Passaporto biologico: alcune riflessioni della Amica Chips-Knauf
| 16/03/2009 | 11:14 In relazione alla decisione di ritirare l'invito alla Parigi-Roubaix del Team Aeronautica militare Amica chips-knauf, invito che era stato inizialmente accordato dall'ASO sulla base, riteniamo di opportune valutazioni e garanzie di qualità del Team stesso, vorremmo pubblicare sul vostro sito una comunicazione ufficiale relativa alle motivazioni che hanno indotto i manager del Team Aeronautica militare - Amica chips, ad operare una scelta che hanno ritenuta doverosa e soprattutto coerente con i propri ideali. Non si è mai inteso non aderire al programma del passaporto biologico, condividendone in pieno gli scopi, ciò a cui non si è voluto aderire è stato l'ineguale valutazione quantitativa data dall’UCI al contributo finanziario che i Team avrebbe dovuto versare come “dovere economico” per essere parte del programma:
- Chi ha la label "wild card" paga 60 mila euro - Chi ha la licenza Pro Tour paga 120 mila euro - Chi non né wild card né licenza Pro Tour paga 7300 euro per corridore, arrivando per team formati da 16/20 corridori a cifre che vanno da 120 mila euro a 146 mila euro.
Il fine del programma del passaporto biologico è lo stesso, allontanare il doping dal ciclismo ma non lo si può perseguire attraverso tre vie economiche diverse. Chiediamo all'UCI di fare chiarezza e motivare le disparità di trattamento nelle richieste economiche. Se i controlli sono gli stessi qualitativamente e quantitativamente, perché i costi sono così diversi? Se per fare richiesta di concessione all'UCI della label "wild card" occorre formulare regolare domanda e corredarla del versamento di 5400 euro, perché se viene respinta per decorrenza dei termini i soldi versati non sono restituiti?
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Ieri alla gara di addio Tim Declerq a Hooglede erano in tanti a voler salutare l’amico e collega che il prossimo anno non farà più parte del gruppo e tra questi, c’era anche Wout van Aert. Il fiammingo, appena rientrato...
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