Giro, le emozioni di Petrov e di Porte

| 19/05/2010 | 20:51
Tre quarti di gruppo in fuga, la Maglia Rosa Vinokourov che, dopo Tiralongo, perde anche Gasparotto e non sa come muovere la squadra. Gli altri leader che si guardano in faccia e poi decidono di mettersi davanti a tirare il gruppo. Un’altra giornata di pioggia e freddo nella tappa più lunga del Giro. Ed un vincitore che viene dal cuore della Siberia e dedica la vittoria alla moglie Anna: <<Ho provato ad andare in fuga stamattina.. Ho provato a vincere.. Non ho parole…>> le prime frasi dell’incredulo vincitore dell’undicesima tappa del Giro d’Italia 2010, Eugeny Petrov del Team Katusha.

«E’ dal 2002 in maglia Mapei che non vinco. Mi sono ritrovato al successo solo adesso perché normalmente aiuto i capitani – ha spiegato Petrov - per questo non arrivo primo. In questo Giro ci avevo già provato, quindi ci sta che oggi abbia trovato la fuga giusta. Gli uomini di classifica oggi hanno subito fatto capire che la fuga sarebbe potuta andare via. Tirava Sky, Caisse d’Epargne, Saxo Bank quindi ho continuato a crederci, tanto il gruppo Maglia Rosa non voleva rischiare per riprenderci».
Infine la dedica: «Dedico la tappa a mia moglie, Anna, è sempre in Italia. Ha poche amiche, è difficile per le donne, tra ritiri e corse starmi dietro. Oggi è andata bene e mi ripaga dei sacrifici. Anche mia moglie sarà contenta».

Ma la vera rivoluzione è avvenuta nella classifica generale. L’australiano Richie Porte, Saxo Bank, fino a ieri Maglia Bianca, con la fuga odierna ha conquistato la Maglia Rosa.
«E’ stata una giornata da Tasmania, Paese in cui pedalo molto spesso in condizioni difficili come quelle di oggi» ha spiegato la nuova Maglia Rosa.
«Sono in corso e continueranno ad esserci cambiamenti positivi nel ciclismo mondiale… L’Australia sta emergendo e per me non è affatto una sorpresa…
«Mi sento di poter dire che lo sport ed il ciclismo in particolare, è sempre più pulita ed infatti, a mio avviso, si sta riaprendo al grande pubblico».

Nella tappa in cui il Giro d’Italia ha reso omaggio ai terremotati de L’Aquila, non hanno fatto mancare il loro apporto morale, salendo sul podio a premiare i vincitori, il campione della Formula Uno, Jarno Trulli e gli atleti del Rugby L’Aquila Maurizio Zaffiri e Dario Pallotta.
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