Volandri, la Wada e quel giornalismo di parte

| 11/02/2009 | 10:41
LEGGO E RILEGGO. Dal «Corriere dello Sport» del 17 gennaio: «Filippo Volandri è stato squalificato giovedì per doping (salbutamolo, sostanza contenuta in prodotti antiasmatici). Una condanna di tre mesi che scadrà il 14 aprile prossimo». Prosegue la sua disamina Dario Torromeo: «Detta così, la vicenda sembra semplice. Si tratta invece di un vero e proprio giallo. Questo è quello che emerge dalla lettura della sentenza del Tribunale dell’Itf ». Qualche passo dopo: «Nella sentenza infine viene sottolineato come il formulario medico, in cui si chiede l’eccezione per uso terapeutico, si presti a diverse interpretazioni. Volandri, asmatico sin da bambino, da anni presenta regolare richiesta per l’uso di adeguati medicinali. Il problema è sorto sulla quantità consentita. Nelle urine di Filippo sono stati trovati 1.167 ng/ml nel primo campione, 1.192 ng/ml nella controanalisi, quando il massimo permesso è di 1.000 ng/ml». La conclusione è degna di nota: «Continua l’accanimento contro il tennis italiano. Cinque, i primi, ad essere squalificati per scommesse. Puntate ridicole, punizioni spropositate. Adesso una squalifica per un doping che, almeno a leggere la sentenza, non sembra neppure». Vincenzo Martucci, su «La Gazzetta dello Sport» dà la notizia e si limita ad accennare appena la vicenda Petacchi (positivo al salbutamolo per 1.352 ng/ml e squalificato per un anno dal Tas, dopo l’assoluzione da parte della Disciplinare) ma si esenta da commenti o difese d’ufficio. Ci pensa Paolo Rossi su «La Repubblica». «Per l’Italia è un incubo che si ripete - scrive -, sembra quasi una persecuzione: un altro tennista azzurro squalificato, un altro urlo disperato… Stavolta tocca a Filippo Volandri, essere sospeso per tre mesi». E ancora: «Doping, dunque. Ma non sportivo, perché non c’era dolo, nessuna intenzionalità… “La stessa Itf ha ammesso che Filippo non aveva preso quella sostanza per avvantaggiarsene sotto il profilo sportivo” ha fatto sapere Stefano Sammarini, manager del giocatore, ma “solo per salvarsi la vita”». Il giorno dopo, il 18 gennaio, sempre sulle colonne di «Repubblica», scende in campo Lui, il numero uno dei giornalisti, nonché scrittore e autentico punto di riferimento mondiale per il tennis tutto: Gianni Clerici. «Maxima lex, maxima iniuria. Filippo Volandri è stato squalificato per tre mesi, e perché? Per doping, recano tutte le premiate agenzie, pronte come falchi sulla preda». Secondo capoverso. «Telefono al presunto dopato, chiedendogli di venire a vedermi al tennis, e mi sorprendo nel sentirmi rispondere “Non posso”»… Clerici lo incalza e lo tormenta di domande: «Ma cos’hai combinato? – domando – steroidi o ormoni della crescita? “Ventolin” risponde, facendomi venire in mente un sua antica allergia, addirittura maniacale, nei riguardi delle moquette e della polvere negli alberghi… “Un puff di troppo”», spiega il tennista al Vecchio Scriba, come il medesimo si definisce. La chiosa è semplicemente illuminante. «Il lettore sarà in grado di giudicare da sé. Rimane il fatto che un tennista che fu numero venticinque del mondo, capace di battere nel 2007, a Roma, un quasi imbattibile Federer, rischia di terminare anzitempo la sua carriera per una clamorosa ingiustizia». Voi lettori potete tirare serenamente le vostre conclusioni su come il caso Petacchi è stato trattato e su come poi è andato a finire. Io, da “giovine scriba” mi sono limitato a trascrivere fedelmente gli autorevoli commenti di autorevoli giornalisti che scrivono su autorevoli giornali e un’idea me la sono fatta. E voi?... FAMIGLIA ADAMS. Per la rubrica «leggo e trascrivo», vi sottopongo un altro argomento degno di nota. E’ un altro esempio di buon giornalismo che guarda sempre dove vuole guardare. Scrive il 17 gennaio scorso «La Gazzetta dello Sport» a pagina dieci. Sette righe sette. «Dopo le proteste del sindacato internazionale anche l’Aic protesta con la Wada per la reperibilità dei calciatori per i controlli antidoping fuori competizione. In Italia comunque già il garante ha dato parere favorevole e le norme sono in vigore da tempo». Lo stesso giorno su «Il sole 24 Ore», Marco Bellinazzo è molto più preciso. «Alessandro Del Piero, Zlatan Ibrahimovic, Francesco Totti. Ma anche Federica Pellegrini, Filippo Magnini, Valentina Vezzali, il pugile Roberto Cammarelle, il marciatore Alex Schwazer e tutti gli altri medagliati olimpici di Pechino…». …«Dal 1° gennaio 2009, sono in vigore le “Norme sportive Antidoping” approvate dal Coni in applicazione del nuovo codice Wada, l’Agenzia mondiale antidoping». Del ciclismo che da anni aderisce al protocollo Adams nemmeno un accenno. Bellinazzo, nel suo articolo spiega poi come si è arrivati a questo progetto e precisa: «Oggi l’Agenzia ritiene che la lotta al doping debba essere condotta soprattutto attraverso controlli mirati e fuori dalle competizioni». «Un atleta che fa parte dell’Rtp (Registrered Testing Pool) sarà tenuto, perciò, a comunicare ogni tre mesi le informazioni per la reperibilità». Il mondo dello sport scopre ciò che il ciclismo conosce da tempo. Lo scopre e lo copre. Sempre dalle colonne de «Il Sole 24 Ore» veniamo anche a sapere che «il Coni per ora ha deciso di non aderire al sistema Adams». «C’è un’esigenza di tutela della privacy e di buon senso - spiega il direttore dell’Ufficio antidoping del Coni, l’ex schermidore olimpionico Marco Arpino – che non possiamo trascurare». Bene, non trascuriamo nulla, ma a questo punto che la nostra Federazione chieda al Coni di adoperarsi in seno all’Uci per bloccare il sistema Adams fin quando non sarà recepito da tutti gli sport. Lo sport è una grande famiglia? Bene, il ciclismo non è la «famiglia Adams». editoriale di Pier Augusto Stagi tratto da tuttoBICI di febbraio 2009
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COMMENTI
Di Rocco, di qualcosa di ciclistico
7 febbraio 2009 13:28 il moro
Caro presidente, leggi queste righe e accogli l'invito di Stagi. Fai sentire la tua voce, di qualcosa di importante e di ciclistico. Vergogna alla stampa con gli euro sugli occhi. Vergogna al giornalismo che fa il forte con i deboli e i deboli con i forti. Vergogna!!!

Bravo
7 febbraio 2009 13:48 zammammeru
Bravo direttore!!!

clerici, se ti serve il numero...
7 febbraio 2009 13:56 excalibur
clerici, sei uno scandalo. piangi per volandri, che nel mondo del tennis è poco più che una pippa... prova a telefonare a petacchi e chiedigli quanto gli è costata la squalifica in termini di quattrini, per lo stesso puff in più... sei veramente ridicolo! come nadal che sente violata la sua privacy... chissà perché lo ha detto dopo che gli ispettori lo hanno trovato una domenica mattina mentre rientrava a casa completamente ubriaco dopo una festa con amici... che tristezza

GRAZIE MA.....
7 febbraio 2009 23:37 trentiguido
Finalmente si sentono tanti tifosi che difendono il ciclismo, sono stupefatto della bellissima lettera dell’AMICO STAGI, anche se fatta un po’ troppo in ritardo, meglio tardi che mai. Almeno ha finalmente cominciato a far capire a certi tifosi la verità. Sono stupito che moltissimi tifosi poco tempo fà volevano la RADIAZIONE dei ciclisti, dandoci dei drogati, traditori, ecc…ora di colpo si svegliano tutti e cambiano idea? Poverini sono stati manipolati!!! E quando qualche corridore ha provato a difendersi lo hanno massacrato! Si potrebbe andare indietro di qualche mese, anno e rileggere qualche articolo così tanto per vedere i molti commenti che non erano poi tanto infondati. E scoprire anche che tanti giornalisti sono delle “BANDIERE”. Ma ora che qualcuno in alto ha capito che il CICLISMO POTREBBE non avere più grandi INTROITI cambiano rotta? ( spero tanto di sbagliare) SPERO ANCHE CHE QUESTI ARTICOLI CONTINUANO e dicano per intero la VERITA’ e facciano veramente riflettere. L’unico rimpianto che ho, è che anche questa volta i VERI PROTAGONISTI I CICLISTI non sono mai stati uniti, ed non hanno mai dato un segnale forte anzi RAGAZZI SVEGLIATEVI!!! Una cosa negativa e che mi fa pensare molto, anche se già l’ho provato sulla mia pelle, è quanto influisce, come dimostra questo articolo, L’INFORMAZIONE?......SPERO CHE MOLTI RIFLETTANO SU QUESTO PUNTO!!!!!! Comunque speriamo che sia l’inizio di una collaborazione di tutto l’ambiente per remare finalmente tutti nella stessa direzione, ma solo per l’interesse del ciclismo!!!!! SPERIAMO.....SIA L’INIZIO!!!! Comunque GRAZIE STAGI ora però penso tutti si aspettino COERENZA!!!! Trenti Guido

Ben Fatto Direttore
8 febbraio 2009 13:03 slooping
Caro direttore è ora che si inizi a fare qulcosa di concreto per uniformare i regolamenti e farli accettare da tutti gli sport. Il ciclismo stà pagando per tutti ora è compito della federazione italiana bloccare questa corsa al massacro e imporre che anche gli altri sport adottino gli stessi regolamenti del ciclismo. Bisogna sensibilizzare di più questa discriminazione di trattamento!!
Saluti Davide

Giusto così
8 febbraio 2009 14:45 acarona
Nessuna sviolinata, ma quello che è stato scritto è meritevole di plauso. Bravi!!

Il coni che Fa???
9 febbraio 2009 18:04 Bogaert
Ma il CONI del "bravo Petrucci" non dovrebbe far si che lo sport e di conseguenza le squalifiche siano uguali per tutti?
Caro Petrucci ci dica qualcosa e non si nasconda quando si toccano sport piu importante e con meno santi in paradiso del Ciclismo.
Un plauso a Stagi.. e un consiglio...una bella intervista a Petrucci e sentire la sua idea.

Non vorrei..
9 febbraio 2009 21:46 Attila
che il problema si riducesse ad una questione di soldi.
Se nel ciclismo negli ultimi anni sono aumentati, non sono comunque paraganabili a ciò che scorre nel calcio, nel tennis ed in tanti altri sport in cui é proibito parlare di doping.
Ed i giornalisti che vivono di interviste si adeguano. Facile, ed a volte anche giusto dare adosso al ciclismo, ma l'omertà verso certi altri sport é quasi indecente.

Bravo direttore e bravo Guido Trenti
10 febbraio 2009 07:30 The rider
Sono completamente d'accordo anche io su quanto scritto dal direttore Stagi e dal corridore Guido Trenti.
E' proprio una vergogna che il Ciclismo e i CICLISTI vengano trattati come dei LADRI, mentre negli altri sport si cerca di capire gli atleti e soprattutto di COPRIRLI !!!!!
Io spero veramente come ha scritto Guido Trenti che i corridori e l'ambiente del Ciclismo passando dal Presidente Di Rocco rimanga unito e combatta queste discrminalità.

monumento al Direttore
11 febbraio 2009 19:17 drinn
Monumento al Direttore o schiaffoni a noi stessi?
Quante volte ho detto che oltre a cercare di migliorarci dobbiamo avere il coraggio di difenderci.
Ottima ricerca di Tuttobici ma dove sono i giornalisti che condannano continuamente il nostro Ciclismo e i cronisti che se non ci sbattono nelle orecchie la parolina magica non sono a posto con il dovere di cronaca.
Dove sono tutti gli anonimi che quando ho chiesto rispetto e dignità per la morte di un Uomo di 21 anni che aveva il grande difetto di essere Ciclista mi hanno detto di tacere per che stavo difendendo il mio lavoro.
Certo che lo difendo il nostro Ciclismo, ancora una volta maiscolo non a caso. Lo difendo dicendo che non dobbiamo mai mollare la ricerca della massima pulizia e della professionalità ma comunque lo difendo e quando scrivo mi firmo.

Roberto Damiani

Finalmente dryn!!!!!
11 febbraio 2009 20:54 trentiguido
Caro direttore come avrai certamente visto, ho già fatto le mie considerazioni del caso, vedo però che la rabbia e la delusione che hai detto che ho e di mettere un po’ da parte, è servita a qualcosa…..certo non intendo di aver spinto l’articolo del MITICO STAGI. Concordo con tutto quello che hai detto, e come tu mi hai sempre insegnato, si deve essere coerenti e uomini prima di tutto!!! Anche se metti a rischio il tuo posto di lavoro, sai sono contento perchè ora che ho letto il finale del tuo commento NON MI SENTO PIU’ SOLO!!!! Spero se ne uniscano altri…..DI UOMINI!!! Con Affetto Trenti Guido

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