Cambiano le nazionalità dei vincitori del Giro di
Sardegna, ma non i colori delle loro maglie. Peter Sagan, talento
della Liquigas-Cannondale, ha vinto oggi la classifica generale
regalando così alla formazione verde-blu il terzo successo negli
ultimi tre anni (Bennati nel 2009, Kreuziger nel 2010).
Per il giovane slovacco salire sul gradino più alto del podio è
stato tutt’altro che una passeggiata. Sul traguardo di Gesturi,
posto al culmine di una salita di 5 chilometri, Scarponi (Lampre-ISD)
si è imposto davanti a Serpa (Androni), colui che occupava la terza
posizione a soli 17’’ da Sagan. «Quando nel finale hanno
allungato» afferma Sagan «ho mantenuto sangue freddo, convinto di
riuscire a controllare il distacco. Avevo nelle gambe le fatiche
delle tappe precedenti e aumentare il ritmo sarebbe stato rischioso.
Ancora una volta la squadra è stata fantastica: Nibali e Capecchi mi
hanno scortato fino al traguardo, impedendo a Serpa di guadagnare quei
secondi necessari per passarmi».
Lo slovacco ha chiuso la tappa al quarto posto (terzo Cunego -
Lampre-ISD), limitando a 7’’ il ritardo da Serpa: con il gioco
degli abbuoni il colombiano ha poi guadagnato altri 6’’,
riducendo a 3’’ il distacco in classifica generale. «La vittoria
di ieri si è rivelata fondamentale» aggiunge Peter. «Portare a casa
questa corsa è stata una fatica, anche perché non c’è stato mai
un giorno tranquillo. Il Giro di Sardegna, oltre che regalarmi una
bellissima gioia, si è rivelato un ottimo allenamento in vista del
mio primo, grande obiettivo stagionale: realizzare una prestazione
maiuscola alla Paris-Nice. Sento di avere una buona condizione e
spero che questi successi siano solo l’inizio».
La Liquigas-Cannondale chiuderà la sua trasferta sarda con la
partecipazione, domani, alla Classica Sarda Cagliari-Sassari: 194
chilometri e di nuovo arrivo in salita. «Tutte queste strade che
salgono cominciano a essere indigeste…» commenta con il sorriso
Sagan.
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