Le parole di Fanini hanno fatto imbufalire Armstrong

| 15/07/2005 | 00:00
Il caso Frigo ed in particolare le dichiarazioni rilasciate da Ivano Fanini, patron dell’Amore & Vita, hanno fatto imbufalire Lance Armstrong. Il campione texano non ne ha parlato ufficialmente, ma ha chiesto ad alcuni colleghi americani ed in particolare alla giornalista texana Suzanne Halliburton, di raccogliere materiale e notizie sulla vicenda. Ricordiamo che Fanini aveva sparato ancora una volta a zero sulle questioni di doping e vi riproponiamo le dichiarazioni che, evidentemente, hanno toccato un ervo scoperto: «L'arresto di Frigo è solo l'ultimo episodio che dimostra lo stato di degrado del ciclismo agonistico in materia di frode sportiva. A parte le morti di atleti accadute negli ultimi tempi e i recenti stop per valori ematici fuori norma inflitti ad atleti di squadroni ProTour come quelli di Manolo Sainz e di Saronni, anche tra i dilettanti sono stati bloccati numerosi atleti con in testa il campione italiano in carica Ricco' (vincitore tra i prof dell'ultima Settimana Lombarda) che recentemente in maglia azzurra e' stato fermato ancora una volta, come era gia' successo altre due volte nella sua carriera. La velocita' media attuale del Tour e' astronomica ed e' inspiegabile il fatto che nel '96, quando ancora non si effettuavano i test sull'eritropoietina e quindi era piu' facile doparsi, la media massima raggiunta era di 41-42 km/h e a correre c'erano approssimativamente gli stessi campioni di oggi. E' mai possibile che questo balzo in avanti sia solo il frutto del progresso tecnico? Se chi dirige le squadre fa poco e niente per eliminare i medicinali proibiti all'interno della proprie formazioni, allora e' bene che resti a casa per il bene del futuro del ciclismo. A mio parere tutto il movimento ciclistico ha urgentemente bisogno di fermarsi».
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