Paolini: vorrei una vittoria da dedicare a Ballerini

| 20/02/2010 | 11:59
Il vialone d’arrivo di Laigueglia lo ha già visto trionfare due anni fa. Oggi Luca Paolini, portacolori dell’Acqua & Sapone, ci terrebbe a fare il bis anche per ricordare Franco Ballerini. Per il corridore comasco il Ballero era molto di più di un cittì.
Con l’inserimento della Cima Paravenna ad una trentina di chilometri dall’arrivo, cambiano le cose?
“L’intenzione di rivincere qui a Laigueglia c’è tutta. Praticamente è la seconda corsa della stagione, prima ho fatto solo Donoratico, diciamo che oggi per me è un test, però con l’intenzione di fare bene, perché ci tengo a questa gara e mi piace. Starò coperto più che posso e cercherò di dire la mia in un eventuale arrivo di un gruppetto”.
Ogni anno devi cambiare i tuoi obiettivi in base anche alle corse che il tuo team può partecipare.
“Quest’anno andremo in Belgio a fare le corse che mi piacciono. Quindi l’attenzione è spostata agli appuntamenti del dopo Sanremo, la Gand-Wevelgem, La Panne e spero nell’invito al Giro delle Fiandre che è una corsa che porto nel cuore. Per essere al top al Fiandre significa che al 99% sei al top anche a Sanremo, quindi spero anche di fare una buna classica dei fiori”.
La Milano-Sanremo però negli ultimi anni si è risolta sempre in volata, tu sei veloce ma contro gente come Cavendish, Petacchi e altri non puoi competere. E’ davvero così impossibile arrivare da soli come ha fatto anni fa il tuo carissimo amico Bettini?
“Penso che l’unica cosa da fare per vincere una Sanremo è scombussolare i piani dei velocisti. Ormai è assodato che se arriva un gruppetto di  30 o 40 corridori almeno una decina sono velocisti, quindi è in utile stare a guardarsi in faccia: bisogna scombussolarla prima della fine. Val la pena tentare e perderla prima che perdela di sicuro dopo”.
Cosa ti aspetti dal 2010?
“Penso che di piazzamenti importanti in carriera ne ho già fatti, farne altri mi peserebbe un po’. Spero che sia l’anno di una grande vittoria, non vinco tanto ma sono sempre lì nei grandi appuntamenti: ci vorrebbe un bel risultato colto in una classica”.
Magari per dedicarla a un grande personaggio che purtroppo non c’è più.
“Sicuramente. E’ venuto a mancare Franco ed è impossibile dimenticarlo. Certo è anche uno stimolo in più per me, ma io non mi rendo ancora conto che non è più qui in mezzo a noi, io vado avanti pensando che ci sia. Quindi come ho fatto tutti gli anni cercherò di andare forte. Dimostrare di essere in condizione era un rendere conto a lui di quello che avevo fatto in tutta la stagione e lo farò anche quest’anno”.

Valerio Zeccato


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