Il Tribunale di Pordenone assolve Murro: niente doping

| 19/11/2010 | 19:31
Il Tribunale di Pordenone ha assolto in data 18.11.2010, a più di due anni di distanza dall’accusa di doping (formulata dalla Procura del Coni) il corridore comasco Christian Murro, in forza allora alla Lampre Fondital. Murro era stato trovato positivo ad un diuretico (furosemide) il 15 gennaio 2008, in un controllo UCI fuori competizione.  
“Non è stata una mia rivincita personale, che avrebbe comunque avuto un sapore amaro nei riguardi sia della Federazione che dell’UCI - precisa oggi l’ex-professionista che nell’agosto 2007 vinse un’epica Tre Valli Varesine con una fuga sotto la pioggia per oltre 100 km. superando allo sprint il veneto Denis Bertolini - perché anzitutto il controllo venne effettuato fuori tempo e fuori luogo, nel gennaio 2008, e le
motivazioni della sospensione mi vennero avanzate  dopo ben cinque mesi (giugno 2008)”.  
Diventato padre di due gemelli Murro, dopo una squalifica di due anni, ha smesso di correre, ha dato gli esami come direttore sportivo ed ha seguito nella stagione 2010 il Team Aurora Named e nel 2011 avrà gli atleti della Casati-Named. Ora la sentenza parla chiaro: “Sono stato assolto in toto dall’accusa di avere fatto uso di sostanze dopanti - aggiunge– ma oggi chi mi restituisce quel rapporto venuto meno con il ciclismo attivo e quanto ho perso nel periodo?”.  
Murro ha fatto parte della Tenax (2005-2006- 2007) passando poi alla Lampre Fondital (2008). Da élite vinse il G. P. Industria Artigianato Carnaghese (2004), poi da prof la Ruddervoorde (2006) e la Tre Valli Varesine (2007).   
 
Giulio Mauri
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COMMENTI
19 novembre 2010 21:43 froome
Mi auguro che la procura del Coni vada in fallimento a forza di pagare i danni che ha creato al ciclismo. Purtroppo però a Torri il controllo antidoping non glielo fanno.

MURRO
20 novembre 2010 11:55 warrior
Questi scandali in prima pagina non li mette nessuno? Ecco perchè le sospensioni sono sbagliate. Perchè anche chi sospende può sbagliare!

Ma la Furosemide c'era o non c'era?
20 novembre 2010 14:25 Bartoli64
Non capisco perché mi meravigli ancora nel leggere di questi commenti totalmente astratti e fuori da qualsiasi dimensione di obbiettività.

Il Tribunale di Pordenone NON è un organo del CONI, bensì un organo giudicante dello STATO ITALIANO.

L’accusa di uso di sostanze dopanti, formulata dalla Procura Antidoping del CONI nei confronti di questo ex professionista, NON è parallela a quella della Magistratura ordinaria, questo perché una Legge dello Stato (la n. 376 del 2000) punisce l’uso, la somministrazione, lo spaccio di queste sostanze come REATO PENALE.

In questo caso, evidentemente, i Magistrati del Tribunale di Pordenone non hanno ritenuto sufficienti le prove a carico dell’ex corridore (parliamo delle prove di rilevanza penale NON di analisi biochimiche), ma questo - ai fini della Magistratura sportiva - non cambia di molto la cosa perché, se non erro, il diuretico era ben presente nei campioni biologici del soggetto controllato.

Cosa vuol dire, poi, che il controllo fu effettuato fuori tempo e fuori luogo? Perché, nel mese di gennaio i corridori non possono essere controllati fuori gara? A me non risulta!

Ma, insomma, stà furosemide, c’era o non c’era? A me non sembra di ricordare che le controanalisi ne abbiano smentito la presenza!

Sarà dunque meglio che qualcuno ringrazi il sistema garantista sul quale è improntato l’operato della Giustizia ordinaria italiana prima di stracciarsi le vesti in pubblico, anche perché un conto è l’azione penale, un altro è quella della giustizia sportiva.

Ma la colpa (tanto per cambiare) è sempre del Procuratore Torri. Non è vero?

Ma aprite il cervello e studiate un po’ prima di spingere pulsanti a vanvera sulla tastiera!


NON...
20 novembre 2010 14:31 Fra74
scusate, ma perchè vi scagliate sempre contro Torri e compagnia bella?!? Qui si parla del Tribunale di PORDENONE,ambito PENALE, non sappiamo quale reato chi è stato contestato, la formula con la quale è stato assolto ed il perchè delle motivazioni...perciò..ditinguete..tra PROCURA CONI-FCI (DOPING) e TRIBUNALE (penale...)..sono due cose diverse, differenti...
Cmq, sono contento che in ambito penale il Sig. MURRO sia stato assolto..ma la positività rimane...purtroppo per lui...

Fra74
20 novembre 2010 15:09 Bartoli64
Ho letto il tuo commento e vorrei aggiungere una cosa:

Vuoi sapere perché il Tribunale di Pordenone ha scagionato l'ex atleta?

Perché la sostanza NON è stata rintracciata in gara e questo è già sufficiente per scagionare un agonista dalle ipotesi previste e punite dalle Legge 376/2000.

Un soggetto (anche se uno sportivo professionista), per i Magistrati ordinari può infatti assumere un farmaco diuretico per una necessità legata alla sua stessa salute ed il rintracciare tale sostanza nelle urine (fuori dal periodo delle competizioni) non basta per formulare l’accusa (penale) di uso di sostanze dopanti.

Già….. questo concetto garantista va bene per la Magistratura ordinaria, ma a quella sportiva non gliene importa nulla se tu hai preso una sostanza considerata vietata.

Se lo hai fatto e ti beccano è giusto che paghi, questo al di là di cosa ha stabilito la Magistratura ordinaria che NON si occupa di positività, bensì di ipotesi PENALMENTE RILEVANTI.

Io non so se la Furosemide possa essere assunta o meno fuori dal periodo della stagione agonistica.

Se NON può essere assunta è giusto che il corridore sia squalificato(indipendentemente dal provvedimento del Tribunale di Pordenone).

Se PUO’ essere assunta è altrettanto giusto che sia scagionato anche dalle accuse della Procura del CONI.

Non è così difficile da capire, mi sembra.

20 novembre 2010 17:29 verita
mamma mamma che saputelli!!
Il murro e' stato assolto perche non c'e' reato! NON HA ACQUISTATO PRODOTTI DOPANTI E NON HA FRODATO! ma tolto queste precisazioni che se uno non sa' sarebbe meglio stare zitti il problema e' che torri giudica con pregiudizio quindi non sara' mai giusto nel suo giudizio!

E' l'ignoranza che dovrebbe far stare zitti!
20 novembre 2010 19:26 Bartoli64
Dunque,

il corridore viene sottoposto ad analisi delle urine e queste rivelano la presenza di un diuretico vietato (Furosemide).

A questo punto, per la Magistratura ordinaria, si profila una delle ipotesi di reato penale previsto e punito dalla Legge 376/2000, a maggior ragione perché il soggetto è uno sportivo “agonista”.

La stessa Magistratura ordinaria, al termine del procedimento, non ravvisa ipotesi di reato certe (più che presumibilmente perché la sostanza NON è stata assunta in gara) e NON certo perché la sostanza non fosse stata rintracciata nelle urine o non fosse stata acquistata, ingerita e/o detenuta dal corridore.

Ma che cavolo c’entra, allora, il Procuratore Torri? Ora non può nemmeno più sospendere dall’attività un atleta che risulta positivo ad un controllo antidoping? Ci mancherebbe altro!

Avrei voluto vedere se la sostanza in questione fosse stata scoperta in un controllo post-gara come andava a finire questa storia.

Io non mi atteggio a “saputello” ma l’ignoranza di certa gente è davvero abissale!

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