Ivan Basso: «Sono qui per cercare di vincere il Tour de France»

| 01/07/2005 | 00:00
E' il Tour della svolta. Comunque vada, quello che domani comincia con una cronometro di 19 chilometri - impossibile chiamarla prologo - chiude un'epoca. E' l'ultimo di Lance Armstrong e dal 25 luglio il ciclismo non sara' piu' lo stesso. L' americano dice che lo vuole correre ''per conquistare il cuore della gente'' e per ''godersi ogni momento''. Ma annunciando che avrebbe chiuso la carriera dopo questo Tour de France, l' americano ha fatto una scommessa. La posta, il rischio di chiudere da sconfitto. Ipotesi che Johann Bruyneel, ds della Discovery Channel, non contempla: ''Quello che ho visto al Delfinato mi ha convinto. Lance si sente in gran forma. Prima di arrivare qui in Vandea abbiamo visionato tutte le tappe: prima quelle sui Pirenei, poi quelle sulle Alpi e la cronometro di Saint-Etienne (55,5 chilometri che chiuderanno di fatto la corsa sabato 23 luglio, ndr). Abbiamo studiato tutte le tappe chiave, come tutti gli anni''. Per sei volte di seguito, il metodo Armstrong ha funzionato. Dal 1999 chiunque ci abbia provato e' stato schiantato dal texano. Ma ora il quadro e' diverso. A poterlo battere sono comunque in pochi. ''La squadra di Ullrich e' fortissima, ma non bisogna dimenticare Basso. E' attorno a quattro nomi che si giochera' il Tour'' osserva Bruyneel. La T-Mobile di Jan Ullrich, l' avversario tradizionale, si schiera a tre punte con Vinokourov e Kloeden in alternativa al vincitore del '97. Poi c'e' Ivan Basso, appunto. Che l'anno scorso e' salito sul podio e che al Giro d' Italia e' stato sconfitto da un virus; lo stesso Armstrong lo indica tra i suoi possibili eredi insieme a Vinokourov e Popovych. ''Sono qui per far meglio del 2004. Questo significa arrivare secondo o primo'' dice Ivan con la sua impeccabile logica. Le disavventure del Giro sono state una grande delusione, ma hanno avuto il risvolto positivo di dimostrarne la forza di carattere. Aver voluto continuare quando anche Bjarne Riis, il ds-guru della Csc, gli suggeriva di ritirarsi ha ingigantito la sua immagine. ''In un anno sono cambiate tante cose: la popolarita' e le aspettative, prima di tutto - afferma il varesino - Ma sento anche che e' cresciuta la fiducia verso di me. Ora mi sento pronto per vincere una grande corsa a tappe''. Il problema si chiama Armstrong. ''Lance e' un amico - dice Ivan - ma adesso devo provare ad attaccarlo. Lui e' il grande favorito, perche' mentalmente e' fortissimo. Ma il mio obiettivo e' quello di batterlo. C'e' anche tanta altra gente che ci provera'. Inutile che mi metta a pensare adesso a come potra' succedere. So soltanto che ci dovro' provare. In testa ho la stessa idea dell'anno scorso all' Alpe d'Huez: fare qualcosa, al momento giusto''. Dopo il Giro non ha piu' corso: solo allenamenti, in salita e nella cronometro. ''Non saro' al cento per cento nella prima settimana, ma sono convinto che saro' pronto per le tappe decisive'' sostiene Ivan, che si aspetta di non perdere troppo terreno nella cronometro di domani. ''Non sara' certo la prima tappa a decidere il Tour. Se anche perdessi 20 o 30 secondi da Armstrong - afferma Basso - non sarebbe un problema, perche' il Tour si delineera' in montagna, sulle Alpi e sui Pirenei. Spero di sentirmi bene in salita, tanto da poter attaccare. Io corro il Tour per vincerlo, ma per vincere si deve attaccare. E per attaccare si devono avere buone gambe. Io ci credo''.
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