| 25/05/2004 | 00:00 Ama Jim Morrison e i Doors. Il suo idolo in bici era Marco Pantani. Il suo primo sport a nove anni e' stato l' hockey su ghiaccio, poi la corsa campestre, infine la bicicletta. Il debutto di Damiano Cunego, il nuovo padrone del Giro d'Italia e' stato nel giorno di Pasqua del 1997 in una corsa per allievi a Vittorio Veneto. Nato a Verona il 19 settembre 1981, aveva 15 anni e mezzo. Tardi, rispetto agli standard. Ma che il ragazzo fosse un fenomeno dello sport lo aveva dimostrato proprio con la campestre: prima due titoli provinciali ed uno regionale a livello studentesco, poi - quando gia' aveva cominciato col ciclismo - l'acuto del terzo posto al campionato italiano ad Albarella nel '98. Aver cominciato tardi con il ciclismo lo considera il suo punto di forza. Anche perche' non gli ha impedito di cominciare subito a vincere: alla quarta corsa, a Bonaldo di Zimella scattando a 12 chilometri dall'arrivo. Nel '98, da junior ha vinto il giro della Lunigiana la 3Tre Bresciana. Nel '99 il titolo di campione mondiale juniores correndo sul circuito delle Torricelle a Verona, stesso tracciato che a ottobre ospitera' di nuova la rassegna iridata. Figlio di Enzo, che di mestiere fa il carrozziere e di passione fa (ancora) il rallysta, Damiano e' arrivato al ciclismo professionistico per merito di Giuseppe Martinelli, ex direttore sportivo della Mercatone Uno di Marco Pantani e Stefano Garzelli, ora alla Saeco. ''Nel '97 notai il suo nome sul bollettino della federazione - ricorda 'Martino' - aveva vinto 14 corse ed era vicino a casa. Lo andai a cercare e fu fondamentale il caso: il padre era amico di Bruno Lamperti, un mio amico che fa il meccanico e curava la sua macchina da corsa. L'amicizia in comune ci fece rompere in fretta il ghiaccio''. Arrivato al professionismo nel 2002 con la Saeco, ha ottenuto due vittorie gia' nella prima stagione (Giro d'Oro e Giro del Medio Brenta), altre due lo scorso anno (una tappa e classifica finale del Giro del Qinghai in Cina). Al Giro d'Italia d'esordio, nel 2003, si e' piazzato 34/o a 1h04'44'' da Gilberto Simoni. Quest'anno l'esplosione. Con oggi, otto vittorie in un mese: le tappe di Marcena di Rumo e di Roncone gli danno la classifica finale del Giro del Trentino, poi il 25 aprile vince il Giro dell' Appennino e il primo maggio il Gp Industria e Artigianato battendo in volata il campione del mondo Igor Astarloa. Al Giro ha conquistato le tappe di Pontremoli e di Montevergine di Mercogliano, dove ha conquistato per la prima volta la maglia rosa, lasciata a Popovych nella cronometro di Trieste.
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