Il Giornale di Vicenza. Il popolo di Facebook spinge Rebellin

| 17/11/2010 | 09:55
Antonio non ha dubbi: «Il prossimo anno farai vedere ancora chi è Davide Rebellin: un grande del ciclismo, altro che storie!». Martino prende slancio dai ricordi: «Se a Varese abbiamo vinto il mondiale è grazie a te, dopo la straordinaria trainata che hai fatto sui Ronchi, ti rivoglio così al rientro, grandioso Davide». Giovanni è succinto ma efficace: «Non ti arrendere mai, Davide, sei un mito!».
Sono alcuni dei cinquemila "amici" che hanno contattato Davide Rebellin su Facebook. Se ne aggiungono cento ogni giorno, gran parte di loro sono stranieri, quasi tutti ciclisti, e si rivolgono a lui in adorazione. Fra loro molti sono professionisti tuttora in attività. 
Nella sua "profile picture" Rebellin ha sempre tenuto la foto del podio alle Olimpiadi di Pechino, che lo ritrae con al collo la medaglia d'argento. È la sua risposta agli organi della giustizia sportiva, che gliel'hanno fatta restituire accusandolo di essersi dopato per salire sul podio dei Giochi.
La squalifica di due anni stabilita dalla Federciclo del Principato di Monaco ha effetto retroattivo e terminerà il prossimo 27 aprile. Dal giorno dopo Rebellin potrà tornare nel gruppo. 
Due stagioni senza gare si faranno sentire, anche perché la primavera del rientro sarà la quarantesima della sua vita. Ma Rebellin non è mi stato così motivato e fisicamente integro.
«Mi sono sempre allenato come se avessi dovuto correre la settimana dopo - conferma il leoniceno -. Ho rimpiazzato le gare con allenamenti specifici che simulano la competizione. Solo nei giorni dell'alluvione mi sono fermato per due giorni di fila».
I suoi ompagni di allenamento?
«A Montecarlo mi trovo spesso con Vinokourov e con Gilbert. Là ci sono anche molti australiani, ma fanno troppe soste ai bar per i miei gusti. Quando torno in Italia di solito mi alleno con Gatto e con il gruppetto di Ballan e Tosatto».
Con quanti km chiuderà il 2010?
«Saranno 33 mila. Di solito ne percorrevo 35 mila».
Tutti si chiedono con che maglia tornerà alle corse…
«Per ora me lo chiedo anch'io. Ho vari contatti, ma le proposte che mi interessano maggiormente sono due. Deciderò entro la metà di dicembre. Voglio rientrare con una squadra che mi permetta di partecipare alle gare più importanti, le classiche innanzitutto, e di meritarmi una maglia azzurra ai prossimi campionati mondiali».
Il giorno in cui appenderà la bici al chiodo sembra ancora lontano…
«Voglio correre ancora due anni, poi vedrò il da farsi».
E intanto Rebellin diventa maestro di ciclismo…
«Ho avviato un progetto, si chiama Axis-Mundi. Assieme a Luca Solari della Androni porterò dei cicloamatori a Marbella, in Spagna, per fare degli stage in cui si impara a prepararsi, a nutrirsi e a trovare la posizione adatta in bicicletta. Naturalmente io pedalerò assieme a loro e darò tutti i consigli che mi chiederanno. Inizieremo il 10 gennaio con il primo stage».
Sarà il suo futuro lavoro?
«Adesso posso farlo solo nel periodo che precede le competizioni, ma un giorno potrebbe anche diventare un'attività stabile. Di sicuro, seduto in un ufficio non mi ci vedo. Quando sarà ora di smettere valuterò. Ma intanto penso a pedalare».
Per i suoi supporter su Facebook lei è un mito vivente…
«Facebook è uno strumento che mi permette di rimanere in contatto con la gente. I miei tifosi mi hanno dimostrato moltissimo affetto. In questi ultimi due anni per me è stato molto importante sapere di avere così tanta gente che mi voleva bene e credeva in me».
Che cosa le chiedono?
«La curiosità più frequente adesso è sapere con che squadra correrò, ma soprattutto come mi alleno, com'è la mia vita di atleta. Molti mi chiedono di far loro da preparatore, addirittura di passare loro le mie tabelle di allenamento. Io cerco di soddisfarli fin dove posso, ma stare dietro a tutti non è facile. Le mie tabelle, beh, quelle è il caso che le tenga per me, con tutti quei carichi di lavoro qualcuno potrebbe farsi del male…».

di Eros Maccioni
da Il Giornale di Vicenza

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COMMENTI
..ecco...
17 novembre 2010 11:02 Fra74
ecco perchè il sistema DOPING non verrà mai debellato, altro che leggi o TORRI..se questi sono i risultati.. assurdo quello che accade in merito al ritorno di tali corridori dopo gli anni di squalifica..come se non fosse accaduto nulla, come se il tempo cancellasse tutto..;(.. assurdo..fortuna che io non sono tra quelli che hanno cliccato su facebbok..

faccia tosta
17 novembre 2010 11:30 scatto
una bella faccia tosta sta ancora scontando la squalifica e vuole consigliare gli altri ad alimentarsi il ciclismo morira' per questo motivo questa gente deve essere levata di mezzo se no fara' sempre danni

17 novembre 2010 11:44 balaverde
vai davide, il CULTORE DELL'ALLENAMENTO. prendere esempio uno che ha passato la vita in bici. riesce a trarre il massimo da ogni allenamento, provato sulle mie gambe insieme a lui nei dintorni di montecarlo. sei un grande e puoi dare ancora molto, conosci il tuo corpo e la tua classe ti fara brillare, ci vediamo alle gare grande Campione!!!!!!!

Mhaaa.. io NON condivido !!!
17 novembre 2010 14:30 The rider
Pagata la squalifica è giusto che torni a correre (a quarantuno anni....), purtroppo la regole dicono questo.
In quanto ad esempio per gli amatori o peggio ancora per i giovani, QUESTA E' PROPRIO BELLA !!!!
Piuttosto farei cambiare sport a mio figlio!!!!
Forse la gente (ed ex corridori degli anni 90) non si ricorda (o non vuole ricordare) dell'inchiesta nel lontano 2001, quando questo "campione" fu ripreso in una camera d'albergo con moglie e medico dopatore....
Ma se la gente e i corridori degli anni 90 che commentano vogliono questo e ne sono entusiasti, bene..., io invece no, per me Rebellin è rimane una persona da cui non bisogna prendere esempio!

Maurizio Ponti.

serve altro?
17 novembre 2010 14:39 fav1
e vuoi anche rivestire la maglia azzurra? dopo che l'hai infangata in quella maniera? ma dove l'hai la dignità?

hai barato, sei stato punito. resta pure ad allenare i ciclorintronati che ti vogliono seguire, ma non tornare a dare il colpo di grazia a questo moribondo ciclismo....

the rider
17 novembre 2010 14:40 overend
la penso come te al cento uno x cento ...

.....
17 novembre 2010 14:45 ciclismodelsud
si si lo spinge ....ma giu dalla bici pero'....

Aiuto!
17 novembre 2010 14:50 foxmulder
Caro Davide, io ti ho sempre stimato, devo dire anche nonostante il "problemino" delle Olimpiadi, perchè conosco la tua abnegazione e il tuo amore per la vita del corridore. Però rivendicare una maglia azzurra mi sembra un po' troppo. Sarebbe tanto, probabilmente troppo, se ti permettessero di disputare le "tue" classiche. Il diritto a tornare ce l'hai anche tu, ci mancherebbe. Ma mi permetto di consigliare un tono un po' più dimesso...

un pò di dignità...
17 novembre 2010 15:45 Talento
Non riesco proprio a capire come questi uomini non abbiano la dignità di scontare una squalifica senza fare proclami, fare addirittura i testimonial (vedi Di Luca) Davide Rebellin era uno dei miei atleti preferiti ma non posso negare che la sua positività e le immagini di sua moglie che fa la "spesa" da Lazzaro siano anche troppo eloquenti. Che dire,Davide pedala per sfogarti ma non alzare troppo i toni perchè oltre ad essere inopportuno risulti anche un pò patetico.

Trofeo Baracchi
17 novembre 2010 23:47 pickett
Pare sia in contatto con Jeannie Longo,per correre il Trofeo Baracchi con la maglia dell'Ospizio della Baggina.

Per Maurizio Ponti
18 novembre 2010 14:36 ciclistas
Ricordo anche che ben prima del 2001, in tempi non sospetti (cioè quando tutti potevano usare l'epo in quantità industriale pechè non veniva rintracciata), Davide fu il prime (e ancora unico) tra gli atleti di un certo livello a dichiarare: "se il sistema non cambia anch'io dovrò adeguarmi". Dov'erano e cosa hanno fatto tutti quelli (dai dirigenti ai giornalisti)che ora lo condannano? Mi pare che le regole (ancora oggi) dicano che si possa squalificare un atleta per uso di doping al max per 2 anni; quindi a Rebellin è sato dato il max della pena. C'è forse qualche grande organizzatore che può fare un elenco di vincitori delle loro grandi corse che non hanno mai avuto problemi con il doping? E allora spiegatemi perchè Rebellin non dovrebbe partecipare a qualsiasi gara ciclistica, ovviamente una volta terminata la squalifica. Se sarà troppo vecchio lo vedremo!
Saluti
Claudio Pagani

18 novembre 2010 17:11 balaverde
Quindi che vogliamo fare?? Ma se non vi piace Perche non cambiate sport?? Di questo non capote niente e poi site sempre I solute che commentano solo il doping, caro Ponti te lo gia detto, gente come te non sappiamo cosa farne. Io lavoro Nel mondo ciclismo professional e ascolto TUTTI i ciclisti e ammiro tutti quell che sono stati prof poi se parla un Campione come Rebellin sto zitto e imparo il mastiere, I trucchi e consigli con I quali posso migliorare ed aiutare I giovani a crescere, pero dimenticavo in italia voi condannate prima di processo e poi non chowders neanche scusa. Abbasso torri viva il ciclismo

Per Pagani ed ....Escartin!!!
19 novembre 2010 16:55 The rider
Per Pagani, il suo commento è giusto, infatti, io ho scritto che è giusto che Rebellin torni alla fine della squalifica, ma, che non passi per esempio come corridore e come uomo per favore, questo ASSOLUTAMENTE NO!!!
Poi non fa niente se vedere un vecchio correre insieme a quelli che potrebbero essere i suoi figli, farà RIDERE...

Per Esacartin, le ricordo che l'ITALIA è un paese con libertà di pensiero, di parola e soprattutto di opinione, al posto suo io non mi vanterei molto del suo lavoro, anche se si reputa uno SCENZIATO DEL CICLISMO, io come persona NON avrei NIENTE da imparare da un corridore come Rebellin, anzi…
Comunque non fa niente, preferisco passare da ignorante IN MATERIA di CICLISMO, piuttosto che andare in giro con le fette di salame su gli occhi, tanto abbiamo visto che fine ha fatto nel suo paese l'Operacion Puerto...., siamo noi ITALIANI che di gente come lei e i suoi "amici" non sappiamo cosa farcene, comunque la pelle è vostra, riparliamone fra 20 anni…

Maurizio Ponti.

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