
Il "Premio Rostese", che annualmente viene assegnato ad un dirigente di spicco del ciclismo regionale, è stato attribuito quest’anno all’alessandrino Gino Bruno, classe 1928, da sempre residente a Cascinagrossa, che nel 2010 ha festeggiato le nozze di diamante con il mondo del pedale. Risale infatti al 1950 il suo primo tesseramento alla Federciclo. La consegna avverrà domenica a Buttigliera Alta, nel Torinese, in occasione della festa sociale della Rostese, una delle società di riferimento del panorama ciclistico piemontese. "Subito dopo la guerra - ricorda Gino - ogni giorno mi recavo in bici a Tortona per lavoro, e così, pedalando spesso fianco a fianco, ho fatto amicizia con Ettore Milano, che poco dopo ha cominciato a correre, fino a diventare il gregario prediletto di Coppi. La mia passione per il ciclismo è cominciata così. Ma in bicicletta non ho mai gareggiato". A proposito del Campionissimo, Gino ebbe modo di conoscerlo bene poichè Albina Tartara, la maestra che aveva sposato Giuseppe Coppi, zio del campione nonchè prima podestà e poi sindaco di Castellania, era originaria proprio di Cascinagrossa. "Per questo ogni tanto Fausto capitava in paese - rammenta Gino - e ogni volta per noi era un avvenimento". Cresciuto ciclisticamente alla scuola dell’indimenticabile Pieri Bassano, Gino Bruno ha partecipato con incarichi di vario genere, da Direttore di corsa a responsabile della logistica, all’organizzazione di moltissime gare, tra cui 27 Giri della Valle d’Aosta, 8 Giri d’Italia donne, 30 edizioni del Trofeo della Bassa Valle Scrivia, 25 edizioni della Milano-Tortona, 5 cicloturistiche "Conosci pedalando la provincia di Alessandria". Dopo aver fatto parte per 10 anni del Comitato regionale della Fci, nel 2001 Bruno ha ricevuto la Stella d’Oro della Federazione e nel 2009 l’analogo riconoscimento del Coni: il premio più ambito per un dirigente sportivo. "Ancora oggi - sorride Gino - continuo a collaborare con gli organizzatori delle corse che si svolgono qui in provincia, anche solo per "dare i numeri" (nel senso di distribuire i pettorali ai concorrenti, ndr) e in questa attività sono ancora molto bravo...". Per tutti i meriti acquisiti in una vita dedicata per buona parte al ciclismo, nonchè per la sua arguta simpatia, Gino Bruno può senza dubbio essere considerato uno dei più accreditati ambasciatori del pedale alessandrino in campo nazionale.
da La Stampa a firma Franco Bocca