
Riparte da Palazzago la nuova carriera ciclistica di Mauro Maffeis. Ventiquattro anni a giugno, bergamasco di Cene, Maffeis si è lasciato alle spalle tanta sfortuna e incidenti di ogni genere che ne hanno compromesso le sue ultime stagioni. Dopo la brutta caduta di due anni fa in cui Maffeis fu vittima di uno scontro contro un auto dove riportò una tripla frattura al ginocchio sinistro e lesioni ai legamenti, l’atleta orobico non è più quello di prima: “E’ passato tanto tempo e sono pronto a ricominciare – ha detto dal ritiro collegiale di Scarlino, Toscana, il portacolori della Palazzago Elledent Colnago-Sono alla soglia dei 24 anni e vorrei capire se ho ancora qualcosa da offrire in questo ciclismo. Ho scelto di accasarmi nella squadra di Locatelli perché ritengo Olivano un grande preparatore. Sono a un bivio della mia carriera e con la Palazzago
spero tanto di trovare una nuova dimensione. Di una cosa sono sicuro, dopo quel maledetto
indicidente non sono più quello di prima”. Mauro Maffeis era stato sicuramente uno dei grandi protagonisti nelle categorie giovanili, dapprima con i colori della San Marco Vertova e in seguito con gli juniores del Team F.lli Giorgi dove s’impose all’attenzione degli addetti ai lavori come una giovane promessa. Tra i dilettanti ha esordito nella stagione 2005 con la Bergamasca 1902 (1 vittoria) rimanendo fedele alla squadra di Bettoni e Marabini fino al 2007. L’anno seguente è approdato alla Gavardo, dove il 29 febbraio 2008 fu appunto vittima del gravoso incidente. Infine, lo scorso anno con il Cene Valle Seriana in cui Maffeis si trova nuovamente a fare i conti con la sfortuna: cade e si procura un trauma cranico e cervicale e per completare l’opera viene colpito dalla parotite più comunemente nota come 'orecchioni'. ”Meglio non pensarci – conclude il buon Mauro-. Però adesso vorrei risolvere il dolore al ginocchio che ancora mi perseguita. Avverto dolore ogni qualvolta lo sottopongo a degli sforzi violenti: pedalare in queste condizioni non è facile e sinceramente sono giù di morale. Ho lasciato anche il ritiro di Scarlino per una visita da un bravo Ortopedico che mi ha consigliato il direttore sportivo Locatelli. E’ dura, ma sono fiducioso”.
Danilo Viganò
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