Andrea Noé: «Ancora un anno per stupire, poi chissà...»
| 04/09/2009 | 10:13 Finire la carriera così come tanti, non gli piaceva affatto. Soprattutto quando nel suo cuore e nelle sue gambe sente ancora di poter dire e fare qualcosa di buono nel mondo del ciclismo. Ecco le motivazioni che hanno indotto Andrea Noé, a tirare dritto per un altro anno. Come sapete ha firmato un contratto di un anno con la Ceramica Flaminia, squadra Continental diretta da Roberto Marrone. «La voglia di andare in bici non mi è mai sfuggita - dice a tuttobiciweb il corridore milanese -. Da quando ho saputo che non avrei corso il Giro d'Italia non ho mai smesso di allenarmi. Per molti, soprattutto alla mia età, quello sarebbe stato un buon motivo per dire basta, io ho invece deciso di tirare dritto. Sogno di poter abbandonare la mia attività sulle strade della corsa rosa e spero di poter coronare questo mio desiderio». “ Lo scorso mese di agosto, la società di management A&J aveva diffuso un comunicato stampa con il quale spiegava che Andrea Noé aveva ricevuto due offerte. La scelta del corridore il più vecchio del gruppo è ricaduta sulla Flaminia. Perché? «È semplice - dice Brontolo -. Ho rispettato la linea adottata durante la mia carriera: correre per un team italiano. Poi, anche se non può garantirmi una partecipazione sicura al Giro, Marrone e Piscina hanno un progetto valido e molto ambizioso. Terzo: correrò al fianco di giovani molto motivati e io spero di poter essere utile alla loro causa». Una carriera iniziata in 1993 alla Eldor e che probabilemente finirà alla Ceramica Flaminia. «Io non ho di rimorsi. I miei momenti belli li ho avuti e li conservo come gemme preziose. Il primo è arrivato nel 1998. Una gioia incontenibile. Poi il secondo nel 2007, quando sono diventato la più vecchia maglia rosa della storia». Un anno ancora ad alto livello e poi molto probabilmente Andrea Noé smetterà con il ciclismo. «Adesso mi preparo intensamente per questa nuova avventura. Poi con il passare del tempo, valuterò con calma il meglio da fare. Probabilmente non abbandonero l’ambiente. Devo anche valutareil tutto con la mia famiglia: loro sono la mia vera squadra» .
Ti auguro tutto il bene possibile per un atleta serio nel rispetto della persona spero propro che non dovrai pentirtene, sarebbe un peccato.
Ribadisco che io al tuo posto mi sarei goduto il giusto riposo, ma evidentemente i ciclisti non riescono a vedersi allo specchio e si credono sempre ragazzini.
ok allora in bocca al lupo e usa cervello.
Gabriella
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