| 16/02/2010 | 09:35 Entusiasmo sì, organizzazione no. E anche se l’Oman è lontano, gli echi arrivano... La prima edizione del Giro dell’Oman, la cui organizzazione è curata dalla Aso, non è partita con il piede giusto, anzi. La prima tappa, infatti, è scattata con oltre un’ora di ritardo perché prima al pubblico giunto sul circuito è stato offerto un lungo spettacolo pirotecnico. Che ha avuto lo splendido risultato di costringere i corridori a pedalare di notte su strade non propriamente attrezzate per la bisogna, come scrive cyclingnews. Inoltre, fa sapere il corridore Ben Gastauer sul suo sito internet, non c’erano transenne e gli spettatori erano “un po’ troppo entusiasti”. Altri corridori, come Tyler Farrar, confessano di aver temuto incidenti nel corso della tappa e di aver tirato un sospiro di sollievo solo negli ultimi chilometri, quando la velocità è salita e il gruppo si è allungato per preparare la volata che poi ha visto Casper vincitore. Non è davvero tutto oro, quel che Aso tocca...
Evviva andiamo a correre nel terzo mondo dove non esistono neanche le transenne all'arrivo. E poi vengono in Italia a controllare se tutto risponde ai regolamenti che vengono regolarmente infranti nei paesi emergenti (secondo loro).
Sarebbe bello sapere cosa scriveranno i giudici sull'organizzazione ASO e la sicurezza in corsa.
az46
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