Recioto, 60 giorni al grande appuntamento

| 06/02/2010 | 09:11
60 giorni, tanti ne mancano al momento in cui atleti e appassionati torneranno ad affollare le strade di Negrar per dare vita alla 49a edizione del Palio del Recioto; una vera e propria tradizione che si ripete immutata, da quasi mezzo secolo coinvolgendo gli amanti del pedale ma non solo.
Festa di ciclismo ma anche splendido matrimonio con la natura e la buona tavola, quello che si ripete ogni anno sotto il primo sole primaverile, offrendo una cornice straordinaria alle nuove leve del mondo delle due ruote per mettersi in luce e conquistare un allorounico, da esporre con orgoglio nella bacheca personale.
Il lavoro di preparazione in vista dell'edizione 2010 della classica scaligera è iniziato sin dai mesi invernali e Grandi Eventi Valpolicella è ormai pronta per svelare le novità più rilevanti:  
“Abbiamo apportato delle modifiche al percorso, per permettere a tutte le località del comune di Negrar di applaudire il passaggio della corsa” il presidente Stefano Bonfioli motiva così la decisione assunta all'unanimità dalla commissione tecnica che presiede alla valutazione  
del percorso del Palio del Recioto “Il Palio è patrimonio comune di Negrar e dintorni e crediamo sia giusto portarlo sulle strade più vicine alla nostra gente. Inoltre, dopo un biennio in cui abbiamo premiato gli scalatori puri abbiamo adottato delle varianti che dovrebbero permettere anche ad atleti più completi di puntare al successo finale rendendo la gara viva ed interessante sino all'ultimo metro.”
Dopo aver vagliato con attenzione le diverse possibilità, Grandi Eventi Valpolicella ha scelto di disputare l'edizione numero 49 su di un circuito di poco più di 30 chilometri da ripetere per 4 volte che avrà il proprio fulcro nel centro storico di Negrar; dopo il via si percorrerà il consueto anello che scende verso S. Maria, Arbizzano e Pedemonte dove si svolterà per risalire verso il capoluogo della Valpolicella ma qui il plotone al via incontrerà una prima rilevante modifica.
Non si salirà, infatti, dalla famosa “Curva del Ferar” verso Jago, ma si proseguirà sino ad imboccare la strada che sale verso Torbe, quella che gli atleti conoscono per aver percorso in discesa nelle scorse stagioni. Da Torbe si continuerà a salire verso Prun e Fane per poi scendere nuovamente a Negrar attraversando l'abitato di Mazzano e riprendere il circuito verso S. Maria.
“La formula in circuito con il doppio passaggio sulle strade di Negrar permetterà al pubblico di assistere al transito degli atleti ogni 20 - 30 minuti; inoltre all'attraversamento di ogni località gli atleti incontreranno una vera e propria festa allestita per accogliere il pubblico che accorrerà in Valpolicella per seguire la corsa.” sin qui le considerazioni organizzative da parte del presidente Stefano Bonfioli che però, dopo un confronto con i suoi più stretti collaboratori non disdegna una valutazione tecnica “Per gli atleti in gara la strada inizierà a salire da Santa Maria e continuerà a farlo senza soluzione di continuità sino a Fane: saranno più di 15 chilometri all'insù ad ogni tornata. Sono convinto che, anche se le pendenze non sono proibitive, certamente tutta questa salita rimarrà nelle gambe e permetterà ai migliori di emergere. Per conquistare il 49° Palio del Recioto serviranno doti da fondisti ma anche una buona dose di intelligenza tattica per scegliere il momento migliore per sferrare l'attacco decisivo.”
Ultima chicca pensata dagli organizzatori un finale inedito: al termine della quarta tornata, infatti, gli atleti che scenderanno da Fane dovranno ripercorrere per l'ultima volta la strada che conduce a Santa Maria, attraversare Arbizzano e Pedemonte e risalire verso il traguardo di Negrar dove troveranno ad attenderli la tradizionale marea di appassionati “Quest'ultima parte del percorso” spiega Bonfioli “E' stata pensata per rendere ancora più incerto ed appassionante il gran finale: non basterà staccare tutti in salita ma bisognerà difendere con i denti il proprio primato, altrimenti sarà uno sprint a scegliere il successore di Stefano Locatelli.”

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