Lampre. Hondo e gli States dopo la gloria su pista

| 07/12/2010 | 14:53
E' tedesco, vive in Svizzera, è un ciclista sempreverde che, per il suo amore per la bicicletta, non può fare a meno di pedalare e correre in ogni stagione. Si tratta di Danilo Hondo, uno dei più attivi tra i pezzi pregiati del Giardino d'Inverno blu-fucsia e, sicuramente, il più vincente per il Team Lampre durante la pausa post-stagionale.
Danilo, sicuramente in questo momento non te ne stai tranquillo in casa tua: dove ti trovi?
«Sono in viaggio verso Malibù dove mi attendono i miei compagni di squadra Alessandro Petacchi e Manuele Mori, i quali hanno raggiunto la California già da alcuni giorni».
Per quale motivo andate negli Stati Uniti?
«Per allenarci al caldo ed evitare cos' il rigido inverno europeo. Abbiamo affittato un appartamento vicino al mare: sarà la nostra base per gli allenamenti, uscite di varia distanza e intensità che ci consentiranno di impostare nel migliore dei modi la preparazione in vista della prossima stagione. Ritorneremo a casa poco prima di Natale».
A dire il vero, sei sempre riuscito a evitare il freddo durante questo inverno, giusto?
«E' vero. A cavallo tra ottobre e novembre ero a Curacao, nelle Antille Olandesi, per partecipare, in compagnia di Petacchi e Bono, all'Amstel Curacao Race. Poi, rientrato in Europa, mi sono chiuso nei palazzetti per dedicarmi a un'attività che amo particolarmente, ovvero il ciclismo su pista».
Con quali risultati?
«Direi molto buoni! Ho corso due Sei Giorni in coppia con Robert Bartko: siamo saliti sul terzo gradino del podio nella Sei Giorni di Gand, mentre a Zurigo abbiamo vissuto momenti fantastici vincendo la Sei Giorni».
Quali sensazioni ti ha regalato la vittoria in un evento come quello di Zurigo?
«E' stato qualcosa di incredibile. La battaglia sportiva è stata durissima, si faceva davvero sul serio e tutti volevano vincere: che lunghe nottate, ma ne è valsa la pena. E' stato bello dare lustro agli occhi degli appassionati di Zurigo al nome Lampre, agli sponsor tra i quali Samsung, all'ottimo materiale tecnico fornito da Wilier, nella fattispecie la Velodromo Carbon, uno dei nuovi modelli della Track Collection 2011».
Qual è il tuo rapporto con il ciclismo su pista?
«Ho iniziato a frequentare la pista da dilettante, arrivando a vincere il titolo mondiale nell'inseguimento a squadre. Una volta passato all'attività su strada, ho abbandonato la pista, essendo difficile conciliare i due impegni per mancanza di tempo. Tre anni fa ho voluto riprovare le sensazioni delle Sei Giorni e, dopo un difficile periodo di ambientamento, sono riuscito a raggiungere un buon livello di prestazioni».
Pensi che questa intensa attività invernale possa essere utile per la prossima stagione agonistica su strada?
«Certo: questo è vero soprattutto per quanto riguarda l'attività su pista. Correre le Sei Giorni rappresenta un modo di allenarsi pieno di stimoli e utilissimo dal punto di vista della tecnica ciclistica».
            

            
He's German, he lives in Switzerland, he's an evergreen cyclists who, because of his love for bike, can't rest during the winter break. He's Danilo Hondo, one of the most active in blue-fucsia Wintergarden and, surely, the most winning for Team Lampre during the post-season period.
Danilo, we bet that in this moment you are not quite in your house: where are you?
«I'm on my journey to Malibù, where there are my team mates Alessandro Petacchi and Manuele Mori waiting for me. They have already reached California».
Why did you decided to go to USA?
«Because we'd want to training in a warm weather and avoid the cold European winter. We rented a flat on the seashore: it will be our headquarter from where we'll start our trainings. We'll flew back to Europe just before Christmas».
You could always avoid the cold weather during this winter break, couldn't you?
«Yes, I could. In the end of October I was in Curacao in order to take part, with Petacchi and Bono, in Amstel Curacao Race. The, when I came back to Europe, I focused my attention in the indoor activity of the track».
Which results did you achieve?
«I think I obtained very good results. I took part in two Six Days races, with Robert Bartko as partner: we obtained the third place in Ghent, while in Zurich we won!».
Could you describe your feelings after the victory in Zurich?
«It was something outstanding, after hard fights and long nights. It was also beautiful giving importance to our sponsor Lampre, to the other sponsor and mainly to Samsung, to the very good technical material supplied by Wilier, especially the Velodromo Carbon, one of the new bikes in Track Collection 2011».
What kind of relationship do you have with track?
«I began to pedal on track as an amateur, winning the the World Champion title in team pursuit. Then, when I became a road pro, I didn't race anymore on track, but three years ago I start again to training on track. At the beginning I had to find the feeling, riding on the track is totally different, but now I had very good feelings».
Do you think that a intense activity during winter could be useful for the agonistic season?
«Yes, of course, and this is true also for what concerns the track. Taking part in Six Days events helps to training in a stimulating ways and it's very useful in order to improve the cycling skill».


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