Contador in tivù: la verità è una sola e non si discute

| 26/11/2010 | 09:18
Alberto Contador è stato protagonista ieri sera di una lunga intervista concessa a Teledeporte, trasmissione di TVE. Grazie agli amici di Biciciclismo vi proponiamo le sue dichiarazioni più importanti.
PROCEDIMENTO. «Da tre mesi non faccio che pensare a questo e chissà per quanto tempo andremo avanti. In un primo tempo non l'ho detto a nessuno, ma quando la notizia è divenuta pubblica è stato ancora più difficile, anche perché sono stato sottoposto ad una sorta di processo pubblico prima ancora che ci sia stato qu.alunque tipo di giudizio».
LA PRIMA VOLTA. «Quando mi hanno avvertito della positività, ho pensato subito "questo deve essere un errore", perché non ho mai fatto nulla di illegale. Poi, ripensando a tutto quel che è successo al Tour, abbiamo individuato l'ipotesi della carne ".
DIFESA. «La carne non è la mia arma di difesa, è semplicemente la verità. I miei legali hanno gli argomenti scientifici per dimostrare questa verità e per farla trionfare. D'altra parte, quando non si ha fatto nulla di illegale, non di deve avere nulla da temere».
ASTANA. «Non si sono comportati bene con me, dopo che io per tre anni ho messo l'anima nel lavorare con loro, specialmente nell'ultima stagione quando ci siamo trovati con una squadra costruita all'ultimo momento».
ALLEVATORI. «Capisco la loro indignazione, ma il mio è un caso di contaminazione alimentare. E contro di loro io non ho mai detto alcunche».
SOLUZIONE. «Mi auguro che arrivi al più presto. Oggi (venerdì) presenteremo tutta la nostra documentazione, naturalmente serviranno parecchi giorni per esaminare il tutto, ma mi piacerebbe che entro fine anno si arrivasse ad avere la sentenza. Non so assicurarvi se continuerò a correre, io spero di poter proseguire la mia carriera e in linea di principio il Tour sarà uno dei miei obiettivi, ma dobbiamo pianificare la stagione e per farlo serve la serenità che ci piò dare solo la conclusione della vicenda».

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