"La crono inaugurale di Amsterdam sarà l'unico terreno adeguato per chi è capace di sviluppare potenza in pianura - ha aggiunto Gimondi, 67 anni, unico italiano vivente ad aver conquistato il Tour de France - La prova contro il tempo a squadre al rientro in Italia dai Paesi Bassi unitamente alla cronometro conclusiva a Verona sono invece punteggiate da salite e non danneggeranno gli arrampicatori fisicamente meno esili e supportati da una buona squadra".
L'ex-campione bergamasco, iridato nel 1973 a Barcellona, ha infine
criticato la collocazione della cronoscalata al Plan de Corones dopo un
giorno di riposo: "E' un impegno che andava affrontato senza
interruzioni, nel contesto dell'ultima settimana ricca di salite, per
far emergere gli atleti più forti".