Giro d'Italia, lo sbarco in America è sempre più vicino
| 17/11/2009 | 15:07 Due settimane fa il direttore del Giro, Angelo Zomegnan, ne aveva parlato a New York, ma il suo più che un progetto sembrava forse un sogno. Invece a Washington, DC, capitale degli Stai Uniti, si sta lavorando alacremente per organizzare la partenza del Giro d'Italia 2012, con un prologo e una tappa che passerebbero davanti ai luoghi storici e simbolici della città. «Il percorso promette di essere uno dei più spettacolari mai visti in un grande giro. E sarebbe importante che il primo prologo statunitense della storia prendesse il via dalla capitale» ha detto Mark Sommers, direttore di corsa del DC's Capital Criterium. Nei progetti, infatti, il prologo dovrebbe passare davanti ai monumenti a Lincoln, Jefferson e Washington, al National Mall e al Campidoglio. Sempre a Washington dovrebbe svolgersi la prima tappa, ripercorrendo in parte il tracciato del prologo e prevedendo una conclusione su Pennsylvania Avenue, il viale che unisce la città alla Casa Bianca. «Ci rendiamo conto che il potenziale impatto economico dello sbarco del Giro d'Italia a Washington è enorme - ha detto Gregory A. O'Dell, presidente e CEO della Washington Convention and Sports Authority -. Ospitare questa gara non solo darebbe una spinta economica enorme, ma legittimerebbe ulteriormente lo status di Washington come città internazionale per eventi sportivi, congressi e turismo». Il sindaco della città, Adrian Fenty, è entusiasta della proposta: come politico e come ciclista che si cimenta nel triathlon. In realtà il grande problema che la città di Washington, DC, e gli organizzatori del Giro devono affrontare sono legati al viaggio di ritorno e al jet lag. Ci vogliono otto ore di volo da New York a Milano e ci sono sei ore di differenza come fuso orario.
Washington, DC, has begun a push for the right to host the first two stages of the 2012 Giro d'Italia. The United States' capital city wants to hold a prologue and circuit race, both passing many national monuments.
"The course promises to be one of the most spectacular prologues ever used in a Grand Tour. It seems very appropriate that the prologue for the first US start be held in the heart of the nation's capital," said Mark Sommers, race director of DC's Capital Criterium.
Giro race director Angelo Zomegnan said two weeks ago that there is a possibility of the race starting in the USA thanks to the interest from DC. Sommers and g4 Productions have started to design two possible stages for proposal to Giro organisers.
The prologue would pass the Lincoln, Jefferson and Washington monuments, the National Mall, the US Capitol and other US national monuments.
Stage one would stay in Washington, DC, for a circuit race. It will use most of the prologue course with a climb through one of the city's neighbourhoods. It will likely finish on Pennsylvania Avenue, which joins the US Capital and the White House.
"We recognize that the potential economic impact of bringing the Giro d'Italia to Washington, DC, is tremendous," said Gregory A. O'Dell, president and CEO of the Washington Convention and Sports Authority. "Hosting this race would not only provide the District with a tremendous economic boost, but further legitimise its status as an international destination for world-class sporting events, conventions and tourism."
The city's mayor, Adrian Fenty, is expected to support the bid. He is a fan of cycling and competes in triathlons.
The Giro started outside of Italy for the first time 44 years ago, from San Marino in 1965. Next year, it will start with three stages in The Netherlands, all based from Amsterdam. However, none of the three Grand Tours (Giro, Tour de France, Vuelta a España) has ever begun outside of Europe.
The problems faced by both Washington, DC, and Giro organisers are travel time and jet lag to resume the race in Italy. It takes eight hours to fly from DC to Milan and there is a six-hour time difference.
il giro d'italia con partenza dall'America....non sanno piu cosa inventare. ma quand'è che il patron del giro d'italia si sogna queste novità?
Nonsense
17 novembre 2009 15:47DarkSide
Assolutamente senza senso...
È così che i padroni delle corse dimostrano le loro mancanze di fantasia e inventiva.
Che scarsi....
washington
17 novembre 2009 15:58rufus
D'accordo l'impatto mediatico, d'accordo i motivi economici che nel ciclismo di oggi sono sempre più importanti, ma mi sembra si stia esagerando. Restando in Europa, tipo l'anno prossimo dall'Olanda, le difficoltà logistiche legate alla carovana rosa sono più limitate e sopportabili, ma dall'altra parte del mondo per tornare in Italia ci vogliono otto ore e sei di fuso orario, i corridori soprattutto ne risentirebbero parecchio. Ripeto, non sono contrario a priori a partenze dall'estero, ma partire dall'America mi sembra preveda parecchie difficoltà.
Flavio Gibertoni
un'altra trovata del Mago G!
17 novembre 2009 16:36granditex
E invece vedrete come pomperà la notizia l'ineffabile Zomegnan dalle pagine della rosea.. una forzatura esagerata verrà presentata come un evento storico, un primo passo verso la globalizzazione del ciclismo e chissà cos'altro... tutto per un pugno di dollari :(
...
17 novembre 2009 17:18simyco
come tornano in italia,col teletrasporto??
17 novembre 2009 18:21Legend
la soluzione potrebbe essere quella di fare due giorni di riposo consecutivi (quindi tre in totale). La proposta non è affatto male.
Zomegnan pensi ad altro!
17 novembre 2009 19:06ruben
Altro che America! Caro Zomegnan, invece di fare l'americano, pensa a non fare figuracce con i casi di doping che trovano alla tua corsa, ogni anno. Impiega le tue energie a dare credibilità alla tua corsa invece di fare il giro d'america e d'italia! Così ci si chiamava una banca anni fa e ora vuoi fare il Giro?. Queste sono solo barzellette.....
anello al naso
17 novembre 2009 19:21rufus
Non penso di avere l'anello al naso se esprimo qualche perplessità sul fatto che il Giro possa partire dagli Stati Uniti, visto che le difficoltà ci sono e sono state già manifestate. Ribadisco di non essere affatto contario a che il Giro parta dall'estero (ricordo la partenza da Atene nel 1996 veramente spettacolare), però un po' di buonsenso ci vorrebbe. Se poi Zomegnan riesce nel suo intento senza troppi stravolgimenti per corridori e carovana, tanto di cappello.
Flavio Gibertoni
x bolognalibera.
17 novembre 2009 19:23overend
io,visto ke non vedo bene questa idea, sarei tra quelli con l anello al naso.. sono convinto che zomegnan prima di sparare queste bordate,per non dire peggio, farebbe meglio a sistemare altre cosette per il Giro. Tu credi ke fare partire il giro d'italia dall'america (sembra una barzelletta,se glielo spieghi a un bambino ti ride in faccia...) serva a far rinvigorire il nostro sport? io credo di no. credo ke sarebbero altre le cose su cui lavorare e sappiamo benissimo tutti quali sono queste cose. sai perchè? perchè i problemi del ciclismo non sono certo le località di partenza e arrivo della corsa, ma sono ben altri. se zomegnan incominciasse a cercare di risolvere il vero problema, tanto per fare un esempio, oggi su tuttobiciweb.it, non ci sarebbe l'articolo sulla medaglia che rebellin deve restituire al CIO. lo sappiamo tutti quali sono i problemi. Aggiungo: lo scorso anno la corsa rosa parti da venezia...due anni fa in sardegna se non sbaglio. Meglio l'America?...Oppure Zomegnan spera di avere di nuovo Armstrong partendo dalla sua terra?
x romagnamia
17 novembre 2009 19:30overend
hai detto che brinderete? tu pero' devi aver già bevuto prima di scrivere il tuo commento.
overend mi ha anticipato su romagna mia
17 novembre 2009 19:55ruben
Complimenti overend, mi hai tolto le parole di bocca. Penso che romagnamia sia su questo sito per sbaglio. Forse è meglio se vai a cantare con Casadei!
Una buffonata totale
18 novembre 2009 00:59pickett
Ma siamo sicuri che in America il Giro troverebbe una grande accoglienza,e che l'evento avrebbe tutta questa risonanza?Ho i miei dubbi;magari si tratta solo del capriccio di qualche politico locale.Ricordiamoci l'indifferenza assoluta con cui il Giro venne accolto in Grecia nel 96 e a Nizza nel 98.Zomegnan é davvero una calamità...
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