Doping, due anni di squalifica per Davide Rebellin
| 29/09/2010 | 16:11 Due anni di squalifica per Davide Rebellin. La federazione monegasca di
ciclismo, per la quale è tesserato, ha ufficialmente fermato il corridore italiano,
che era risultato positivo all'Epo-Cera, nei controlli eseguiti sui
campioni di Pechino 2008. Rebellin aveva vinto la medaglia d'argento
nella prova in linea alle Olimpiadi cinesi, ma l'alloro è stato revocato
dal Cio a seguito di questa positività. La squalifica scadrà il
27 aprile 2011, visto che la positività di Rebellin era emersa solamente
il 28 aprile 2009 e da quel momento non aveva più potuto gareggiare. Il
giorno in cui scadrà lo stop, il ciclista italiano avrà 39 anni. La sentenza è stata emessa solo dopo il pronunciamento del Tas al quale il corridore veneto si era rivolto opponendosi alla decisione del Cio: il Tribunale di Losanna ha però dato torto a Rebellin dando così il via alle normali procedure di squalifica.
e' stata una vergogna doparsi alle OLIMPIADI dove si giura sportivita' assoluta dovrebbe essere RADIATO
VEDIAMO CHI LO FA' CORRERE
29 settembre 2010 17:50barubici
CHI SARA' L'EROE CHE LO PRENDERA' IN SQUADRA????
SI ACCETTANO SCOMMESSE.....
Mumble...
29 settembre 2010 18:06foxmulder
Queste squalifiche comminate a pena già praticamente scontata mi lasciano sempre un po' perplesso... Saranno anche tempi tecnici, ma mi pare che l'effetto deterrente della pena si diluisca un po' troppo... Senza contare il fatto che si creano situazioni quasi surreali per cui chi ha sbagliato passa per vittima del sistema che, in effetti, è colpevolmente pachidermico...
Vekkio
29 settembre 2010 20:35fix1963
Lo vedo sovente allenarsi nei dintorni del Principato di Monaco con anonime tenute... Fossi in lui, arrivato al limite dei quarant'anni, penserei solo a smettere. La vita non e' solo la bici, sveglia!!!! Ale
SCATTO....
30 settembre 2010 12:29stargate
Rebellin, al pari di altri, l'ha fatta grossa, giusta pertanto la squalifica. Detto ciò, non credo che si possa dire "dovrebbe essere radiato". A qualcuno sfugge che le pene vengono comminate sulla base delle norme esistenti, e per il caso in questione non è prevista la radiazione., Tutto qua. Ricordiamo che la legittimità è il fulcro del sistema giudiziario, sia esso penale, civile o sportivo. Vogliamo -e l'ipotesi potrebbe anche essere accettabile, pur se dura e severa- che l'atleta venga radiato anche se trovato positivo per la prima volta? Bene, esprimiamoci in maniera adeguiata, non in modo dipietrista. Sull'onda emotiva, potre dire che Rebellin dovrebbe essere addirittura lapidato per la stupidità: come ci si può far trovare positivo al CERA quando neanche un mese prima era esploso il caso Riccò, e con esso la consapevolezza che individuare quel tipo di doping era ormai alla portata dei laboratori di analisi? Ma l'amministrazione della giustizia è altra cosa.
Alberto Pionca - Cagliari
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