Antidoping: il Team Saxo Bank interrompe il programma interno
| 04/02/2009 | 20:16 Il Team Saxo Bank ha deciso di interrompere il proprio programma interno di lotta al doping anche se la collaborazione con il dottor Ramsus Damsgaard, che il programma aveva ideato, continuerà.
La formazione di Riis aveva scelto la strada del programma antidoping interno dopo lo scoppio dello scandalo Operación Puerto nel maggio del 2006: il dottor Damsgaard aveva l'incarico di effettuare controlli ai corridori nel corso dell'intera stagione, pubblicandone i risultati sul sito dell'équipe. Il sistema costava 500.000 euro l'anno e prevedeva all'incirca 800 controlli a sorpresa l'anno: il sistema aveva poi fatto scuola nel mondo dello sport e in quello del ciclismo in particolare, viste le adozioni da parte di Astana, Garmin-Chipotle, Columbia di un programma praticamente identico.
Il Team Saxo Bank spiega la decisione sostenendo che l'entrata in funzione a tempo pieno del passaporto biologico rende inutile il programma di controllo interno. «Il nostro programma interno - ha spiegato il portavoce del team Bryan Nygaard ai giornalisti di Jyllands-Posten - sarebbe in pratica un doppione del programma dell'Uci».
Per la cronaca, ricordiamo che nelle ultime settimane, Ramsus Damsgaard - che segue anche il programma interno della Astana, ad esclusione di Armstrong che è seguito da Don Catlin - è statp accusato dal dottor Bo Belhage, primario dell'ospedale di Copenaghen che affiancava il programma del Team Saxo Bank, di scarsa professionalità.
Da www.velonews.com
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