Giorno della Scorta, tante proposte per la sicurezza

| 18/11/2010 | 08:57
Straordinaria riuscita della 19ª edizione del Giorno della Scorta, svoltasi domenica scorsa presso la sala consiliare del Comune di Faenza: 200 ospiti, le delegazioni di 16 gruppi di motostaffette, direttori di corsa, giudici, corridori, organizzatori e dirigenti sportivi provenienti dalla Toscana, Lazio, Umbria, Marche, Emilia-Romagna, Veneto, Friuli, Lombardia, Piemonte e Liguria.
Un evento di assoluto valore nazionale, dominato dalla passione, dalla competenza, dalla sobrietà, dall’assenza di polemiche e da una palpabile emozione, che ha raggiunto il suo livello più alto con l’accorato intervento dei genitori di Paolo Marelli, lo sfortunato juniores morto nel 2005 durante una gara in provincia di Lecco, che ha fatto dire a mamma Margherita «dopo 5 anni di lutto è la prima volta che partecipo ad una manifestazione di ciclismo senza essere a disagio, senza evitare di incrociare le persone e senza sentire la voglia matta di scappare lontano chilometri e chilometri, tanto da sentirmi inaspettatamente serena». E poi, rivolgendosi a suo marito, «pensa Roby, oggi, per il nostro Paolo si è alzato in piedi anche Gimondi! Chissà come se la scialerà quando verrà a saperlo».
A fare da proscenio alla manifestazione, una piazza del Popolo animata da numerosi faentini accorsi ad ammirare la prestigiosa Lamborghini-Gallardo,  che il Ministero dell’Interno e il Compartimento della Stradale dell’Emilia-Romagna, hanno concesso per l’occasione, a testimonianza di quanta considerazione il “Giorno della Scorta” goda da parte delle istituzioni e degli organi di polizia, patrocinata infatti, oltreché dagli Interni, anche dalla Camera dei Deputati, Presidenza del Consiglio, Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, nonché assegnataria della Medaglia del Presidente della Repubblica e della  Coppa del Ministro dell’Interno. A cui occorre aggiungere anche la singolare mostra fotografica “Ciclismo e Polizia nel primo 900” che gli organizzatori del G.S. Progetti Scorta hanno voluto allestire per onorare  il contributo che da sempre la Polizia ha offerto per la sicurezza del ciclismo e nella mostra sottolineata da 53 foto d’epoca, molto particolari, dove a fianco dei corridori compare sempre un agente della Stradale in moto oppure un appartenente alle forze dell’Ordine.
Dopo l’augurio di benvenuto espresso dal sindaco Giovanni Malpezzi, che ha voluto ricordare quanto la città di Faenza sia vicina ai temi della giornata, con il circuito protetto realizzato tre anni fa e con la prossima inaugurazione della pista ciclabile che collegherà la città  ad Errano, ed il saluto del Vice Presidente della Provincia Claudio Casadio, che ha sottolineato come la Romagna negli ultimi anni si stia “riprendendo” il ciclismo attraverso la promozione e l’organizzazione di gare importanti, è stata la volta dei rappresentanti degli Enti sportivi, che si sono così espressi:
Emanuela Zaccaria (Consigliere CRER-FCI): «Il CRER ha deciso che per il prossimo anno, per la stesura del calendario regionale, sarà data la precedenza a quelle gare il cui programma prevede la “Zona Nicolò”, ovvero, uno spazio interamente chiuso al traffico in cui gli atleti possano fare riscaldamento prima della partenza»;
Vanni Adorni (Consigliere nazionale UDACE): «Come Udace, 1.200 sinistri nel 2009 e 28 casi di mortalità nel biennio 2008-2009. La stragrande maggioranza in allenamento, con trauma cranico, perché non c’è propensione per il casco fuori dalle gare. E’ fondamentale garantire una adeguata sicurezza, perché mentre una volta gli atleti accettavano consapevolmente i danni delle cadute, adesso, ogni volta che vanno a terra, promuovono richieste danni verso i colleghi o verso l’organizzatore, facendo lievitare i costi delle polizze assicurative e quindi gli oneri a carico degli organizzatori».
Davide Ceccaroni (Presidente UISP - Ciclismo Nazionale):«In 10 anni la sinistrosità è calata fino a livelli di assoluta normalità. Questo grazie alle scorte e alle normative che il Codice della Strada ha introdotto. Ma i cicloamatori continuano a perdere la vita quasi esclusivamente in allenamento, e questo ci obbliga a dire alle istituzioni preposte che debbono sforzarsi di elaborare nuove soluzioni. Da 5 mesi è stata ricostituita la Consulta Nazionale, ed è importante far sapere che nelle prime tre sedute si è seriamente discusso di sicurezza. Penso che prossimamente la Consulta debba aprirsi al confronto con strutture come il COMOST e lo stesso Progetti Scorta, perché da queste, che conoscono bene la materia, possiamo ricevere solo benefici. Ricordiamoci inoltre che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha calcolato che ogni  euro speso per la prevenzione, ne fa risparmiare tre per assistenza.
Dopo il saluto dei dirigenti degli Enti sportivi, Silvano Antonelli ha svolto una relazione sintetica, tenuto conto che molto era già stato detto con la pubblicazione della brochure presentata in Prefettura di Ravenna due mesi prima dell’evento. Tra l’altro consultabile sul sito www.progettiscorta.it.
In breve sintesi, queste le proposte avanzate:

UNA POLITICA UNITARIA DELLA SICUREZZA, che attraverso il Coni e la Consulta degli Enti Sportivi, realizzi un sostanziale avvicinamento dei criteri formativi, delle normative operative, e delle tutele assicurative, capace di favorire un uso intrecciato e generalizzato degli abilitati a prescindere dall’Ente per il quale sono tesserati.

RICHIESTA AL MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI per la concessione di frequenze radio VHF a costi agevolati, dedicate al servizio di radio-informazione, quale condizione indispensabile per la sicurezza delle gare ciclistiche e della circolazione stradale coinvolta.

REALIZZAZIONE DI UNA PROPOSTA UNITARIA PER LA TUTELA DEL CICLISMO, a cui fare riferimento ogni qualvolta in  Parlamento si presenterà l’opportunità di un aggiornamento del Codice della Strada.  Sostenuta da un gruppo di lavoro permanente, rappresentativo degli Enti sportivi e dei Ministeri interessati, a cui affidare il compito di monitorare la sicurezza nel ciclismo e di proporre di volta in volta gli opportuni accorgimenti.

REVISIONE DELLE NORME APPLICATIVE DEL DISCIPLINARE DELLE SCORTE TECNICHE, ottenendo dal Ministero dell’Interno la possibilità che agli esami di abilitazione si possa accedere sulla base del domicilio eletto anziché quello esclusivo della residenza ufficiale. Favorendo in tal modo quei volontari che per ragioni di lavoro non possono permettersi di fare rientro nelle regione di provenienza.

MODIFICA AL DISCIPLINARE DELLE SCORTE TECNICHE, ottenendo dal Ministero dei Trasporti, di concerto con quello dell’Interno, che gli attuali esami di rinnovo delle abilitazioni siano sostituiti da corsi di aggiornamento obbligatori, tenuti dalle stesse società sportive, così come viene fatto per gli ASA, privilegiando l’aspetto formativo in luogo di quello accertativo, lasciando alla Polstrada il compito del controllo e non più quello organizzativo.

ABOLIZIONE DEI LIMITI DI ETA’ (introdotti dalla FCI) per il tesseramento del personale di scorta alle gare ciclistiche, accertato che l’affidabilità dei soggetti è già garantita sia dal possesso della patente di guida che dalla discrezionalità degli organizzatori.

PUBBLICAZIONE ANNUALE da parte della FCI e degli Enti di promozione sportiva, dei dati relativi agli infortuni e ai sinistri dei loro tesserati, quale condizione indispensabile per valutare l’andamento degli indici di settore e i relativi rimedi.

REALIZZAZIONE DI UN RAPPORTO NON CASUALE COL MONDO POLITICO, con l’individuazione all’interno dei partiti e del Parlamento dei soggetti disponibili alle nostre problematiche.

UNA MAGGIORE INTEGRAZIONE TRA SCORTE TECNICHE E POLIZIA STRADALE, attraverso analisi congiunte articolate per Compartimenti, con momenti di formazione comune e con l’adozione di strumenti di comunicazione che rendano possibile un coordinamento di tutto il personale di scorta, che oggi la Stradale svolge in modo più formale che sostanziale.

NUOVI REGOLAMENTI SPORTIVI che uniformino le modalità di segnalazione dei pericoli e che stabiliscano comportamenti certi per il superamento delle rotatorie.

UNA FONDAZIONE PER LA SICUREZZA DEL CICLISMO, avente per obiettivo la ricerca, la formazione e l’informazione, finanziata con le sottoscrizioni di chiunque abbia a cuore questo tema.

MODALITA’ AGEVOLATE PER L’ IMPIEGO DELLE SCORTE TECNICHE, lasciando che queste vengano autorizzate direttamente dall’Ente che autorizza la gara, riducendo in tal modo le incombenze burocratiche sia degli organizzatori che della polizia stradale.

UNA CONDUZIONE PIU’ UNIFORME E PIU’ CONVINTA DELLE GRAN FONDO, capace di produrre un governo certo e razionale di questo genere di manifestazioni, con un maggior equilibrio tra tutela dell’evento sportivo e diritto alla libera circolazione.   

UN IMPEGNO DI TUTTI I MOTOCICLISTI, per la definizione di soluzioni e comportamenti che aiutino ad abbattere la mortalità che la categoria registra sulle strade quotidiane, che per la sua entità possiamo definirla un massacro vero e proprio.

MASSIMO SOSTEGNO ALLA FIGURA DEGLI ASA, con corsi di abilitazione aperti a tutti gli Enti della Consulta e con il massimo impegno per garantire coperture assicurative al più basso costo possibile.

RICHIESTA AL MINISTERO DELL’INTERNO, perché alla scorte tecniche venga riconosciuta la qualifica di pubblico ufficiale, a tutela di una figura il cui ruolo merita rispetto e il massimo della protezione possibile.

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