LETTERA APERTA / Caro Gavazzi, provo stupore e rabbia

| 15/10/2010 | 08:58
Caro Pierino Gavazzi,
con grande sconcerto e rabbia ho letto le dichiarazioni di Torri e la pubblicazione sulla Gazzetta in prima pagina (ciclisti tutti dopati). Ma con altrettanto stupore e amarezza leggo anche la tua lettera.
Caro Pierino ho la tua età, correvo anch’io con te ai vecchi tempi, anche se io ho lasciato al secondo anno da dilettante dopo aver vinto una dozzina di corse nei sei anni di attività che ho fatto, senza aver mai fatto uso di stimolanti. Per quasi 40 anni ho fatto il direttore sportivo e ora sono presidente di una piccola società locale dove ho sempre militato. Dopo essermi sforzato a credere quello che tu hai detto, tu dovrai sforzarti a credere quello che dico io. Così tutta la gente che è a distanza avrà modo di farsi una propria idea. Ti ho voluto fare questa premessa per manifestare collera e sbigottimento perché fino ad ora si è parlato solo di ciclismo come sport malato vedendo le cose come le vedi tu, perché tu hai vissuto in quella realtà. Io e tanti altri che viviamo e concepiamo lo sport in tutta un’altra maniera abbiamo una concezione diversa. Tu asserisci che non si può vincere senza doparsi ma prova di esaminare e a verificare Tu, personalmente, un corridore, che ora è professionista e che da junior ha vinto poco, ma gare internazionali e nazionali come Solighetto e la due giorni di Frosinone. Oggi da prof ha vinto una tappa al Giro e un’altra bellissima gara battendo i migliori velocisti al mondo. Questo atleta ha corso nella stessa squadra e ha dormito in camera con tuo figlio, chiedigli se si è convinto a seguire la sua strada...a me non risulta. E penso non risulti neanche a Torri e tanto meno alle cronache recenti e passate.
Caro Pierino, trovo giusto che tanti atleti onesti si lamentino e si sentano offesi. Se io pensassi che tutto fosse come lo descrivi tu, non ci metterei un attimo a convincere mio figlio e tanti altri a mollare e andare a fare qualcos’altro. Come puoi andare da Torri e convincerlo di essere clemente,
per lasciare tuo figlio in un ambiente affogato dalla droga come descrivi tu? Se fosse così io non esiterei un attimo, dopo 40 anni di infinito amore per questo sport, a mollare tutto. Dimmi una sola parola favorevole per mettere in bici un solo bambino per poi deluderlo a 17 anni. Per dirgli “adesso o mangi veleno o smetti di correre”. Caro Pierino, non so con quella intervista, quale sia stato il tuo vero scopo, ma di sicuro per molti ti sei fatto 3 grandi autogol: come padre, come ex atleta e come ex direttore sportivo. Visto che tu sei stato per molti anni il direttore sportivo di tuo figlio, gli hai mai spiegato che con il talento che si ritrova gli sarebbe bastato fare la vita da corridore per vincere belle corse? Tu che sei suo padre l’hai mai visto fare il corridore e i km di allenamento adeguati alle categorie a cui apparteneva? Io vedo atleti con molto meno talento ottenere bei risultati. Un bravo professionista può anche non vincere ed essere di valore guadagnandosi un onesto stipendio. Ci sono ragazzi di 20-25 anni che lavorano 8-10 ore al giorno per guadagnare 800 euro al mese. Questo ti dice tutto. Quell’intervista deturpante che tu hai rilasciato a “La Repubblica” di lunedi 11 Ottobre 2010 col titolo “QUESTO CICLISMO MALATO CHE DA LA COCA AI RAGAZZI” è proprio una mortificazione e soprattutto un’umiliazione per tutte quelle società che con i loro dirigenti impiegano ore e ore di tempo libero per fare del ciclismo una scuola di vita affinché possa trasmettere  quei principi e quei valori veri che stanno alla base di ogni cosa.
L’essere onesti e leali, il rigore morale, è qualcosa che cominciamo a formarci da bambini attraverso l’esempio dei genitori, degli insegnanti, dei direttori sportivi, degli amici. E’ una bussola interna che rafforziamo da adolescenti, da adulti, nelle prove della vita. Il bravo ciclista deve cominciare presto ma poi continuare a coltivare la propria capacità. Chi non si è costruito questa bussola fin da piccolo considererà normale ingannare, rubare, tradire. E lo farà sempre. Ma gli onesti, coloro che hanno la bussola dell’integrità, come possono operare in un mondo dove ci sono tanti potenti corrotti e tanti spregiudicati? Non verranno sempre sconfitti? No. Perché chi ha scelto l’onestà e ha rinunciato a imbrogliare è portato a sviluppare altre capacità. Un po’ come il cieco che, non vedendo, acquista una straordinaria capacità uditiva. L’onesto sviluppa di più l’intelligenza, la creatività, l’efficienza. Inventa, organizza, costruisce, ispira fiducia, ottiene credito. Quando devi fidarti veramente di qualcuno, vedere le cose fatte bene sei costretto a rivolgerti a lui. Nessuno, nemmeno il politico più spregiudicato può farne a meno. Questa è la sua forza e per questo, alla fine, si afferma e rende vivibile la nostra società. Prova a intervistare le migliaia di ragazzi che hanno fatto ritiri con le squadre ciclistiche, per vedere se hanno mai visto o provato a pippare coca e ne sono diventanti dipendenti come affermi tu.
Dalla mia esperienza posso dire che è molto più facile trovare ragazzi, che grazie al ciclismo, si sono allontanati da questo pericolo. Colgo l’occasione per darti una notizia appena riportata dal settimanale “Qui”  riguardo un inchiesta sull’uso di cocaina e altre droghe nella provincia di Ravenna. Ebbene, dall’inchiesta risulta che oltre 1100 sono i dipendenti dichiarati seguiti dai servizi sociali e migliaia sono i consumatori di cannabis e cocaina (vai a verificare su www.piunotizie.it). Anche quelli sono disperati e non corrono in bicicletta ma nessuno di loro si rivolge alla stampa per urlare il titolo da prima pagina.
Rifletti caro Pierino, assieme a tutti quelli che ti hanno dato il loro consenso…..

Gian Domenico Marangoni
Presidente della Società ciclistica Cotignolese
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COMMENTI
15 ottobre 2010 09:38 scatto
caro marangoni hai scritto belle frasi da uomo che ama lo sport ad ogni costo e ragione,pero' la realta' l'ha detta torri e gavazzi sta cercando di salvare ancora una volta il figlio sperando che cambi senza sapere che lo avrebbe dovuto farlo anni fa,ti preciso che fino a junior i dopati sono al 50,ma al dilettantismo avviene la specializzazione e nei prof l'ha detto gavazzi o lo fai o sei il fanalino,le parole anche se belle non sono una realta',e ricordiamoci che anche il santo sport del calcio bei segnali non li manda poiche' porta in giro un capitano che e' stato fatto vedere in televisione con la flebo

....
15 ottobre 2010 10:01 luca65
Un padre ha risposto ad un altro padre.....Grazie Domenico...

x scatto
15 ottobre 2010 10:07 limatore
ma mi dici un pò? dato che sei sicuro che tra gli Junior sono al 50% e oltre lo sono tutti perchè non vai da Torri e fai nomi e cognomi? Sono 15 anni che sono nel ciclismo e davanti a me non ho mai visto una medicina. Sarà perchè non l'ho mai cercate? e se tu ne hai viste così tante, forse hai fatto il contrario.

15 ottobre 2010 10:45 bloom
Gavazzi è sempre stato un grande, una persona seria e non è la prima volta che dice la verità.
Lo ha fatto anche in tempi non sospetti.
In bocca al lupo a te, campione, ed a tuo figlio.

15 ottobre 2010 12:29 ruben
Sig. Marangoni,
siamo tutti felice per lei se nella sua vita ha sempre fatto le cose con onestà e pulizia ma si deve rendere conto e non stupire per niente del fatto che lei rientra nella stragrande minoranza delle persone che sono corrette nel ciclismo.
Detto questo, tutti abbiamo il DOVERE di guardare in faccia alla realtà e quindi non si può che dare ragione in pieno alle considerazioni di Gavazzi.
Se non si rompre il muro di omertà ancora tristemente presente nel nostro ambiente, le cose non cambieranno e bisogna davvero fare come lei ha detto: facciamo cambiare sport ai nostri figli. Questo comporterà la fine del ciclismo. Ed allora smettiamola di scandalizzarci o restare stupiti, la cruda realtà e che a partire da certe categorie QUASI tutti gli atleti devono ricorrere ad un aiuto farmacologico vietato, altrimenti a stento concluderebbero le corse. Una prova è quanto è successo all'ambra cavallini con il caso Bani
Ed allora, sig. Marangoni, da persona pulita quale lei è, visto che è nell'ambiente da 40 anni, dia il suo contributo a scovare chi bara, ovviamente nei limiti delle sue possibilità e così devono fare tutti gli altri addetti ai lavori e non.
Vedrà che pian piano le cose cambieranno, soprattutto se si introdurrà la radiazione per chi viene beccato o chi spaccia, come sostiene Fanini da molti anni.

finiamola coll'ipocrisia!
15 ottobre 2010 14:04 cor767
il problema esiste,ha ragione chi dice che si inizia da junior si intensifica da under ,diventa un must da prof.fior di campioni tramite indagini e, mai risultati positivi sono incappati a squalifiche. gente che vinceva da esord,allievi e così via figuratevi,chi è sempre stato inferiore e riesce a passare se può andare senza doping.purtroppò troppa ipocrisia veleggia in gruppo,capisco che gli addetti ai lavori nn possono buttarsi il bastone tra le ruote,è il loro lavoro.ma ci si dovrebbe incominciare ad adeguarsi,ma,stavolta al contrario presentando al via corridori dalle prestazioni ridimensionate.chi dice che nn ha visto mai niente o è un bugiardo o ha fatto il cicloturista...

BUONAFEDE O MALAFEDE?
15 ottobre 2010 14:49 orsetto
Ho fatto un po' di gare da cicloamatore, dove al massimo vincevi una coppa, ed alla partenza tra i corridori si parlava solo di quale sostanza uno si era preso e molti in mano avevano pasticche pronte per l'uso.Questo in garette di poco valore ....ora arrivano personaggi che ci dicono che tutto va bene Madama la Marchesa. Buonafede o malafede? E Gavazzi allora è improvvisamente impazzito insieme ai corridori che hanno confessato ed insieme al Dott. Torri.Tutti impazziti ma guarda un po'?

per limatore
15 ottobre 2010 20:42 prototipo
forse non le hai viste perché i corridori sono abbastanza furbi ( ma non troppo ) da non le fare vedere o forse perché "non le vuoi vedere"

caro marangoni
15 ottobre 2010 20:50 SERMONETAN
seguo il ciclismo da 40 anni ho avuto la fortuna o la sfortuna di essere amico di professionisti e di dilettanti famosi,e ti assicuro che nn e' come dice lei,per quando riguarda suo figlio DEVE ESSERE UN FENOMENO ARRIVARE A PANE E ACQUA COMPLIMENTI DAVVERO,alla liquigas fara' faville

X Sermonetan e i suoi fratelli
16 ottobre 2010 23:01 jarod
Cari Sermonetan e tutti quelli che la pensano come te, si capisce bene come siete prevenuti. Ma voi credete proprio che anche solo per finire le gare o fare il gregario per un modesto stipendio ci si debba dopare? Allora avete proprio la mente contorta, si vede proprio quanto sia facile fare di tutta l’erba un fascio grazie agli “articoloni” da prima pagina. Se la pensate veramente così vuol dire che siete cresciuti in ambienti veramente malati e che avete conosciuto solo persone in grado di imbrogliare!!! Ma su quali basi potete dire che il 50% e oltre degli juniores ricorrono a imbrogli?! Poi mi chiedo: Marangoni si è esposto mettendo la sua firma, la differenza si nota già da questo particolare. Se voi siete così sicuri di quello che dite, che paura avete a identificarvi? Ma che mondo è questo, se uno si deve ricredere del fatto di essere onesto!?!
Altro particolare: si espone Gavazzi, personaggio noto del ciclismo quindi “bravo, hai ragione ti crediamo”; si espone Marangoni quindi “sei ipocrita, non ti crediamo”. Io credo che “per fortuna” degli onesti ce ne siano ancora tanti e il ciclismo, come il mondo intero, andrà avanti proprio per questo motivo.

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