
Mads PEDERSEN. 10 e lode. Strepitoso, fenomenale, imperiale. Scegliete voi l’aggettivo più adeguato, ma questa vittoria ribadisce il livello raggiunto da questo atleta, che da giorni lottava come pochi per inseguire la vittoria e alla fine l’ha ottenuta con una condotta di gara esagerata, tenendo nel finale un ritmo elevatissimo, per non far rifiatare nessuno, inseguendo tutto e tutti. Forza dirompente, volontà di ferro, cuore d’acciaio: Mads coglie la 14a vittoria stagionale, la quarta alla Vuelta, la numero 60 in carriera. Per la Lidl-Trek successo numero 44, che conferma di essere la terza potenza mondiale e con un Pedersen così non può essere altrimenti. Uomo generoso, di classe assoluta: non dimenticatelo, anche Mads fa parte di quella ristretta banda di fenomeni.
Orlus AULAR. 8. Il 28enne venezuelano entra nella fuga di giornata e là davanti ci resta. Sente profumo di vittoria, ma capisce ben prima della volata di finale che oggi con un Mads così non c’era storia.
Marco FRIGO. 8,5. È da giorni che pedala alla grande e anche oggi meriterebbe qualcosa di più. Prova a fare il colpaccio, ma il danese era troppo super anche per un Frigo superlativo.
Santiago BUITRAGO. 7,5. Ha il grande merito di buttarsi dentro fin dal mattino e arrivare nella fuga di avanguardia.
Eddie DUNBAR. 7,5. Ottiene il massimo in una giornata che richiede il massimo e lui lo dà.
Egan BERNAL. 7.5. Bello e brillante, efficace come ai bei tempi. Si sacrifica per il compagno di squadra Sheffield, ma non può anche tenerlo in piedi.
Jay VINE. 8,5. Due i gran premi di giornata e la maglia a pallini blu se li prende entrambi. Prima il Puerto da Garganta, dove conquista 10 punti (2° Jakub Otruba, 3° Louis Vervaeke, 4° Mads Pedersen, 5° Giulio Ciccone). Suo anche l'Alto de Barbeitos (2° Louis Vervaeke, 3° Nico Vinokourov). Poi prosegue a lottare per il successo: finisce 8°.
Magnus SHEFFIELD. 5. Il 23enne americano è veloce, e sulla carta ha l’occasione per poter vincere la tappa. Se la può giocare con Pedersen e Aular, ma all’ultima curva, allarga troppo e scivola nel chiudere la traiettoria. Caduta da pollo, ma ne sono certo: gli Ineos non lo metteranno sulla graticola.
Giulio CICCONE. 8. È sofferente da qualche giorno per un problema al soprassella, oggi dice di essere vuoto, di non essere al massimo e di aver pedalato più con la testa che con le gambe, ma si immola alla causa di Pedersen e quello che mette a disposizione del danese è tanta roba.
Jakub OTRUBA. 8. Il corridore della Caja Rural-Seguros RGA suona la carica fin dal primo metro. Via a tutta con Jay Vine e Michał Kwiatkowski che si mettono subito in caccia. È suo il primo attacco di giornata, anche se poi resta nel vivo della corsa, fino alla fine.