Cipollini a «L'Equipe»: «Al calcio, anni di immunità e silenzi»

| 02/05/2005 | 00:00
«Dieci anni fa quel video non sarebbe mai stato trasmesso. Le mentalità cambiano lentamente, è normale»: lo afferma Mario Cipollini parlando del doping nel ciclismo e nel calcio in un’intervista al quotidiano francese L’Equipe. Nell’intera pagina che il giornale dedica a Supermario per l’addio alle corse, diverse domande sono centrate sul tema doping. Ricordando le retate della polizia, gli arresti, le squalifiche e la vicenda di Marco Pantani, il Re Leone afferma: «Quello che il ciclismo ha dovuto subire è ignobile. Ma al di là di questo, penso che non si possa ingannare il pubblico, la gran massa è pronta ad accettare anche se è spiacevole, lo ammetto, che ci sia qualcosa di incontrollabile. Se i carabinieri andavano a perquisire le sedi di certe società di calcio, avrebbero trovato qualcosa. Ma su questo le cose stanno cambiando». Sull’episodio che ha visto coinvolto Fabio Cannavaro, Cipollini aggiunge che «dieci anni fa quel video non sarebbe stato trasmesso. Le mentalità cambiano lentamente, ed è normale: la richiesta del pubblico, della televisione è sempre più forte, gli interessi finanziari, i costi, sempre più grandi. Che volete, lo sport è diventato uno spettacolo».
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