La Eschborn-Francoforte alza la sua sfida sportiva: la classica tedesca del 1° maggio presenta tante novità sul percorso e prende sempre più la fisionomia di una classica belga. Una nuova salita, un tratto del Taunus rielaborato e una fase di avvicinamento al traguardo più impegnativa rendono la classica tedesca notevolmente più impegnativa.
Il primo cambiamento riguarda il via: a causa dei lavori di costruzione nella piazza del municipio, la zona di partenza di Eschborn si sposta a Eschenplatz. Poi, basta uno sguardo al profilo del percorso: questa è una gara senza pause. Nel 2026, l'Eschborn-Francoforte presenta un percorso costantemente impegnativo, dove ogni salita e ogni sezione caratterizzano la gara.
Due altre importanti novità riguardano Feldberg e Mammolshain: nel 2026, entrambe le salite saranno affrontate dal versante sud-occidentale, il più selettivo. Anche il Mammolshainer Stich di Königstein, da molti anni un punto di riferimento dell'evento, assume un nuovo ruolo: sarà sempre affrontato tre volte, ma le ultime due in rapida successione nella parte finale del percorso. Questo tratto è da tempo un punto di riferimento per gli appassionati, ora diventa ancora più un campo di battaglia decisivo prima che la corsa si diriga verso Francoforte.
La terza novità è... una vera novità e farà drizzare le orecchie agli intenditori di ciclismo. Per la prima volta, la gara affronta il Burgweg a Schmitten-Niederreifenberg. Lunga solo 500 metri ma con una pendenza media dell'11%, questa rampa sotto le rovine del castello di Oberreifenberg è tatticamente significativa. Anche perché subito dopo, senza respiro, si affronta l'impegnativa salita attraverso la Croce Rossa fino al Feldberg. Il Burgweg diventa così la porta d'accesso a un tratto chiave della gara, affrontato tre volte: perfetto per gli appassionati che vogliono vivere l'azione da vicino.
Fabian Wegmann, Direttore Sportivo della Eschborn-Francoforte: «Questa gara è sempre stata dura, ma il nuovo percorso alza ancora una volta l'asticella. Con il Burgweg come sfida aggiuntiva, due dure salite del Feldberg e il passaggio del Mammolshainer riposizionato, non c'è praticamente mai tempo per riprendere fiato. Con questo profilo, il 1° maggio si avvicina ancora di più alle Classiche delle Ardenne».
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