| 16/05/2004 | 00:00 Fantastico poker al Giro, fantastico Alessandro Petacchi. Il velocista spezzino ha imposto la sua legge anche sul traguardo di Policoro ed è stata una legge implacabile: volata asciutta o bagnata, volata lunga o corta, corretta o combattuta, al comando c’è sempre Alessandro Petacchi, grande eroe della velocità.
Sei vittorie lo scorso anno prima dell’abbandono forzato a causa di una brutta caduta, quattro quest’anno dopo una settimana di Giro: davanti a sè Petacchi ha davvero la possibilità di raggiungere record da brividi.
«Non ci penso, non voglio pensarci: preferisco andare avanti giorno per giorno e in questo sono appoggiato da una squadra straordinaria. Anche oggi i miei compagni sono stati perfetti, quasi chiedevo loro di andare più piano, ma loro erano al massimo, sono in palla e sono galvanizzati dalle vittorie e tutto sta andando davvero per il meglio. Non saprei cosa chiedere di più».
Alle spalle della locomotiva spezzina, ancora una volta McEwen (poi retrocesso a causa di un lancio all'americana), poi Vaitkus, Pollack e Zanotti. Oggi ci ha provato, per la prima volta dall’inizio del Giro, anche Ivan Quaranta: per lui, quattordicesimo posto e un’inutile polemica sul palco del Processo alla Tappa sulla presunta pericolosità dell’arrivo. Prima di prendere al microfono l’eredità di Cipollini, Quaranta farebbe forse bene a cercare di fare meglio sulla strada.
Tornando alla corsa, da segnalare la lunga fuga a sei che ha caratterizzato la tappa: Durand, Piccoli, Perez Cuapio, Perez Arango, Velo e Bertolini. Ottima la mossa della Fassa di infilare Velo nella fuga costringendo gli avversari a tirare per cucire lo strappo.
Giornata tranquilla per la Saeco di Cunego e Simoni e per tutti i grandi favoriti. E così sarà anche domani nella nona tappa, la Policoro-Carovigno di 142 chilometri con... nulla da segnalare. Tutti pronti, quindi, ad applaudire ancora super Petacchi.
Settimana scorsa Giorgia Monguzzi ha raccontato sul sito un evento speciale che ha visto protagonista Lorenzo Fortunato con la sua maglia azzurra al Museo del Ghisallo. Nell'occasione, la nostra inviata ha intervistato lo scalatore bolognese della XDS Astana per approfondire...
Mirko Bozzola ha tagliato il traguardo di Cantù praticamente incredulo, un terzo posto che vale d’oro e soprattutto gli dà una carica incredibile. Ad aspettarlo dopo l’arrivo, insieme allo staff della S.C. Padovani ci sono Paolo ed Alessandro Guerciotti pieni...
Parla italiano la seconda tappa del Tour de Suisse, la Aarau - Schwarzsee di 177 km: a cogliere il successo è stato Vincenzo Albanese che ha regolato l’elvetico Fabio Christen della Q36.5 e il britannico Lewsi Askey della Groupama FDJ....
130 km di fuga, di cui oltre 60 in solitaria, oggi nella seconda tappa del Giro Next Gen Jonathan Vervenne ha fatto quella che può essere definita una piccola impresa. Il suo obiettivo era quello di vincere la cronometro individuale...
A partire dal 2026, il Critérium du Dauphiné assumerà un nuovo nome e diventerà Tour Auvergne-Rhône-Alpes, riflettendo il sostegno sempre crescente della Regione ospitante. La vibrante tavolozza di paesaggi della regione Auvergne-Rhône-Alpes ha portato la gara a un livello completamente...
Con il trionfo ottenuto nell’edizione 2025, Tadej Pogacar è diventato il 52° ciclista a scrivere il proprio nome nell'albo d'oro del Giro del Delfinato, il terzo capace di firmare il massimo risultato vestendo la maglia iridata dopo i francesi Louison...
Nella seconda tappa del Giro Next Gen, la Rho Fiera / Cantù di 146 chilometri, fa festa il belga Jonathan Vervenne. Il 22enne della Soudal Quick-Step Devo Team ha tagliato il traguado della cittadina brianzola con 30" di vantaggio su Aubin...
È sembrato quasi (ma è solo una suggestione, certo!) che, lassù tra i cieli, qualcuno seguisse il pedalare di Fabio, ne ascoltasse i battiti cardiaci, si preoccupasse per la sua fatica… E riempisse quindi d’aria i polmoni per soffiare via...
Al termine del Giro del Delfinato Jonas Vingegaard torna a casa con una medaglia d’argento al collo. Non era questo il risultato che voleva, ma al momento, il campione danese si sente soddisfatto. «Non è una cosa di cui essere particolarmente...
E ci frega di brutto, al primo squillo del telefono, noi che volevamo uscirgli di ruota sulla destra per batterlo allo sprint e rimembrare soavi dell'epopea sua e dei radiosi 80 anni da compiere il 17 giugno, Eddy Merckx. «Complimenti...
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