Qualche numero, dopo le prime classiche

| 12/04/2010 | 18:27
Con la Parigi-Roubaix è calato il sipario sulle prime classiche 2010. Ecco il bilancio statistico.
La 101° edizione della Milano-Sanremo ha fatto registrare il 3° acuto di Oscar Freire. Il campione iberico ha replicato i successi firmati nel 2004 e nel 2007 e, considerando il 3° posto del 2000, è diventato il 6° miglior specialista di sempre dietro a Merckx (7 vittorie), Girardengo (6 successi, 3 secondi e 2 terzi posti), Zabel (4-2-0), Bartali (4 trionfi) e De Vlaeminck (3-3-1). Freire ha portato a 51 i successi stranieri ed ha decretato il sorpasso rispetto alle vittorie firmate dagli azzurri (50). Sul podio sono saliti anche Tom Boonen e Alessandro Petacchi. Il belga ha colto il 2° piazzamento importante dopo il 3° posto 2007, Ale-Jet ha collezionato il 3° podio dopo il successo del 2005 ed il 2° posto del 2006.
La 72° Gand-Wevelgem ha visto il trionfo di Bernard Eisel che ha regalato all’Austria la 1° vittoria della storia ed ha portato a 14 il numero delle nazioni capaci di imporsi in questa corsa. Alle spalle dell’austriaco si sono piazzati i belgi Sep Vanmarcke (al 1° exploit) e Philippe Gilbert (mai così bene alla Gand).
Gilbert è giunto 3° anche al Giro delle Fiandre (come nel 2009). A vincere la 94° “classica dei muri” è stato Fabian Cancellara che ha riportato la Svizzera al successo 87 anni dopo il trionfo di Henri Suter (1923). Al 2° posto è finito Tom Boonen che ha così conquistato il 3° podio nella corsa di casa dopo le affermazioni colte nel 2005 e 2006. Boonen ha raggiunto Godefroot al 6° posto nella classifica dei migliori specialisti dietro a Museeuw (3 volte primo, 3 secondo e 2 terzo), Magni, Buysse, Leman (3 vittorie a testa) e Schotte (2 successi, 2 secondi e 4 terzi posti).
Cancellara ha invece coronato la sua settimana da favola dominando la 108° Parigi-Roubaix. Il fenomenale elvetico ha bissato il successo del 2006 ed è salito al 12° posto nella graduatoria dei migliori specialisti (per lui anche il 2° posto del 2008) guidata da De Vlaeminck (4 vittorie, 4 secondi e 1 terzo posto). Cancellara è stato il 10° corridore a vincere nello stesso anno Fiandre e Roubaix dopo il connazionale Suter (’23) ed i belgi Gijssels (’32), Rebry (’34), Impanis (’54), De Bruyne (’57), Van Looy (’62), De Vlaeminck (’77), Van Petegem (2003) e Boonen (2005). Il podio è stato completato dal norvegese Thor Hushovd (già 3° nel 2009) e dall’iberico Juan Antonio Flecha (3° nel 2005 e 2° nel 2007). Quella vinta da Cancellara è stata la Roubaix con la media più bassa degli ultimi 6 anni (39,325 km/h).
L’Italia chiude questa prima parte riservata alle classiche senza vittorie e con un solo piazzamento sul podio (Petacchi alla Sanremo). Sotto le attese anche il Belgio che ha mancato l’appuntamento con il successo, ma ha perlomeno raccolto 5 podi: 2° posto per Boonen a Sanremo e Fiandre e per Vanmarcke alla Gand, 3° per Gilbert alla Gand e al Fiandre.  

Daniele Gigli
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COMMENTI
Tempi duri
12 aprile 2010 18:38 fido113
Tempi duri per Belgi e Italiani.
ùLa Francia ha un ottimo parco dilettantistico ed alcuni corridori come Sicar già sono passati, Inglesi e Americani sono sempre più forti come Spagnoli e Australiani, mentre l'Est tanti corridori ma pochi Campioni.
Vedremo !!!!!spero disbagliarmi.

EVITIAMO CERTI PARAGONI, PER FAVORE !
13 aprile 2010 06:59 renzobarde
Una volta, i corridori gareggiavano ed erano competitivi da marzo ad ottobre....nelle classiche e nelle gare a tappe , in tutte le stagioni dell'anno.....ora assisteremo al solito clichet degli "eroi" della primavera che cessano l'attività per QUALCHE MESE....che vanno ai Giri per allenarsi...e che ricompaiono in autunno. Questa è la tomba del ciclismo che fu....questi sono gli effetti del doping e delle "cure" di oggi ! EVVIVA IL CICLISMO VERO ed EROICO. Renzo Bardelli

Sig. Bardelli
13 aprile 2010 12:17 overend
Posso essere anche d accordo con lei in merito al fatto che i grandi del passato erano competitivi 10 mesi all'anno. Poi però, a parte che parla di doping, mi dica una cosa: ma il ciclismo vero eroico di una volta , che lei cita, era cosi libero dal doping secondo lei?

Caro Overend...
13 aprile 2010 20:25 renzobarde
...bisogna intendersi su "cosa è doping". Il "doping di ieri erano semplici pasticche ( a detta dei corridori fino ai primi anni '70); poi il doping è diventato un POTENTE SISTEMA cui si sono dedicati specialisti famosi quanto disonesti, corridori disposti a tutto pur di accrescere le lro prestazioni con la scusa che "lo facevano tutti". In sostanza è il livello e la QUALITA' del DOPING SCIENTIFICO che ha innescato meccanismi perversi. Ed oggi che grazie all'Agenzia Francese Antidoping si è trocato il modo di scoprire Epo e Cera, ecco emergere un sistema mondiale capace di contrastare l'atidoping. Renzo Bardelli

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