La quinta perla di Petacchi

| 19/05/2004 | 00:00
Petacchi, Petacchi, Petacchi, Petacchi, Petacchiiiiii... Un urlo che si ripete sulle strade del Giro d'Italia: Alessandro Petacchi ha vinto ad Ascoli Piceno la sua quinta tappa in questo Giro d'Italia, l'unidecisma in due anni. E quando si parla del velocista spezzino, i numero diventano padroni della scena: quinta vittoria al Giro, dodicesima della stagione (nessuno è riuscito a fare altrettanto), ventesimo successo di tappa in un grande Giro nell'ultimo anno solare. Numeri impressionanti, numeri che dicono almeno in parte quanto forte sia Petacchi. Oggi sul traguardo di Ascoli Piceno il talento della Fassa ha coronato l'azione perfetta dei suoi compagni, impedendo qualsiasi tipo di reazione ai suoi avversari, Zanotti, Nauduzs, Backstedt e Borrajo nell'ordine. «È stata una giornata difficile - ha detto Petacchi subito dopo il traguardo - perché ho sofferto il giorno di riposo, ho faticato sulle salite e la squadra mi ha supportato perfettamente, consentendomi di rientrare. Nel finale, come sempre, sono stati splendidi e il mio applauso sotto lo striscione era proprio per loro, perché lavorano tanto e bene. Io faccio solo duecento metri...». Tenerissimo il quadretto di Alessando con la fidanzata Anna Chiara: «È il mio portafortuna - dice Petacchi -, doveva andare a casa ma le ho chiesto di restare fino a Treviso...». E lei candida. «Ho visto per la prima volta la volata daal podio, sei stato bravissimo. Mi ha impressionato soprattutto la velocità, sei stato davvero grande...». Tornando alla corsa, nulla di nuovo nelle volate, nulla di nuovo nella classifica generale, con Cunego in maglia rosa per il quarto giorno consecutivo. Anche oggi nessuno spazio per le fughe: il tentativo di Muraglia, Hamburger, Righi, Illiano, Zaugg, Pospyeyev, Wegmann e Lanfranchi è stato annullato a meno di venti chilometri dal traguardo. Da segnalare che non sono partiti da Porto Sant'Elpidio Strazzer (coinvolto nella caduta di lunedì), Vaitkus e Faresin, mentre durante la tappa si sono ritirati il francese Bichot e Ivan Quaranta, vittima di una caduta. Domani 228 chilometri da Porto Sant'Elpidio a Cesena con finale accidentato: ci sarà spazio per gli attacchi e chissà che qualche uomo di classifica non decida di tentare qualcosa, proprio come fece un anno fa Simoni nella tappa di Faenza.
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