera dopo cena, commentando com'è andata la giornata, credo che a quel punto il più banale degli ex corridori potrebbe salire in ammiraglia e diventare un grandissimo DS con un pò di fortuna, basta che trovi un corridore che stravince!!!

Generali...............
2 marzo 2011 20:40 preciosa
Ironica e pungente........
Generali trovate il giusto compromesso, perche tutti si possa lavorare al meglio.
La tecnologia è il futuro la "dietrologia" non funziona.....

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