Tatiana Guderzo: «Non credo alla positività di Rebellin»

| 05/05/2009 | 20:46
«Sul caso Rebellin mi prendo la facoltà di non credere al ricorso al doping. E' sempre forte in me l'immagine di Davide esempio di professionalità». Tatiana Guderzo, unica componente della spedizione azzurra, con Rebellin, a conquistare una medaglia ai Giochi di Pechino 2008, è dubbiosa sulle responsabilità del corridore veneto.
«Ho vissuto nel clan azzurro tutte le fasi della trasferta cinese, compresi i lunghi allenamenti che le nazionali di ciclismo hanno effettuato congiuntamente - ha proseguito Guderzo, 25 anni, bronzo nella prova olimpica in linea - Rebelllin, come gli altri atleti italiani, nell'agosto scorso era sereno, motivato a faticare in sella per un obiettivo importante. Tutti i test antidoping che abbiamo effettuato sono stati condotti con massimo rigore». Guderzo, che ha colto la settimana scorsa un valido ottavo posto nel GP Gfm-Meccanica, classica reggiana in linea, ha poi espresso parere favorevole alla tempistica prolungata per esami più accurati: «Non importa se servono mesi per arrivare ad avere certezza sulla genuinità o meno delle prestazioni: sono passaggi necessari per garantire uno sport pulito». «Sono vicentina anch'io come Rebellin che è
sempre stato un punto di riferimento per me nell'avvicinarmi allo sport in bicicletta: la sua positività, se confermata, sarebbe un danno di credibilità pesante per il ciclismo a livello internazionale», ha concluso l'atleta tesserata per le Fiamme Azzurre.
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COMMENTI
ma falla finita VEDI CASO DOTT. LAZZARO
5 maggio 2009 21:04 SERMONETAN
e' un signor corridore rebellin pero' come tutti fa certe cose,i test fanno acqua loro con i preparatori sanno fino a quanti giorni prima possono fare certe pratiche e ogni tanto qualcuno sbaglia i tempi.pero' a mio avviso si dopano tutti

PECCATO
5 maggio 2009 21:15 SERMONETAN
E' una perdita importante, speriamo che qualche sponsor arrivi in tempo,partivo da LATINA per venire a PESCARA,ho assistito dal 1980-al 2008 a tutti i trofei MATTEOTTI,

Una precisazioni
6 maggio 2009 11:09 ciclistas
Io non so se tutti si dopano anche oggi o se fino a ieri erano tutti dopati. Ricordo però un intervista di Davide Rebellin di molti anni fa (mi pare fosse il suo secondo anno da professionista, quindi tempi tutt'altro che sospetti!) in cui dichiarava testualmente: "se il sistema non cambia anch'io dovrò adeguarmi". Ad oggi mi pare sia l'unico ad aver ammesso più o meno esplicitamente le "anomalie" del sistema ed io per questo l'ho sempre stimato e lo stimerò indipendentemente dall'esito delle controanalisi. Cosa hanno fatto da allora tutti quelli che oggi si ergono a paladini del ciclismo pulito? Quali provveddimenti presero organizzatori, UCI, federazioni, CONI, giornalisti dopo qull'intervista?

Saluti

Claudio Pagani

Tatiana aspetta!
6 maggio 2009 12:44 Bartoli64
Cara Tatiana aspetta prima di dire che non ci credi!
Aspetta almeno l'esito delle controanalisi prima di prendere una posizione.
Soprattutto sapendo che le controanalisi (almeno nel 99,99% dei casi) confermano sempre ciò che hanno detto le prime analisi.
Francamente con questa sorta di malcelata 'omertà', mascherata da fiducia a tutti i costi verso il 'positivo' di turno avete un pò 'rotto'!
Si rischia di andare sul patetico, oppure, la gente potrebbe pensare che gli atleti del grande circo del ciclismo siano un pò tutti 'conniventi' con un certo modo di fare questo sport (leggi DOPING).
Pensaci bene perchè (come si diceva nei film amercicani) "quello che dici potrebbe essere usato contro di te"!

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