Nella Milano-Sanremo degli stranieri sono i corridori italiani ad avere l’amarezza di aver tentato di portare a casa la centesima Classicissima senza riuscirci.
Il più tenace di tutti è stato senza alcun dubbio Pippo Pozzato: aveva detto di essere in condizione per vincere e lo ha dimostrato, se poi a trionfare è il nuovo uomo-jet dell’Isola di Man, al secolo Mark Cavendish, bisogna portare pazienza. Il leader della Katusha ci ha provato, passando dalle parole ai fatti, e questo ha già un gran valore.
“Si vedeva che stavo molto bene, in salita ero uno dei pochi che riusciva a fare qualcosa – ha detto ancora col fiatone Pozzato sul lungomare Italo Calvino -. Purtroppo anche se hai la gamba non sempre si vince la Sanremo”.
Sei partito quasi in cima al Poggio, poi in discesa non c’è stato niente da fare per sgretolare il gruppo…
“Avevamo poco vantaggio, alle spalle avevo Nibali e quindi ho mollato subito, non si riusciva a far niente perché c’era Bennati in quinta sesta posizione ed era inutile cercare di andare al traguardo. Il fatto è che la salita delle Mànie è stata presa un po’ troppo piano e i velocisti sono rientrati tutti senza fare troppa fatica e così alla fine ne avevano ancora da spendere”.
Morale a terra per la vittoria che non arriva…
“No, certo spiace non riuscire a portare a casa un successo – conclude Pippo -, ma la condizione mi conforta. Ora proverò a vincere prima possibile: adesso abbiamo davanti il Fiandre e la Roubaix che sono due corse importanti, forse il Fiandre se sto così bene è quello più facile da interpretare. Poi sarò al via al Giro d’Italia e spero di fare bene nella seconda tappa che è vicina a casa”.
Valerio Zeccato