Armstrong a tutto campo: Giro, Fondazione e Simeoni

| 05/05/2009 | 19:20
«Se mi fanno stare qua per tre settimane e gli altri corrono probabilmente vinco io». Lance Armstrong ha scherzato così sulla sua possibile vittoria del Giro d'Italia. Il ciclista texano, che ha partecipato alla conferenza stampa 'Iniziativa per la valorizzazione della cooperazione italiana allo sviluppo nell'ambito del Giro d'Italia del Centenario', tenutasi a Roma alla
Farnesina, poi è tornato serio e ha spiegato che l'infortunio di un mese fa non gli permette di puntare alla vittoria della corsa del centenario. «Sto meglio di quanto stavo un mese fa - ha spiegato - ma non sto bene come Basso e Di Luca. Non concorrerò per la maglia rosa ma per me, la mia squadra e la mia fondazione».
 Armstrong ha comunque ammesso di puntare almeno ad una vittoria di tappa: '«Se non vincessi neanche una tappa sarei deluso'». Riguardo all'assenza al Giro del campione italiano Filippo Simeoni: «Sarei felice di averlo in gara ma questa decisione non la posso prendere io. La storia tirata fuori dalla stampa è vecchissima e tra me e lui non ci sono problemi in sospeso. La sua squadra non è stata invitata».
«Combattiamo il cancro in tutto il mondo»: è questo l'invito che Lance Armstrong, ciclista americano e anche lui malato di tumore 13 anni fa, lancia nella sua 'LiveStrong global cancer campaign'. Si tratta di
campagna di lotta e sensibilizzazione contro la malattia che partirà dall'Italia e farà tappa in tutto il mondo, dopo essere stata presentata oggi al policlinico Gemelli di Roma dalla Lance Armstrong Foundation.
 Dopo aver visitato il reparto di oncologia dell'ospedale ed essersi intrattenuto con i malati in trattamento, il ciclista texano ha presentato lo spot della campagna e parlato della sua esperienza con la malattia. «Mi è stato diagnosticato il cancro - racconta - quando avevo 25 anni e devo dire che grazie alla mia esperienza e l'attività fatta per sensibilizzare su questa malattia, lo stigma negli Stati Uniti è diminuito. In Italia vedo che ancora il tumore è associato ad un immagine di buio, di stigma». La campagna, che seguirà Armstrong nelle sue tappe del Giro d'Italia, si articolerà  in vari eventi e conferenze di sensibilizzazione, con il coinvolgimento delle associazioni dei malati.
 «Bisogna cambiare la mentalità - continua il ciclista - associata al cancro. Non più essere 'aiuto, sto per morire', ma 'voglio combattere, sto per farcela'. L'obiettivo del 2009 sarà questo, con o senza la bici, per far conoscere alle persone come si vive con la patologia, anche dopo averla sconfitta».
D'accordo con lui anche Paolo Magistrelli, preside della facoltà di Medicina del Gemelli, secondo cui 'i malati hanno bisogno del sostegno di chi è stato paziente, di sentire le loro esperienze per combattere la malattia».
 Armstrong, dopo la tappa al Gemelli, sarà ricevuto nel pomeriggio alla Farnesina dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, mentre la campagna dopo l'Italia farà tappa probabilmente in Francia e poi Irlanda.
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