Monumento Pantani: il sindaco Zoffoli deciso: « lo faremo»

| 30/04/2005 | 00:00
La città di Cesenatico, con il sindaco Damiano Zoffoli e la famiglia Pantani in prima fila, è più che mai determinata a dedicare un monumento in bronzo al «suo» pirata (da sistemare in piazza Marconi) nonostante il parere contrario del prefetto di Forlì-Cesena, Salvatore Montanaro, motivato dal fatto che la figura di Pantani non avrebbe i requisiti per ottenere la deroga che consente l’intitolazione a un personaggio deceduto da meno di dieci anni. «Per rientrarvi - aveva spiegato il prefetto - a parte i caduti di guerra o per causa nazionale, ci vogliono elementi di eccezionalità, esempi illuminati. Ne faccio uno: Annalena Tonelli, la missionaria forlivese assassinata in Somalia. Occorre cioè la presenza di valori universalmente riconsciuti». D’altronde - ha continuato il prefetto - «non è un vero e proprio divieto, semplicemente non ci sono gli elementi per l’eccezionalità richiesta dalla legge. Anche il Comune se n’era reso conto tant’è che sta pensando a una soluzione diversa: intitolare la statua a un anonimo ciclista». Ma l’amministrazione comunale non sembra d’accordo, dato che in uno scarno comunicato si legge che il Municipio di Cesenatico prende atto che la normativa disciplinante la materia dell’intitolazione di monumenti è anacronistica e lesiva dell’autonomia degli enti locali e si impegna a cercare rapidamente una soluzione idonea a raggiungere l’obiettivo di inaugurare il monumento proprio a Marco Pantani. A Cesenatico la decisione di volere intitolare al ciclista romagnolo il monumento in bronzo della scultrice Emanuela Pierantozzi, è stata presa dopo un incontro in Municipio al quale, oltre al sindaco, sono intervenuti anche Paolo Pantani, padre di Marco, Stefano Traldi in rappresentanza della Fondazione onlus "Marco Pantan", Vittorio Savini, presidente del "Club Magico Pantan" e Arrigo Vanzolini presidente del gruppo cicloturistico "Fausto Coppi", la società dove il campione to. Il padre del "pirata" è determinatissimo: «Mio figlio è stato massacrato da vivo, ora è giunto il momento di dare il giusto a questo ragazzo. Il monumento nella sua città deve essergli intitolato senza alternative, altre soluzioni non ci interessano». Convinto anche il sindaco Damiano Zoffoli: «Ci attiveremo per trovare una soluzione, evitando strumentalizzazioni ed inutili scontri. Il nostro obiettivo resta quello di intitolare la statua a Marco e di sistemarla in piazza Marconi come previsto».
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