Michele Ferrari: l'Uci e l'antidoping integralista e giacobino

| 02/12/2010 | 19:10
Lo cercano, lo invocano, lo vedono anche dove non c'è, lui è l'anima oscura di un movimento che procede a fari spenti.  Pensieri e Parole di Michele Ferrari presi dal suo sito 53x12.com. Parole pesanti e pensanti , dal suo punto di vista. Parole che lasciato attoniti e che meritano una riflessione, magari anche qualche risposta e presa di posizione. A più livelli e in più stanze.

Vero o Falso?
Il P.M. Benedetto Roberti in una recente intervista afferma che "i corridori che non si dopano perdono circa il 40% in prestazione atletica rispetto agli atleti che si aiutano con farmaci o pratiche proibite". Analizzando le performance dei primi 15 arrivati della cronoscalata Plan de Corones del Giro 2010 (classifica che comprende praticamente tutti i migliori aspiranti alla vittoria finale), la differenza in performance tra il vincitore Garzelli (18.8 Km/h) e il 15° arrivato Szmyd (17.8 km/h) è di circa il 5%. Ora 3 sono le spiegazioni possibili:
- tutti i primi 15 erano dopati
- nessuno tra questi era dopato
- il doping non migliora le performance del 40%.

Doping Libero?
Recentemente ha suscitato clamore l'affermazione del Procuratore antidoping Ettore Torri: "i ciclisti sono tutti dopati... Se il doping non facesse male alla salute andrebbe liberalizzato, almeno tra i professionisti".
Già nel 2004 il P.M. Giovanni Spinosa (che rappresentava l'accusa nel mio processo!) affermava in una bella intervista che per lui "ciclisti, calciatori, tennisti, non sono più sportivi, ma gente di spettacolo e come tali vanno considerati: basta con l'ipocrisia, il vero scandalo è chi fa finta di scandalizzarsi, è arrivato il momento di distinguere tra professionismo e il resto dello sport".
Il prestigioso ricercatore David Owen, in un' intervista al Financial Times, va oltre: "Uno sport senza medicine è più dannoso del doping. Lo sport fa male".
Personalmente penso che l' utilizzo dei farmaci, anche nello sport professionistico, debba essere contrastato, ma l'approccio al problema dovrebbe essere diverso.
Non un proibizionismo integralista e giacobino, servito con un protagonismo spettacolare dall'antidoping, ma un intervento che abbia il realistico obiettivo di mettere tutti sullo stesso piano, al tempo stesso tutelando la salute degli atleti.

Seguire le Regole
Pochi giorni fa la notizia che Alejandro Valverde ha perso il ricorso presentato al Tribunale Federale Svizzero contro la sospensione a livello mondiale decretata dal TAS. Fin qui nulla di strano.
Il Tribunale sottolinea però che "delibera sulla base dei fatti stabiliti dal TAS" e non può dunque "rettificare o completare d'ufficio le constatazioni degli arbitri, anche se i fatti sono stati accertati in modo manifestamente INESATTO o IN VIOLAZIONE DEL DIRITTO". Cioè sostanzialmente la "giustizia sportiva" può muoversi e agire come vuole, anche violando le regole della giustizia ordinaria.
Martin Hardie, esperto in antidoping e professore in legge alla Deakin University in Australia, riguardo alla politica antidoping dell'UCI dichiara: "The current system is not sufficiently transparent and the key
roles are not sufficiently indipendent. The UCI acts as ADMINISTRATOR, INVESTIGATOR, PROSECUTOR and JUDGE". (Il sistema attuale non è sufficientemente trasparente e i ruoli-chiave non sono indipendenti. L'UCI agisce come amministratore, investigatore, pubblico ministero e giudice).
L'ematologo Giuseppe Banfi, che ha assistito Franco Pellizotti, in un recente convegno si è così espresso: "Francamente, riguardo al passaporto biologico, c'è un atteggiamento di chiusura dal punto di vista scientifico: il sistema è AUTOREFERENZIALE". Sostanzialmente se la raccontano tra di loro: WADA, UCI, "Esperti indipendenti".
Vecchio vizio già denunciato in passato dal Ricercatore Inigo Mujika: "It is obvious that WADA is a closed organization that does not follow the international rules of scientific pubblication procedures". (E' ovvio che la WADA è un'organizzazione chiusa che non segue le norme internazionali delle procedure di pubblicazione scientifica).

da 53x12.com
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COMMENTI
La mia risposta è...
2 dicembre 2010 20:04 LorenzoFiuzzi
.... nessuno era dopato.

????????
2 dicembre 2010 20:30 lunasole
ma credete ancora a Babbo Natale??????

Concordo
2 dicembre 2010 20:33 SoCarlo
nessuno era dopato (spero).
per curiosita':
giro 2008, 12.9 km, primo in 40'26"
giro 2010, 12.9 km, primo in 41'28"

Entrambe prove a cronometro.

C'e' un lettore che fa i 40km TT che ci puo' dare un'indicazione di quanto sia 1' di differenza su tali distanze?
Dove corro io (pianura) e' la differenza tra un semi-pro ed il ciclista della domenica...


MA DOVE VIVE?
2 dicembre 2010 21:42 stargate
Tu scendi dalle stelle, si canta ora che si avvicina il Natale, e mai canto pare più appropriato per il P.M. Roberti. Non è mia intenzione entrare, i questa sede, nella polemica sul doping, ma solo osservare che una differenza del 40% (QUARANTA PER CENTO!)è una cosa mostruosa. Non so chi abbia propinato tale bufala al magistrato, ma il suo ruolo gli imporrebbe, prima di propagare certe notizie che non esito a definire oscene, o ridicole, se si preferisce, di pensare, valutare, fare una stima di credibilità. Invece il baldo magistrato ha preferito spararla là. Qualche pollo abbocca, e lui ha avuto il suo momento di ridicola celebrità. (Alberto Pionca - Cagliari)

polemica gratuita
2 dicembre 2010 23:21 SoCarlo
40% e' un numero pescato a caso, e per eccesso (di molto). Fa notizia sulla stampa generica, mi sarei aspettato meno su una rivista specializzata.

Per smontare tale cifra bastano 2 righe:
Chris Sorensen, professionista della Saxo Bank 2010, ha un FTP di 450 Watt (al Tour) (dati disponibili sul web)
Cat 2/3 generico (appasionato/buon ciclista, circa 10000 km/anno) FTP di 300 Watt (si sviluppano in meno di 5 anni di opportuno allenamento).

Se il 40% fosse veritiero, significherebbe che ogni appassionato, me incluso, potrebbe correre il tour gia' nel 2011

ma poi...
3 dicembre 2010 00:22 marcuzgirardi
...cosa significa incremento del 40% ??

adesso riesco ad andare a 60 km l'ora in volata, con quel tipo di aiuto potrei andare a 100 km l'ora!

Se 40% vi sembra troppo, vi basti un 15%
3 dicembre 2010 09:47 Bartoli64
La polemica del 40% mi sembra una solo una sterile chiacchera buttata li per tentare di rendere ridicole le dichiarazioni del Dott. Roberti.

A tal riguardo dico solo di rileggere quella notizia di un paio di settimane fa nel quale lo stesso Magistrato, nel fare riferimento a quella percentuale, parlava di ciò che i corridori da lui interrogati gli avevano riferito e quel famoso 40%, dunque, NON è una sua pura invenzione.

Per gli scettici o gli scarsamente informati, inserisco uno stralcio di quella notizia pubblicata da Tuttobici.web in data 20 novembre u.s.:

<<in un’intervista alla Ap, Roberti dice di aver appreso da numerosi professionisti, nel corso degli interrogatori, che i corridori che non si dopano perdono circa il 40% rispetto ad una prestazione atletica aiutata da farmaci o pratiche proibite. “E' quello che dicono loro. Sfortunatamente questo è il sistema. Il ciclismo si basa sugli sponsor e gli sponsor non pagano le squadre se queste non vincono. Così, per vincere, utilizzano sostanze proibite”>>.

E QUELLO CHE DICONO I CORRIDORI AL MAGISTRATO NON QUELLO CHE IL MAGISTRATO SI E’ INVENTATO!

Che poi l’incremento delle prestazioni, anche con il doping più avanzato, non arrivi ad un +40% è tutto un altro paio di maniche, ma non vedo perché si debba mettere alla berlina le parole del Dott. Roberti per tentare di nascondere ciò che non può essere più nascosto.

Ai beninformati di questo sito faccio presente che il Dott. Aldo Sassi (e spero che su questa illustre figura nessuno abbia da obbiettare qualcosa) ha più volte scritto sui suoi libri che il doping ematico può arrivare ad incrementare le prestazioni aerobiche del ciclista del +15% (dico più quindici per cento)!

Semplificando il concetto, ed usando le stesse parole del Dott. Sassi, è la stessa differenza che passa fra un atleta ad inizio preparazione e lo stesso atleta al culmine della forma (E SCUSATE SE E’ POCO)!

Ma poi chi è che parla? Il Dott. Michele Ferrari (quello che affermava che tutto ciò che non si trova ai controlli antidoping non è doping). Ah, ecco……. lui si che ha titolo per parlare di queste cose!

E poi ci domandiamo perché il ciclismo si trovi in queste condizioni……

Diceva mio nonno: “Ma potevamo vincere la guerra con questa gente”? Come aveva ragione!

BASTA CON QUESTI SCHERZI STUPIDI
3 dicembre 2010 14:27 cyrano
I ciclisti devono smetterla.
Dichiarano che sono tutti dopati, che con il doping si migliora del 40%, sempre a fare i burloni.
Sono convinti che l’interlocutore abbia il senso dell’umorismo e capisca che si tratta di uno scherzo, ma non sempre è così.
Al bar certe cose puoi dirle, gli altri ridono, ti mandano a quel paese, insomma capiscono.
Se però parli con Torri o Roberti, ti prendono sul serio, non pensano minimamente che stai scherzando.
Poi riferiscono ad un giornalista del settore che non gli dice: “Dottore, mi scusi ma l’hanno presa in giro”. Il giornalista prende la notizia e la pubblica.
Così oggi posso affermare senza ombra di dubbio che sono il vincitore morale della crono di Verona dell’ultimo Giro.
Infatti per percorrere 15 Km, quel “debosciato” di Larsson ha impiegato 20’ 19” alla media di 44,298 Km/h.
Se gli togliamo il 40% derivante dal doping, il tempo diventa 33’ 51” e la media 26,590 Km/h.
Io qualche domenica mattina esco con la mia vecchia bici e faccio una quarantina di chilometri ad una media intorno ai 25 Km/h.
Però ho 50 anni, non mi alleno, fumo, e ho qualche chilo di troppo.
Quindi posso affermare che: con due mesi di allenamento, una bici nuova, smettendo di fumare, ma soprattutto riducendo la quantità settimanale di “FAGIOLI CON LE COTICHE” posso fare molto meglio di Larsson.

SONO BELLE SODDISFAZIONI!!!

Cyrano


Non burle ma pietose giustificazioni.
3 dicembre 2010 16:11 Bartoli64
Più che “burle” io le chiamerei “pietose giustificazioni” di gente che, trovandosi di fronte gli inquirenti, le tira fuori proprio tutte pur di impietosire il Giudice che, d’altro canto, non sempre ha le conoscenze adatte a comprendere come certe cifre percentuali, per la verità, non stiano né in cielo, né in terra.

A meno che - in quel 40% - gli indagati vogliano far rientrare anche altre capacità (es. la sensazione d’invincibilità tipica dall’assunzione di certe sostanze) oppure la sfiducia nei propri mezzi che può assalire l’atleta allorquando sa di non essere “curato” come gli altri (e qui non è che avrebbero tutti i torti a parlare d’essere penalizzati del 40%).

In ogni caso il punto di questa specifica discussione non è, o quantomeno non dovrebbe essere, limitato alle parole di un P.M. o all’inesattezza di una cifra percentuale.

Ci sarebbe da parlare, invece, di certi miserabili tentativi di mettere alla berlina chi fa una seria attività professionale a contrasto del doping; tentativi del tutto strumentali a giustificare e/o a riabilitare la propria figura che (guarda un po’ il caso) è stata seriamente screditata dalle persone di cui sopra (leggasi Pubblici Ministeri).

Bartoli64

PERCHE' 15 E NON 40?
3 dicembre 2010 18:16 cyrano
Gentile Bartoli64
Il Dott. Roberti ha raccolto delle testimonianze, probabilmente ha anche dei riscontri.
A quanto lei ci dice, il 15 % del Dott. Sassi è relativo solo al doping ematico, mentre il Dott, Roberti si riferisce anche ad assunzione di ormoni e chissà cos’altro.
Non mi sembra corretto che lei faccia la tara alle dichiarazioni di chi, a detta di “un eccellente giornalista del settore”, è “uno dei più attivi magistrati in trincea nella lotta al doping senza quartiere”.
Tra l’altro l’eccellente giornalista, cui non sono mancati i suoi attestati di stima, ha pubblicato il dato del 40% senza mostrare dubbi o perplessità.
Che titolo ha lei per ridimensionare questa pesante denuncia?
Non pensa che così facendo, dichiara implicitamente che quella dichiarazione è ridicola ed indifendibile?
Le faccio notare che in passato lei si è già concesso il lusso di correggere le dichiarazioni di Torri cambiando un “tutti” in “quasi tutti”.

PER UNA VOLTA PROVI A DISCUTERE SENZA CAMBIARE LE CARTE IN TAVOLA, PROVERA’ L’EBBREZZA DELL’ONESTA INTELLETTUALE.

Saluti
Cyrano

Dello STRUMENTALIZZATORE se ne sentiva proprio la mancanza.
3 dicembre 2010 19:57 Bartoli64
Egregio Cyrano,

continuo a credere (a ragione) che Lei sia solo un volgare strumentalizzatore di cose che neanche esistono.

Io non ho nessun titolo da esibirLe (e neanche mi interessa) ma solo la forza della conoscenza a riguardo di studi ed esperienze pubblicate su trattati scritti dal pugno del Dott. Sassi di cui Lei, evidentemente, non ne conosce nemmeno l’esistenza.

Che il doping ematico sia, fra le varie metodologie dopanti, la più efficace, non lo scopro ed affermo certo io.

Quanto a quell’articolo redatto dal “eccellente giornalista” (19 novembre 2010) dove lo stesso avrebbe pubblicato il dato del 40% “senza mostrare dubbi e perplessità”, quale sarebbe il problema?

Secondo Lei era obbligato mostrare questi “dubbi” e queste “perplessità” oppure poteva anche limitarsi a rendere pubbliche le dichiarazioni del P.M. Roberti senza aggiungere alcun commento (come ha fatto lo stesso Tuttobici.web)?

Non c’è nemmeno bisogno che risponda con la Sua solita “arrampicata sugli specchi”, ragion per cui La prego di risparmiarmi (e risparmiarci) questo strazio evitando di coprirsi ancora di ridicolo…..

Mi preme farLe rilevare, altresì, come io NON l’abbia assolutamente citata nel mio precedente post e come Lei, invece, non possa fare a meno di tirarmi ancora in ballo con tutto il penoso, quanto impotente, livore che manifesta ogni volta nei miei confronti.

Correggere le dichiarazioni? Guardi, io nei riguardi Suoi (e di persone come Lei) non ho proprio nulla da correggere.

Piuttosto si faccia un bel ripasso di tutte le nefandezze che ha scritto sin qui - ultimo post compreso - sui quali, una volta chiamato direttamente in causa, ha voluto mettere accuratamente i punti (anche laddove proprio non c’erano) magari per il timore di incappare in qualche querela..... (il "paladino" della verità e della giustizia).

Onestà intellettuale? Ma Lei è così certo di conoscerne il significato?

Non si riempia la bocca con paroloni che proprio non appartengono al Suo trasformistico essere!

Bartoli64

P.S. dimenticavo…. sa dove può inserirsi quegli scottanti file che Lei ha così scrupolosamente conservato (specialmente dopo aver appreso che erano stati pubblicati da una nota rivista del settore alcune settimane prima)?
Guitto.

non prendiamoci troppo sul serio
3 dicembre 2010 22:47 SoCarlo
Spett.le Cyrano, comprendo il desiderio, che noi tutti abbiamo, di essere vincitori di almeno una tappa del giro. Dal suo commento comprendo anche che conduce una vita felice (fumo, allenamenti saltuari, le cotiche).
Vorrei pero' darle un consiglio: non cambi le sue abitudini (in particolare le alimentari: come la invidio. Mia moglie, le cotiche, proprio non le vuol cucinare) nella speranza di vincere la crono al prossimo giro. La sua imperizia (non so come altro definirla) con gli affari di doping le ha fatto sopravvalutare le sue capacita'.
I ciclisti moderni, infatti, non sono piu' quelli di una volta*, strappati ad una vita di fatica ed analfabetismo. Quando rilasciano dichiarazioni (che il magistrato e' tenuto a registrare, non correggere) sull'incremento delle prestazioni dovute al doping, si riferiscono chiaramente alla terminologia aulica corrente. Il 40%, quindi, si riferisce all'incremento del valore iniziale (quello pulito).
Nei suoi calcoli non ha tenuto conto di cio': 31.641 km/h e' la velocita' del ciclista prima dell'assunzione di sostanze dopanti.
E' un valore ancora abbordabile se ci si allena sodo e si butta giu' la pancetta. Per cio' dovra' rinunciare alle sue cotiche e fagioli.
La mia domanda, al riguardo, e': ne vale la pena? (La mia risposta e': io sono in sovrappeso; e se mi invita, io porto il vinello!).

Un'ultima osservazione: non ci sono piu' i giornalisti di una volta.
Un procuratore racconta ad un giornalista sportivo(? mah...) una balla colossale che gli hanno raccontato, e quello invece di riderci assieme, si precipita a scriverla come notizia.
Possibile che un numero del genere venga riportato su riviste del settore senza neanche un appunto o una nota a spiegarne l'insussistenza (del numero, non delle capacita' del procuratore)?

*Del ciclista di oggi si dice "che giù di sella ha in testa solo la fxxa, la discoteca, la musica "a palla", gli abiti, l'auto di lusso, la villa hollywoodiana." (E. Capodacqua)

UN SENTITO RINGRAZIAMENTO
4 dicembre 2010 00:06 cyrano
Gentile Bartoli64,
la ringrazio per le belle parole che ha voluto rivolgermi, sono così commosso che le voglio riassumere, sperando di ricordarle tutte:
- volgare strumentalizzatore
- coprirsi ancora di ridicolo
- penoso, quanto impotente, livore
- le nefandezze che ha scritto
- Suo trasformistico essere
- sa dove può inserirsi
- Guitto

Purtroppo lei non se ne rende conto, ma queste frasi qualificano chi le scrive, non colui cui sono riferite.
D’altra parte non è mia abitudine chiedere ai miei interlocutori di essere educati.
Con le persone che lo sono non è necessario, con gli altri è inutile.

Ciò nonostante, mi preme esprimere alcuni concetti:
Il Dott. Roberti ha asserito cose che non reggono una verifica aritmetica, che potrebbe essere effettuata con le conoscenze di un ragazzo di 12 anni.
Se il Dott. Roberti si fosse reso conto della enormità della sciocchezza che gli avevano raccontanto, avrebbe dovuto evitare di riferirla alla stampa.
Massimo rispetto per le teorie del Dott. Sassi, ma non capisco cosa c’entrano con le dichiarazioni del Dott. Roberti.
Oggi parliamo di queste ultime, e siccome 40 non è 15, mi faccia la cortesia di evitare confusioni strumentali.

Infine mi permetta di darle un consiglio: prima di rispondermi, prenda una camomilla, magari evita una nuova figuraccia.

Saluti

Cyrano

Il trionfo dell'incoerenza (e degli sbagli matematici).
4 dicembre 2010 11:04 Bartoli64
Mi sembrava d’essere stato sufficientemente chiaro allorquando, nei miei precedenti post, ho parlato di incrementi prestazionali ottenibili col doping e che, sulla base di studi scientifici condotti, attestavano questi incrementi su un percentuale del 15% (parlo di capacità aerobiche e non di 1 + 1 = 2).

Incrementare del +15% le capacità aerobiche di un corridore vuol dire fare da differenza tra chi rimane in mezzo al gruppo e chi vince le gare per distacco (e non certo che se viaggio a 40 km/h arrivo a 46).

Ciò vuol dire creare un divario enorme fra atleta ed atleta, specialmente in un ciclismo moderno ove i valori (anche per effetto del doping) sono sempre più livellati verso l’alto. Per questo avevo scritto: “se il 40% vi sembra troppo vi basti un 15%” significando, con ciò, che il doping fa la differenza (altroché se la fa) anche se si limita ad un +15%!

Per la verità avevo anche scritto che quel famoso 40% non era poi così lontano dalla realtà se si tenevano in considerazione anche altri aspetti (soprattutto di incremento o decremento prestazionale mentale) allorquando si ricorre a sostanze dopanti o non vi si ricorre in un contesto fortemente inquinato dal fenomeno, anche se è chiaro che - parlando di prestazioni sul piano psicologico - ogni calcolo matematico diviene perlomeno fuori luogo e, dunque, inesatto.

“Altri”, invece, hanno creduto di dover applicare semplici regolette matematiche alle affermazioni del Dott. Roberti (sempre parole a lui riferite da indagati) peraltro sbagliando i calcoli (es. se in volata vado a 60 km/h con un più 40% di doping arrivo a 100 km/h, mentre 60 + 40%, infatti, fa 84) tentando di coprire di ridicolo le parole del Pubblico Ministero e, di conseguenza, avvallando le blasfemie del Dott. Ferrari; blasfemie sulle quali i “benpensanti” di turno hanno ritenuto il caso di soprassedere, preferendo concentrasi sugli interventi del sottoscritto (col risultato di fare la solita figura di “sconoscenti” della materia).

Sono stato accusato di fare strumentalizzazioni sulle parole del P.M. Roberti il quale, a sua volta, è stato tacciato di aver riferito delle informazioni completamente sballate senza verificarne l’attendibilità perché, sempre secondo queste persone, oltre ad averle riferite alla stampa non ha effettuato un semplice riscontro matematico (come invece ha fatto il Dott. Ferrari sul suo sito……. ma che bravo)!

Gli atleti, però, non sono macchine alle quali applicare formule algebriche e questo un medico lo sa benissimo ed ecco perché le affermazioni dello stesso Dott. Ferrari suonano con tutta l’interessata e strumentale incoerenza di chi li ha profferite (i P.M. gli hanno un po’ “complicato” la vita se qualcuno ancora non lo sapesse).

Ecco con chi ci si trova a discutere (e su che piano ci si trova a discutere) su questo rispettabile e rispettabilissimo blog……. debbo aggiungere altro?

Ringrazio SoCarlo per l’arguzia del suo post. In questo sito non ci sono(per fortuna) solo persone disposte ad accettare il doping come una sorta di parte essenziale del “mestiere” del ciclista.

Bartoli64

P.S. se il sistema dell’antidoping non rende troppo partecipe la comunità scientifica dei metodi di ricerca adottati, forse, è perché non vuol dare nessun riferimento a chi certe informazioni può utilizzarle per eludere il sistema stesso.
In queste circostanze, evidentemente, fa benissimo ad essere un sistema “integralista” e “giacobino” come qualcuno lo ha, inopinatamente, definito.

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