Donne. Presentato a Volandia il Trofeo Alfredo Binda

| 27/02/2011 | 10:21

La tredicesima edizione del trofeo Alfredo Binda - Coppa del Mondo donne è stata presentata questa sera a Volandia, il Parco e Museo del Volo, sito in Malpensa (Milano) che ha prestato eccezionalmente le sue suggestive scenografie al ciclismo femminile d’elite. Il 13° trofeo Binda si svolgerà a Cittiglio domenica 27 marzo su un circuito rinnovato e con una qualificatissima partecipazione che ad oggi conta già ventotto formazioni di cui 8 squadre nazionali e 20 squadre di club. Sono iscritte 165 atlete di 30 Paesi di tutti i Continenti. Al via ci saranno 16 Campionesse Nazionali, la campionessa del mondo a cronometro Emma Pooley e la campionessa under 23 su strada l’olandese Tabak Noortje. Tra le italiane si segnala la campionessa tricolore Monia Baccaille che ha il record di partecipazione al trofeo Binda avendolo disputato ogni anno fin dalla categoria juniores: “Questa volta correrò per preparare la volata finale delle mie compagne Tatiana Guderzo e Nicole Cooke”, ha detto nel corso della presentazione “Poi vedremo come si svolgerà la corsa lasciando intendere che qualche velleità di buon risultato in cuor suo la Baccaille spera proprio di poterlo ottenere”. .

 

Renato Di Rocco, presidente della FCI: "Da diversi anni ormai il settore femminile è un pilastro del ciclismo italiano per spessore e continuità di risultati in campo mondiale. Il fatto nuovo rispetto al passato è che dal tempo delle individualità eccezionali, capaci di illuminare da sole l’intero movimento, siamo passati gradualmente al pluralismo dei valori. Oggi contiamo diverse atlete in grado di primeggiare su tutti i percorsi grazie anche e soprattutto al lavoro di squadra. C’è un gruppo coeso, non soltanto al livello di élite, ma anche giovanile. Un gruppo competitivo su strada, pista e fuoristrada. Questa realtà si riflette anche sul piano organizzativo. Non a caso il Circuito più importante dell’UCI, la Coppa del Mondo, si apre con il Trofeo Binda-Città di Cittiglio, proclamato la migliore prova in assoluto per qualità organizzativa, di promozione mediatica e cast di partecipanti. Merito della Cycling Sport Promotion, creatura dell’amico Mario Minervino, un vulcano sempre attivo, carico di passione, di idee e di iniziative. Grazie a persone come lui, a tecnici che tutti ci invidiano, a società che coltivano talenti e alimentano il vivaio, il futuro si prospetta sempre più roseo. Non credo di esagerare affermando che oggi le donne sono la punta trainante del ciclismo italiano con il loro entusiasmo, la capacità di mettersi al servizio della causa comune, l’attaccamento alla maglia azzurra.Attendiamo quindi impazienti l’appuntamento del 27 marzo per rivivere insieme le emozioni che le migliori atlete del mondo ci regaleranno sulle strade del mito. A conferma, per chi non l’abbia ancora capito, che il nuovo più vitale e fecondo trae linfa dalla grande tradizione".

 

"Guardo indietro e ripercorro con la memoria la strada percorsa per arrivare fin qui - ha dichiarato Mario Minervino, presidente della CSP -  Per fare in modo che Cittiglio, Varese, la Lombardia e l’Italia potessero ospitare una grande corsa, come la Coppa del Mondo donne, Trofeo Binda. La macchina organizzativa è ormai collaudata, il nostro entusiasmo è sempre alle stelle, gli sforzi prodotti sono entrati a far parte di una tabella di marcia che, come per le atlete, ci consente di giungere ai grandi appuntamenti sempre in perfetta forma. Il sostegno degli Amministratori e degli Enti Locali, degli Sponsor e di tutti gli amici che hanno pienamente compreso la valenza di questa manifestazione, ai fini della promozione turistica del territorio, è costante. Il successo dell'evento è dovuto ai collaboratori che mi sostengono e mi sono molto vicini. La Polizia Stradale, la Polizia Locale, i Volontari. Tutti loro, insieme alla giuria e agli addetti ai vari servizi logistici, ai medici, alla stampa, costituiscono una “famiglia” molto variegata ma molto compatta che garantisce la massima sicurezza per le concorrenti ed il successo dell’evento. Rivolgo un caloroso abbraccio al presidente  Renato Di Rocco. La FCI è la nostra forza. Saluto il Consiglio Federale, il Segretario Generale, signora Maria Cristina Gabriotti, e L’UCI. Grazie alle Autorità civili, militari, sportive, politiche, sociali, culturali e alla RAI, che unisce sempre passione e professionalità".

 

IL PERCORSO DI GARA

Saranno poco più di 121 i chilometri da percorrere nell’edizione numero 13 del Trofeo Alfredo Binda, per il quarto anno consecutivo prova italiana di Coppa del Mondo. Distanza aumentata grazie all’ennesima modifica del tracciato: la Cycling Sport Promotion, con la consulenza di lusso della campionessa di casa Noemi Cantele, cerca di aumentare la spettacolarità dell’itinerario, coinvolgendo nuove fette di territorio ed entrando sempre più nelle case degli appassionati.

Sulla carta l’altimetria non è particolarmente impegnativa: sono solo due le arrampicate del Binda 2011. Nella prima parte c’è l’inedita Grantola, che eredita il testimone dallo storico Brinzio; e poi le quattro scalate del tradizionale Orino, nei giri corti finali.

Il plotone scatta alle ore 13 precise dal museo Binda. Rotta verso Luino, battezzata nel 2010, attraversando la Valcuvia e raggiungendo la città di Piero Chiara via Cucco e Voldomino.

Dopo il suggestivo passaggio sul lungolago, ritorno in Valcuvia via Germignaga. Fino a Mesenzana la strada è tutta pianeggiante: qui, al bivio per Grantola, si svolta a sinistra per affrontare la prima asperità di giornata, i 4.600 metri che conducono al Gpm di Cunardo. Allo scollinamento, quota 432, le atlete hanno macinato 31 chilometri, un quarto di gara, ed è avvenuta la prima scrematura.

Non è però finita la parte insidiosa: è vero che manca molto all’arrivo, ma i saliscendi tra Bedero, Brinzio, Castello Cabiaglio e Orino sono terreno fertile per i colpi di mano. Qui si può tentare la fuga a lunga gittata.

Al primo passaggio sul traguardo di Cittiglio, dopo 52 chilometri di corsa, scatta il crescendo rossiniano dell’anello di Orino. Quattro giri di poco più di 17 chilometri, con gli aspri tornanti della salita e le curve tecniche della successiva picchiata a selezionare le pretendenti al trono di Marianne Vos.

Il colle di Orino, 3.100 metri molto esigenti dal bivio di Comacchio al Gpm fissato in paese, a quota 450, non consente di bleffare: solo chi ha gambe e testa può domare il nodo cruciale della gara.

 

IL PROGRAMMA

SABATO 26 MARZO 2011

ore 14,00

Accrediti per Giornalisti e seguito ufficiale - Apertura Sala Stampa.

dalle 14,00 alle 16,30

Verifica Licenze per gruppi Sportivi e distribuzione numeri dorsali.

ore 15,00

Gara di regolarità per gli alunni di classe 4A e 5A della Primaria e di classe 1A 2A 3A della Secondaria in collaborazione con Polizia Locale e Protezione Civile presso il parco comunale della stazione di Cittiglio;

distribuzione merenda ai bambini.

ore 17,00

Riunione Riservata ai Direttori Sportivi delle squadre.

ore 19,00

Cena di Gala ad invito e presentazione squadre presso Pala Trofeo Binda parco giochi San Giulio.

 

 

DOMENICA 27 MARZO 2011

dalle 7,00 alle 18,00

Apertura “Permanence e Segreteria di gara”.

dalle 8,00 alle 19,00

Apertura “Sala Stampa” ai giornalisti accreditati.

Concorso fotografico a cura “Associazione il Sorriso di Michela” dal tema “Ruote Rosa in Valle” le professioniste del Ciclismo Mondiale

Villaggio Comerciale con prodotti tipici Varesini

ore 11,00

Intrattenimento musicale con “Radio Numberone” Corpo Musicale “Amici della Musica” di Cittiglio. Alza bandiera.

ore 13,00

Partenza gara “Coppa del Mondo” femminile.

ore 14,00

Circuito di destrezza a libero accesso dei ragazzi delle scuole del territorio e non la domenica durante la manifestazione;

Esposizione dei lavori prodotti dalle diverse scuole.

Esibizione Gruppo Folcoristico i Tencit

Corpo Musicale Femminile provincia di Varese

Sfilata  Majorette

Sfilata Gruppo i Bottari di Castiglione Olona

Intrattenimento musicale con “Radio Numberone” fino al termine della gara.

ore 16.15 (circa)

Arrivo - Cerimonia Protocollare.

ore 17,00

Conferenza stampa della vincitrice c/o la Sala Stampa

premiazione concorso pronostico giornalisti.

 

Nella piccola Cittiglio il ciclismo scrive la sua storia da più di cento anni

Cittiglio, pochi chilometri a nord di Varese, è un paese piccolo, eppure conosciuto perché ha dato i natali al più grande campione che l’Italia abbia regalato al ciclismo mondiale: Alfredo Binda. Nato nel 1902 e scomparso nel 1986, lanciato da un commerciante di biciclette italiano in Francia (a Nizza Binda collaborava con zio e fratello stuccatori), fu ingaggiato dalla Legnano del mitico Eberardo Pavesi per dodicimila lire di stipendio annuo. Debuttò ad alto livello nel Giro d’Italia del 1925, in teoria gregario, nei fatti libero di prendere iniziative: si dimostrò talmente ispirato da vincere la corsa rosa tra lo stupore dei tifosi. Fu l’abbrivio di una carriera ineguagliabile, fatta di 5 Giri come Coppi e Merckx (più uno... ad honorem: nel 1930 gli organizzatori lo pagarono per restare a casa), 3 titoli mondiali, 4 campionati italiani, 2 Milano-Sanremo, 41 tappe del Giro e 2 del Tour (purtroppo ne disputò uno solo, per motivi di sponsor), più mille altri trofei che stanno stretti in una bacheca pazzesca. Si ritirò nel ’36 dopo un rovinoso capitombolo alla Sanremo. A guerra finita divenne ct della nazionale, riuscendo a far coesistere due galli come Bartali e Coppi: portò in Italia quattro maglie gialle (Bartali, due volte Coppi, Nencini) e due iridate (Coppi e Baldini). Furono lui e Gianni Brera a introdurre nel mondo del pedale il concetto di ammiraglia. Un campione straordinario, amatissimo ovunque, America compresa: il suo mito spopolò nell’era pre-televisiva, figurarsi che icona sarebbe stato se si fosse giovato dei media odierni. Cittiglio ricorda “il Binda” con un museo dei cimeli che, situato nel centro del paese, ha appena superato quota 30 mila visitatori, e con la gara femminile a lui intitolata, che nel 2011 spegnerà la 36ª candelina.

Quella in programma il prossimo 27 marzo sarà la 13ª edizione dalla rinascita del 1999, la quarta sotto le insegne della Coppa del Mondo. La sua storia, ricca di aneddoti e di grandi nomi, rende il Trofeo Binda una manifestazione unica nel panorama italiano e internazionale. Sono lontani gli esordi del 1974: in quell’anno la lecchese Giuseppina Micheloni, ottima atleta che fu azzurra e tricolore, inaugurò l’albo d’oro della corsa cittigliese, partita col modesto rango di prova regionale ma subito appetita dalle grandi firme del ciclismo femminile dell’epoca. Tra le vincitrici dei tempi pionieristici fi gura anche la formidabile Maria Canins; negli anni ’90 si imposero sul traguardo di via Valcuvia talenti come Fabiana Luperini e Valeria Cappellotto.

La prima vita del Binda si chiuse nel ’96. Dopo due anni di stop, nel ’99 il comune di Cittiglio incaricò Mario Minervino di far risorgere la corsa. Detto fatto: divenne gara nazionale e poi internazionale, incoronando puntualmente fuoriclasse assolute e acquisendo un profilo di primo piano. Dal 2008, persa la Sanremo donne, l’Uci ha designato il Trofeo Binda come unica prova italiana di Coppa del Mondo, manifestazione inferiore solo a Olimpiadi e Mondiali per fascino e prestigio. È insomma la gara più importante del calendario italiano e si corre proprio sulle strade care ad Alfredo Binda, che quando non gareggiava in giro per il mondo soleva uscire in bici col fratello Albino, ingoiando chilometri sugli stessi saliscendi silvestri della Valcuvia che impegnano le campionesse di oggi.

L’annuale festa del Trofeo Binda, che si è progressivamente sganciata dall’iniziale collocazione a Pasquetta per brillare di luce propria, è anche l’abbraccio di una terra che trasuda passione per le due ruote. Cittiglio e l’intero Varesotto partecipano con calore all’evento, il coinvolgimento delle scuole assicura la diffusione attraverso lo sport di messaggi educativi alle nuove generazioni.

L’edizione 2011, poi, avrà come sempre qualche novità. Partenza e arrivo saranno sempre nella collaudata cornice del centro di Cittiglio, mentre sarà come sempre decisiva per la selezione definitiva la salita di Orino: un’erta che sta al Binda come il Cauberg all’Amstel, lo Jaizkibel a San Sebastian, il muro di Huy alla Freccia Vallone, il Grammont al Fiandre, il Ghisallo al Lombardia, il Mortirolo al Giro, l’Alpe d’Huez al Tour. Su questo tracciato non si può bleffare: prova ne sia che dal ’99 a oggi hanno trionfato cinque volte atlete che hanno vestito la maglia iridata (Ziliute, doppia Cooke, Schleicher, doppia Vos), un’olimpionica (la stessa Cooke), quattro vincitrici di Giro e/o Tour (Luperini, Cooke, Brändli, Pooley), quattro regine di Coppa del Mondo (Ziliute, Wood, Cooke, Vos). Un albo d’oro sontuoso che attende un nuovo grande nome: la lunga marcia verso l’appuntamento del 27 marzo è già cominciata, con la certezza che sarà un’altra giornata memorabile.

 

 

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