Il Giornale. S’accende il Giro pulito di Ivan & Evans

| 26/05/2010 | 08:57
Caro diario, la grande folla scende piano dalla montagna, diligente e ordinata, al passo degli alpini: praticamente come al termine di un derby Roma-Lazio. Voglio sfidare la retorica, ma bisogna pur dirlo: l’impresa incredibile è questa, comitive australiane al fianco di simpatici beoni trentini, famiglie con marmocchi al fianco di fidanzatini ustionati, il ferrarista Alonso al fianco della nazionale slovena di calcio, Malesani e Guidolin, i fratelli Moelg e le sorelle Fanchini, uomini e donne, giovani e anziani, belli e brutti, ricchi e poveri, tutti quanti arrivati sul tetto di Plan de Corones a piedi o in ovovia, senza creare un solo problema di ordine pubblico. Ciascuno ha il suo idolo, ciascuno coltiva un suo tifo passionale, ma mai alzerebbe una mano, se non per qualche spinta pietosa e nascosta. O per applaudire tutti assieme l’ultimo sventurato della classifica. Ci sono anche i coltellacci, ma tagliano soppressa.   
Caro diario, prendiamo nota: lungo le rampe sterrate da mountain-bike, che tanto per non fare nomi il Tour può soltanto sognarsi, questo Giro di effetti speciali e di suggestioni uniche scrive un’altra pagina bellissima. Manda un’altra cartolina illustrata. E proprio qui, a due passi dal cielo, sul tetto che domina la val Pusteria e la val Badia, la giornata limpidissima permette di vedere tutto più chiaro anche nel Giro. Ormai è ufficiale, i giganti della montagna sono due: Basso e Evans. “Ivan & Ivans”. Certo è bravissimo anche Garzelli (voto 10 e lode), che arricchisce la sua interminabile carriera con una vittoria d’autore, ma io intendo i giganti della montagna che si stanno giocando l’intero Giro 2010 lungo le salite monumento di quest’ultima settimana. Sono due, lo ripeto forte e convinto, anche se la classifica sembra allargare il ventaglio delle nominations, anche se la maglia rosa è ancora sulle spalle di Arroyo, lo spagnolo che si sta giocando la rendita della folle imboscata aquilana. Dettagli. Dubbi non ce ne sono: è sfida a due. E’ duello. Come peraltro vuole la migliore tradizione dei grandi giri, veramente grandi.
Vuole il caso, anche se un caso non è, che siano coscritti della classe 1977. Non solo. Sono entrambi allenati dal preparatore Aldo Sassi (ora malato di quel male carogna: tutti qui fanno il tifo per lui), nel centro Mapei di Castellanza, dove il patron Squinzi ha voluto inventarsi la casa dello sport pulito. Per dati anagrafici e per supporto tecnico, dunque, è una sfida incredibilmente alla pari. A renderla ancora più bella, c’è un particolare che lo stesso presidente mondiale del ciclismo, l’irlandese Pat McQuaid, è venuto sin quassù a dire con parole ufficiali: “Questi due sfidanti offrono la garanzia assoluta, al cento per cento, di un ciclismo senza doping e senza trucchi. Possiamo dirlo sulla base di approfonditi controlli scientifici”.
E allora godiamocela, dopo tanti anni, questa sfida possibile tra fenomeni trasparenti, tra un campione pulito come Evans e un campione ri-pulito come Basso. Inutile dire da che parte tiri la popolazione italiana. Da qui a domenica, passando per Mortirolo e Gavia, la speranza è che il nostro riesca a difendere l’esiguo vantaggio sul fuoriclasse australiano. Sono 42’’, poco o niente. Già si sapeva che la crono di Plan de Corones avrebbe concesso una briscola a Evans, e difatti lui se la gioca a dovere. “Sullo Zoncolan ho patito – spiega – ma questo era il mio terreno e ho cercato di riprendermi qualcosa. Ma c’è ancora tanto lavoro da fare”. Quanto a Basso, che lascia 28’’, non si scompone: “Mi va bene così. Continuerò a correre all’attacco anche nei prossimi giorni. La grande rimonta, dopo il disastro dell’Aquila, finirà soltanto a Verona”.
Dove regoleranno i conti? Non serve il mago Oronzo per fare previsioni: venerdì sul Mortirolo, sabato sul Gavia. La crono di domenica a Verona, 15 chilometri, potrebbe diventare epocale soltanto se in montagna i due non si separassero mai, nemmeno per un chilometro. Parere personale: Basso può guadagnare sulle ripidità assolute del Mortirolo e sulle lunghezze interminabili del Gavia, ma corre enormi pericoli lungo la discesa dello stesso Gavia, dove può solo sperare di avere vicino il compagno acrobata Vincenzo Nibali (a proposito: il campioncino di domani è bravissimo anche a Plan de Corones, su un terreno ostile al suo stile, direi voto 7,5).
Caro diario, è un bellissimo Giro in bilico. Si riparte con una sola certezza: vincerà un campione, perderà un campione. Sembra cretina, ma dopo tanti anni è una novità sconvolgente. Gli ultimi Giri li hanno decisi i campioni di sangue.

da Il Gironale del 26 maggio
a firma di Cristiano Gatti
Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Al via i Campionati Italiani juniores su pista a Noto, in Sicilia. Nella gara Individuale a Punti successo e maglia tricolore per il figlio d'arte Julian Bortolami (Pool Cantù GB Junior) che s'impone davanti al compagno di squadra Marco Zoco...


Tadej Pogacar aveva promesso che sarebbe tornato e non solo è stato di parola, ma ha lasciato il segno alla Tre Valli Varesine. L’anno scorso era stato il primo ad andare a rassicurare gli organizzatori, quando, sotto una pioggia battente,...


Prima vittoria "in maglia iridata" - anche se per regolamento non l'ha potuta indossare perché la gara era aperta anche agli Elite e lui è campione del mondo Under 23 - per Lorenzo Mark Finn. Il talento della Red Bull...


Seconda vittoria stagionale per il figlio d'arte Kevin Pezzo Rosola. Il veronese della General Store Essegibi F.lli Curia si è infatti aggiudicato il 75simo Gran Premio Calvatone per dilettanti che oggi è andato in scena sulle strade della provincia di...


Il belga Jordi Meeus (Red Bull-BORA-Hansgrohe) ha vinto sulle strade di casa la 38a Binche-Chimay-Binche-Mémorial Frank Vandenbroucke. Al termine di una corsa di 203, 2 km, Meeus ha dominato la volata sul pavè tradizionale di Binche precedendo nell'ordine Nils Eekhoff...


La Tre Valli Varesine numero 104 è di Tadej Pogačar (UAE Team Emirates – XRG). Il campione del mondo e d’Europa, già vincitore di questa competizione nel 2022, ha tagliato il traguardo di Via Sacco a Varese a braccia alzate...


L'Union Cycliste Internationale annuncia che la ciclista cinese Junhong Lin è stata informata di un risultato analitico avverso (AAF) per la presenza di steroidi androgeni anabolizzanti (AAS)* Questo AAF è il risultato della rianalisi di un campione raccolto il 16 gennaio...


Elisa Longo Borghini è un’atleta che non si arrende, non lo scopriamo di certo oggi, ma ne abbiamo l’ennesima conferma. Il successo della campionessa italiana alle Tre Valli Varesine, ha il sapore della rivincita, è partita arrabbiata, con la voglia...


La stagione straordinaria di Lorena Wiebes sembra non voler terminare mai: la fenomenale atleta olandese è arrivata a quota 25 successi nel 2025 (118 quelli colti in carriera) imponendosi oggi allo sprint nella quinta edizione della Binche Chimay Binche pour...


Per la seconda volta nella sua storia, la Burgos Burpellet BH, formazione spagnola di categoria ProTeam, avrà un corridore italiano tra le proprie fila. Dopo Federico Buttò nelle stagioni 2013 e 2014 (annate in cui la squadra era ancora...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024