Tuttosport: Giro sui miti e sulle strade bianche

| 16/10/2009 | 17:30
Val la pena anticipare nel consueto e annuale gioco ormai classico, le intenzioni degli organizzatori. Già ve ne abbiamo parlato, è il Giro che partirà da Amsterdam e che si conclu­derà a Verona, all’Arena come nell’81 quando trionfò Battaglin, come nell’84 in capo a quel fantastico duello fra Moser e Fignon. E’ il Giro che snobba Milano dopo che la città di Milano aveva snobbato non solo il Giro ma anche la Sanremo quest’anno. Tre tappe in Olanda, sem­pre con l’avvio da Amsterdam, una sorta di ri­sposta al Tour de France che in Olanda invece partirà dalla meno spettacolare Rotterdam. Do­po tre frazioni olandesi saggia decisione di non effettuare una giornata di riposo per trasferirsi in Piemonte. La tappa di Middelburg finirà ver­so le 13, poi i corridori in aereo a metà pomerig­gio voleranno verso Torino o in direzione Leval­digi e nella giornata successiva partenza pome­ridiana per la crono a squadre attorno a Cuneo.

CUNEO. Tutte le auto potranno così trasferirsi da Middelburg in tempo utile.
Più strano inve­ce che da Cuneo si debba poi andare a Novara per la partenza della tappa dedicata a Coppi con arrivo a Novi Ligure e passaggio dal borgo natìo del Campionissimo a Castellania. Altro trasferimento poi per il via da Fidenza, nel par­mense, in direzione di Marina di Carrara, tap­pa dedicata a Petacchi ed ai velocisti. Da Car­rara si andrà a Chianciano, transitando sulle strade bianche del senese, quasi una riposta al pavè reintrodotto al Tour de France. Ed ecco il primo traguardo in quota sul Terminillo, la mon­tagna dei romani, al sabato, per favorire l’afflus­so della gente e l’audience in tivù. Spettacolare la tappa che si conclude domenica a Cava de’ Tirreni, col finale attorno a Sorrento.

SUD Prima giornata di riposo in quelle terre, tappa più a sud di tutta la corsa verso Bitonto, risalita da Foggia verso l’Aquila il 19 maggio, un doveroso e commosso omaggio del Giro ai terre­motati d’Abruzzo, nel segno e nel ricordo di Vi­to Taccone. Velocisti di scena il giorno successi­vo a Porto Recanati, poi l’approdo a casa di Pan­tani, a Cesenatico, scalando le sue colline roma­gnole attorno al Monte Trebbio e dintorni. Da Ferrara ad Asolo sarà invece la volta del Monte Grappa quanto mai insidioso e con tratti in ster­rato, quasi un prologo alle difficoltà concentra­te dell’ultima settimana che già vi avevamo an­nunciato.

ZONCOLAN Domenica 23 maggio, infatti, da Mestre si viaggerà perso il Friuli per tornare sullo Zoncolan, l’impervia montagna tenuta a battesimo da Simoni nel 2003 in una delle ulti­me esibizioni ad effetto della vita di Marco Pan­tani. La seconda giornata di riposo servirà an­che per trasferirsi in Alto Adige in attesa della riproposizione della cronoscalata a Plan de Co­rones che parecchio successo aveva  riscosso l’an­no scorso. A quel punto due giornate interlocu­torie verso le Terme di Pejo (arrivo comunque in salita) e soprattutto a Brescia, da dove si ripar­tirà il 28 maggio per celebrare nel cuore della città lombardia il tragico anniversario dell’at­tentato a piazza della Loggia, del ‘74.

MORTIROLO Tappa importante da Brescia all’Aprica scalando sia il passo del Vivione che il Mortirolo. Un gradito ritorno. Montagne an­che il penultimo giorno, da Bormio scalando il Gavia con le insidie della picchiata su Ponte di Legno e poi traguardo in vetta al Tonale. Chiu­sura domenica 30 maggio con la crono da Bar­dolino all’ Arena di Verona. Sì, un gran bel Giro, con un finale più che mai spettacolare e che spe­riamo consenta ai nostri giovani di salire alla ri­balta in vista d’un futuro più roseo dell’attuale. Un Giro che potrebbe essere adatto al Nibali vi­sto in azione sulle strade dell’ultimo Tour de France, un Giro abbastanza autarchico perchè è probabile che sia Armstrong che Contador non vengano così come Andy Schleck.

da Tuttosport
a firma di Beppe Conti
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